Vita Nova - anno III - n. 9 - settembre 1927

... QUESTIONI .DEL ·GIORNO Idee e riforme in cammino. Non se•m.bra inutile richiamarci o-gni tanto ai principii politici fondamentali d,ella Rivoluzione Mus-, soliniana : negazione precisa d,e.llsi democrazia, del socialismo, d-el liberismo•, per r,end-erci conto ,dei! cammino percocrso •e 1 di quello che ci resta da p•erco:rrere. La dottr11na fa se.i.sta - dapprima necessariamente .ind,eterminata co•me una ,enucleazione della volontà e d-ell 'intuizione co,me non contrappose a·gli immortal1i principii un programma beU '.e ,definito•, così non poteva abbattere improvvisamente istituti vecchi e cr-eam,e ex abrupto d,e.i nuovi. I,dee •e istitu ... zioni nuove - in diretto rapporto con le pr,emesse della rivoluzione - si son venute via via chiarendo e determinando quasi g,iorno per giorno attraverso 1 'azion,e e 1 la necessità pratica. T antochè a cinque anni dalla Marcia su Ro1 ma non si potrebbe affermare ch,e la Riv<?Iu... zion,e abbia raggiunto le su,e mète supreme, abbia cio,è realiizzato · in pieno le sue premesse ,di negazione e ,di ricostruzione. Ora è utile riaffermare che se I' Italia nuova vorrà rappresentare un valore univ,ersale nel mondo, ,dovrà s-empr,e tener d'occhio questi punti di rif.er.iment~: continuare una critica concreta e fattiva ai vecchi principi i, costruire uno Stato che - come disse il Duce - sia il primo ,delll'epoca nuova co,n p-reoisi caratteri ,di originalità. Bisogna riconoscer,e ch•e gli scopi ideali non sono ancora raggiunti, residui d1 i idee e ,di istituzioni ,co,nfondono il vecchio col nuovo. Ma siamo un pezzo avanti, grazie unicam·ente alla tenacia dell'Uomo che sopra tutti tien di mira i,l n,esso log•Ìco cen ... trale della poil.itica rivoluzionaria e questa vuol realizzare al di sopra d1 egli schemi d,ei teorioi a,l di la della faciloneria dei .superficiali e dei ·benpensanti. Si d.isse .dapprima che bastava atteggiare, riemp•ir-e-di spirito, nuovo le vecch,ie forme, le i.stituzioni pre-· fascist,e: soluzione provvisoria e fallace quanto mai, come dimostrarono il temo•o e l ',es1 perienza dii pochi mesi. fu quind.i Ila volta del sin- .dacalismo fasci sta ,sorelianamente inteso: 10 ,Stato• fascista doveva coincid,ere col sindacato •eretto a istituto pubblico, capace .di. indeterminato potere 1 e di rappr,esentanza politica. 1Ma qui s.i .faceva valida 1 'obbiezion,e ,che si sare,bbe in tal mo,do creato e potenziato uno Stato n-eUo Stato, cioè eh-e era in a,nt,itesi asso,luta con le premesse originarie ,del Fascismo,. P,er quanto -s.i .sia detto, ,e scritto, ·nessuno potrà dirsi convinto che il sindacailism,o non &iafiglio naturale •e legittim,od, el sociatismo. Ecco perciò la necessità -del corr,ettivo adottato in un secon- •do tempo,: sindacalismo corporativo. Ma anche qui occorr,e dire ch,e ove .si fosse potuto realizzare la ,costruzione laboriosa ,e ,dottrinaria ,del ' 18, non iS,isapr,e.bbe a questa ora in cosa far iconsister,e la continuità dellla Rivoluzione, sarebbe un fuori luogo parlare di Fascismo. Qualcuno trovò quasi strano, semplic-e e foil'se ,in contrasto con le stesse pondero,se conclusio,ni d,ei 18, la d,eter,minazione d;el Duce ,di costituir-e il Ministero ,delle Collp~- . razioni. Som,ma coerenza logica e ,id,eale ! Il nuovo, Ministero doveva appunto aff ermar,e praticamente il nuovo potere dle.Llo Stato Fascista in materia econo•mica: uno .dei prin- , cipii più fecondi ,e caratteristici del-, la nuova ,dottr,ina. L' id,ea di uno, Stato coI1porativo e I'-emanazione .della Carta del Lavoro sono r,ealmente .i primi segni distinti vi di un ,d.istacco dal passato, sono un pro,gresso effettivo e chiarificatore ,di ,fatti e di principi i. Bibliot ca Gino Bianco I I I 0,ccorrerà 1ichi.amarci ancora alle premesse ideali. E~ oggi ch,e .sostanziali riforme si dico,no a,ll.e porte, non sarà ·male ricordare che è tempo di porre un termine alle contra.d,dizion1i, di. ,separare il diavolo ,dall'acqua .santa, di giung-ere cioè sen21a ritegno alle. co,nseguenz,e estrem,e ; p•erchè ,ci par·e che i.I periodo d.i prova gra,duale sia ormai superato. Si doman-da, ad -~sempio, se ,sia ancora consentanea al pr.inc,ipio antidemocratico ,del Fascismo e s·e sia praticam-ente .sostenibile con la real .... tà odi,ema ,che .fa coincid.ere con la .Nazione e la Rivoluzione con lo Stato, .il proincipio, J 'i,dea ,della rappresentanza politica quale ci fu tramandato dalle ,dottrin,e -del Maestro della democrazia ; quel principio ch.e si ,determinò in istituti tutt'ora. . ,in piedi. Si 1 bad.i: Noi non intendiamo far no,stra la -critica ch,e ,certi filo-sofi f eoero• già al concetto - per ·se .stess,o - della ;rappr-esen... tanza. ,Noi diciamo ch,e non si tratta più ,d.i critica, ma di n,egaz,ione assoluta, n,egazion,e che muove ..da una premessa vo«lontaristica •e dottrinaria -che appunto ,dalla r-ealtà attende svilup·po e conferma. Ebbene, co·sa vuol mai dire nello Sta-· ···'-o fascista d-el .J 927 rappres,entanza politica del Paese ,d,i .fronte a.Ilo Stato 1Stesso, ? È concepibile un principio poli- . tico in antitesi - ch·e d.ico ? - autonomo o co,munqu•e parallelo che po,ssa •esigere un organo ~pecifi-. co di rappresentanza .in confronto d,ello Stato, in un regime totalitario guade è il fascista ? In ogni caso questa autono,mia, questa ,diversità non esiste, nojn può ,esistere; laddov,e •esist,esse sarebbe compito dello Stato fasci sta farla spar,irc o asso~biirla imm,ediatam,ente. Nulla d.i ., più inco•erente, oggi, di più contradditorio, di più insignificante

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