Vita Nova - anno III - n. 7 - luglio 1927

462 MANLIO BARILLI SCUOLA RESTAURATORI è per lo meno spiacevolmente ridicolo: ogni scrittore (pochissimì, tra costoro, furon col Brunati nel periodo degli inizii) ed ogni giornalista si rivelano improv ... visamente, con improntitudine più unica che rara, competenti in materia artigiana e han l'aria, seri ... vendo, di dire : « È un pezzo eh' io m'occupo di . . ' art1g1anato .... ». Per questo ho tenuto a esporre qui, in rapida sintesi, la storia di quel movimento artigiano che, iniziato da Giuseppe Brunati, fu da lui solo (col gruppo di amici del « Sabaudo ))) continuato con sacrifici d'ogni genere, fino al riconoscimento leale e magnifico di Benito Mussolini. · *** Grande, nei secoli passati, fu l'Italia, e soprattutto per merito dei suoi artigiani e dei suoi artisti. Non sembri arbitrario tale mio ravvicinamento: senza dubbio.· gli artigiani son sempre stati i migliori fratelli di noi artisti : la stessa febbre di creazione, di ricerca e di pensiero che si manifesta in un desiderio di estrinse..- cazione ·materiale, spirituale o d'armonia, prende essi e noi e ci affratella attraversa" le nostre opere, attraverso le nostre crea..- zioni, attraverso i medesimi 1 spasimi,., le medesime sofferenze. Non è forse l'arte, per chi veramente la intende, un continuo sottilissimo spa ... simo, un tormento dolcissimo e inenar ... rabile sotto lo stimolo del quale si creano le cose migliori e più belle? E quale miglior legame di fratellanza di quello che viene da una comune sofferenza, bella come quella che l'Arte ci dà? Poichè Biblioteca Gino Bian.co lo stesso sforzo creativo che tortura la mente del poeta, del pittore e del, m~- sicista tormenta anche quella dell artigiano 'che forse, però, soffre di meno, perchè più forte, più ingenu_o, più sem--- plice, meno raffi~ato e,. quindi,. meno indebolito. La faticosa giornata d1 lavoro continuo di un artigiano, vale bene la nostra notte insonne, la notte lunga e dura di noi scrittori a tavolino ! . Ora si pensi che l' Italia, p~ese di alte tradizioni artigiane, non ebbe da Dio materie prime, il che equivale a impos..- sibilità d'un grande sviluppo industriale. · Di qui la necessità di combattere la ricchezza di altri paesi, con altri mezzi, c~nfrapponend_o ~Il' economia macchinisti ca delle nazioni del Ndrd, la secolare genialità latina e sfrt1ttando le risorse artistiche della stirpe: la storia, colle sue mirabili corporazioni medievali, ne inse- " · gni. Quindi occorre, sottraendosi al giogo della macchina, creare scuole di artigiani : doratori, stucçatori, orafi, intagliatori, vetrai, cesellatori, araz ... zieri, tarsiatori, stipettai, fabbri ecc. ecc.; usarli in Patria per quel che alla Patria necessita ed esportarli in tutto il mondo: l'esportazione, in larga misura, di tale mano d'opera educata a culti estetici di soavità~ di bellezza e di forma, è l'unica per noi possibile e ampiamente fruttifera. Solo così potremo noi sottrarci non solo, come ho detto, al giogo d.ella macchina, sì anche a quello inesorabile delle nazioni ricche,, di carbone, ferro, ecc. La rinascita dell'artigianato: oltre che il problema economico, risolve anche problemi importantissimi in campo artistico, sociale, spirituale, sia per I' indi ... viduo che per la collettività, ossia per la Nazione. SCUOLA TAPPEZZIERI

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