Vita Nova - anno III - n. 9 - settembre 1927

UGO FOSCOLO ·E LA. MILIZIA DI SUA VITA Se mai vi fu una « vita militante >> questa fu la vita di Ugo Foscolo. Militante, direi, nel doppio senso: sia di attiva (dedita all'energia) che - come è noto - dedita alle armi. Così, e l'uomo e il poeta, nelle evocazioni di questo centenario foscoliano, appaiono in tutta la nobiltà d'una dignità e grandezza a cui sembra nulla sia più da aggiungere. Pure, a questa nobiltà la figura di Ugo Foscolo, soldato e scrittore militare, aggiunge alto e degno rilievo. *** Aveva ventun anno il Foscolo quando, nel 1798, entrava volontario tra i cacciatori a cavallo, nella « Legione Lombarda» della Repubblica Cispa-- dana, comandata dal colonnello Lanos. Aveva scritto allora l'ode a « Bonaparte Liberatore ». Il giovanissimo trageda era già noto a Milano; il vecchio Parini lo aveva caro e lo voleva con sè a passeggiare lungo . i tigli di Porta Orientale. Veniva da Firenze, dove aveva esulato lasciando Venezia; da Firenze « do-- . . . ve potevano r1posars1 tutti ' Nominato ufficiale, si trovò con le truppe, mira--· bili di resistenza, che contrastarono il ritorno vittorioso degli Austriaci, fermato, poi, solo a Marengo. Combattè a Cento nel '99, e vi fu ferito; combattè alla Trebbia, con la famosa divisione del Generale Rusca; combattè a Novi. Genova, ai primi del 1800 lo vede tra i più validi difensori del suo assedio .. Il Generale Massena, comandante la Piazza, lo avrà caro: lo segnalerà tra gli ardimentosi che seppero riprendere il forte « Due Fratelli >>. E tra le cure e i pericoli ,di quel memorando assedio egli dirà le melodiche strofe elleniche Per Luigia Pallavicini caduta da cavallo. Scriverà anche la famosa Lettera ammo-- nitoria A Bonaparte, primo Console. · È in uno dei momenti più tragici dell'assedio che detterà gli appunti - conservati da Quirina Magiotti, la« Donna Gentile » - per la Vita del GeneraleFantuzzi di Belluno; volontario in Polo-- gli italiani stanchi ed afflitti dalla sventura». Da qui, con l'animo colUGO" FOSCOLO~ (da un ritratto del Fabbre in Palazzo Vecchio a Firenze) . nia nel 1794, combattente ad Arcole, caduto nella difesa di Genova il primo maggio del 1800, al-- I' attacco della posizione della Coronata. E il suo grido sarà quello del mo di passioni infelici, con la giovane mente innamorata dei più grandi ideali, era giunto a Milano, capitale di quella Repubblica Cisalpina a . cui il Bonaparte aveva dato elmo e spada per ridestare nella· Italia nuova l'antico valore. Arrivò con - un grande desiderio di operare; perchè, come egli diceva, « la vita non è che agitazione, agitazione alterna e perpetua, e la tranquillità comincia col silenzio, con l'oscurità e si compie con l'eterna dissoluzione». I nuovi vessilli, che dovevano raccogliere i risorti difensori della Patria, pareva lo invitassero a prendere le armi; come pareva che lo spingesse nei pericoli della guerra il bisogno di moderare le passioni che agitavano il suo spirito, e decise di farsi soldato. Biblioteca Gino Bianco meraviglioso e ignorato valore italiano di quei giorni : « Voi, che dai ·recuperati colli di Genova accompagnaste alle sedi degli eroi lo spirito di Giuseppe Fantuzzi, gridate voi tutti : Forti e terribili, a morte devoti furono i nostri petti ; benchè ignoti e spregiati ! ». Era il fervore per la gran causa della nuovà libertà che alla milizia lo portava. Onde, nella sua lettera al Ministro della Guerra, dei 5 termidoro 1801, egli . poteva scrivere: « Ho militato non per ambizione nè per inte ... resse, ma per la salute della Repubblica». Nominato capitano, ed entrato nello Stato Mag-4 giore del Generale Pino, tornava a Milano e ad

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==