Vita Nova - anno III - n. 9 - settembre 1927

"" 2 UNIVERSIT A' FASCISTA , • luogo perchè il continente realmente ~perto oggi per intero alla colonizzazione europea è l'Africa, che rappresenta l'avvenire del secolo XX, che rap• presenta la forza nuova che si va formando, che va crescendo : forza nuova, di ricchezza d'una importanza straordinaria per tutti quanti gli stati civili. In secondo luogo, perchè nell'Africa abbiani~ le nostre colonie, - non· tanto ,.colonie demografiche, chè per queste l'Italia ha dato un largo contributo nel mondo spargendo dappertutto a milioni i suoi figli, - ma le colonie politiche le quali per circostanze di tempo e di fatto, per avere potuto I' Italia risorgere a unità nazionale soltanto nella seconda metà del secolo XIX quando tutti gli altri continenti erano già occupati e l'Africa era l'unico continente nel quale vi fosse ancora del margine e i posti migliori non fossero tutti • occupati, sorsero e si svilupparono per intero nella terra africana. Quindi la colonizzazione dell'Africa ha un'importanza così prevalente per noi. Per questo dunque io conto di incominciare a parlarvi della colonizzazione africana ; .non so per quante lezioni ve : ne parlerò, chè parlando delle colonie dell'Africa potrebbe darsi che io fossi pur tratto a rifar .la storia· anche d 'altre colonie. E quante cose vi sarebbero da dire ! Ma non parliamo di quello che potranno essere le lezioni future, vediamo invece senz'altro come si è formata, come si è svolta, come si è composta e ordinata la colonizzazione afr-icana. Salta subito all'occhio un fatto stranissimo, che la scoperta della massima parte dell'Africa e la sua messa in valore sia una cosa soltanto di tempi recentissimi;· non perchè non fosse cominciata la colonizzazione già da più antica data, ma perchè il grande slancio suo risale appena all 'ultimo quarto del secolo XIX. Prima tutta l'Europa è vissuta in un confatto di millennii col continente africano senza quasi penetrare nell 'iriterno del continente stesso ; è una cosa éhe fa stupire che l'Europa sia vissuta per sette1nila anni sempre in così . prossimo ed intimo legame coll'Africa, e soltanto nèl periodo ·- dei pochi lustri più recenti si sia in... Biblioteca Gino Bianco Vera Penetrazione e colonizzazione di trapresa una quella ricchissima terra. Ho detto settemila anni prendendomi dall'età primitiva, da quando possiamo risalire agli albori della storia dei nostri paesi mediterranei. I contatti per cosi lunga età sono sempre stati estrema· mente superficiali, l'Africa non è stata mai penetrata durevolmente nell'interno : e si che la contiguità dei due continenti è tanto evidente, quando pensiamo che nello stretto di Gibilterra non vi sorio tra l'uno e l'altro che 13 Km. di distanza, 140 da Tunisi alla Sicilia, e ali' istmo di Suez si può dire che anche oggi, nonostante il taglio del Canale, l'un continente si salda immediatamente con l'altro. E allora come mai i contatti per tanto tempo, per così lungo tempo sono stati soltanto superficiali ? Il contatto dell'età più antica risale agli Egiziani, tre o quattro mila anni avanti Cristo, si sa che essi sono già in relazione di pace o di guerra coi popoli tirrenici. Vengono poi le relazioni fra la Grecia e l'Egitto ; la Cirenaica con a capo Cirene era una colonia greca. Per Roma basta pensare ai rapporti intimi, continui, di pace o di guerra fra Roma e Cartagine, che necessariamente si trovano schierate l'una di fronte all'altra ; ma anche dopo la conquista di Cartagine fatta da parte della città eterna, la colonizzazione romana non va molto oltre all'orlo del continente . africano. In complesso, si mantiene · insomma questa forma di non penetrazione ma -soltanto di sfioramento di tutta la enorme massa di terre site ·al sud dei paesi mediterran~i. Gli è che a sud delle terre che oggi chiamiamo Algeria, Tunisia, T ripolitania, la penetrazione antica si arresta, · perchè dietro immediatamente vi è l'ostacolo che ha f ermato per secoli la penetrazione nell'Africa, quello che rappresenta su un'estensione enorme, il vuoto demografico per mancanza d'ogni essere umano, vale a dire il deserto di Sahara: il viaggiatore, il colonizzatore, il conquistatore delle coste del Mediterraneo ha incontrato una barriera desertica non fatta per allettare l\1omo civile, il quale non avrebbe

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