Vita Nova - anno III - n. 10 - ottobre 1927

Le Arti Decorative alla Terza Biennale di Monza La Biennale di Monza di quest'anno non può certo sottrarsi alla sorte comune a tante mostre consimili di questo mondo: a quella, vale a dire, d'accontentare sempre troppo pochi tra quanti hanno pretesa che tali convegni abbiano a rivelarsi, in modo immediato e palese, di godimento e di rendimento; non solo per il pubblico, che poco o tanto li frequenta, ma anche per quanti serbano abbastanza passione od interesse, per prendervi parte in buona fede. Si tratta, insomma, ancora una volta di quei bilanci morali e materiali, ' . . s1 poco conv1ncent1 a prima vista, da indurre a considerazioni non prive di dubbi e di riserve, sulle mostre in genere, e su questa . . . 1n 1spec1e. L'abbiamo vista sbocciare per la ter,., za volta a primave- . . . da noi si fa, o si tenta di fare, nel non agevole campo dell'arte decorativa contemporanea. lnteridiamoci. Qualche nota d'apparenza scon-- fortante non dovrebbe mai riguardare l'organizzazione, sempre solerte e sagace, che ha concretato il ' non agevole sforzo. E, del resto, troppo facile attribuire, come spesso s'usa, a difetto dei capi e degli organizzatori, quanto è invece sovente scarso buon volere, o addirittura incomprensione o deficienza di chi li segue o dovrebbe seguirli. Ai capi toccherebbe, al massimo, com- , prendere se, e fino a qual punto, certe ' . mete si possono raggiungere cogli elementi che hanno sottomano. Cercare, beninteso , di . . . . r1attivare In questi> non solo l' energia per ben figurare, ma la fede nello sforzo , nonchè la concordia per una collaborazione più illuminata, a vantaggio di tutti. Capire, inoltre, come far convergere gli ra, quasi In una rIfìoritura di speranze o di illusioni, le quali potrebbero benissimo sembrar rispondenti a quel germogliare di vita, onde tutto ali' intorno tornava pure a ridestarsi la meravigliosa cornice MODELLO DI MACELLERIA DI FELICE CASORATI .. sforzi dei singoli alla conquista di certe posizioni, le quali verde, entro cui è superbamente tuffata quella Reggia di Monza, dove l'arte decorativa vivente sembra ogni due anni appartarsi, come in un 'oasi di meditabonda solitudine. Naturalmente, ha risen-- tito dei grevi torpori della calura estiva, · dove le stesse speranze parevano appassire, prive del conforto d'una più larga e convinta attenzione, da parte di quella gente a cui la mèta « arte decora-- tiva » non poteva certo apparire di carattere - come dire? - troppo refrigerante. Ora, nel languire del-- I' effimera sua vita, mentre l'autunno ha ormai sfrondati tanti rami o li ha ammantati delle estreme illu-- sioni, già pervasa da quell'umido brivido che sugge-- risce ben diversi raccoglimenti, la mostra di Monza sembra solo ispiratrice di certe malinconie d 'am--- biente e di stagione, le quali facilmente potrebbero anche concludere in una sensazione di sfiducia su quanto è stato per la terza volta raccolto nella regale dimora, per rinnovare la testimonianza di quanto Bi liot ca Gino Bianco . non s1 possono credere vicine, solo perche segnate in un buon programma, come sopra un piano strategico. Non dimenticare poi se, e fino a qual punto, il campo dove si ingaggia la lotta è propizio per impegnar .... si in certe non facili gare, le quali hanno confronti vicini e lontani ricchi di insegnamento; od, . almeno, se si presta a qualche utile allenamento per il futuro. Tenere, insomma, di vista gli svariati _elementi che entrano in giuoco anche in un convegno del genere; visto che esso tocca, non solo interessi prossimi e remoti di tanta gente; ma, sopratutto, quelli delicatissimi, quasi imponderabili, del gusto del nostro pubblico, e dei mezzi migliori per guidarlo e rieducarlo. Ora, questa terza tappa di Monza serve sempre a mostrare, colla buQna fede di chi l'organizza, qualche incomprensione ~d impreparazione d'una certa parte ancora dei nostri produttori, e dei nostri ideatori e cultori d'arte decorativa, e, naturalmente, del pub- ..

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