Vita Nova - anno III - n. 6 - giugno 1927

IL FASCISMO COME IDEA MONDIALE 385 smo » francese avrebbe avuto un terreno molto più propizio perchè le crisi del princi,pio di autorità e il rafforzamento delle tendenze disgregatrici e sovversive hanno raggiunto ben altro aspetto che non in lnghi~- terra. Ma al cc fascismo n francese è stata dannosa la tendenza di fermarsi - al solito - aille manifestazioni esteriori del movi,mento italiano, ciò che ha dato nelle condizioni politiche particolari del momento presentava j} fianco a critiche molto facili. Le tendenze conservatrici e reazionarie hanno in Francia una trad,izione ed una fisonomia lben definita e non c'era probabilmente la necessità di crearne un' a:ltra che non sapeva pòi dire gran che di nuovo, perchè quello che costituisce lo spirifo, intimo del fascismo non si importa e non si co,pia in nessun modo ! Così anche il cosidetto ,fascismo francese è andato declinando ed ora cerca anzi dei diversiv,i muovendo delle critich,e - tanto per unirsi a,l coro generale - alla politica ,italiana. Le copiature non sono dunque l'iusoite, ed i.I meritato, fallimento non è che l'effetto de1l1'ilncomprensione che ha fatto scambiare forme con sostanza, fatto contingente con principio assoluto. lndo,ssare delle camicie nere, brandire un legno, marciare indrappellati, non è fare del f ascsimo, se d,i . questo non si ha l'anima, la volontà, la ·visione dello scopo da raggiungere e la volontà risoluta di vincere. In questo senso si può d1ire che il fascismo no•n si esporta, ma so,lo in questo :senso. Poiohè nessun movi1mentosarebbe realimente vitale e dinamico se non rispondesse ad una necessità storica, cioè genera1 le, dei popoili. I principii :rivoluzionari, che hanno la torza d,i sollevare ·le masse, non si arrestano al confine, ma finiscono fatalmente per espandersi e per dilagare poichè la necessità che li ha fatti sorgere è il prodotto di un ambiente storico che raramente può e~sere I.imitato ad un territorio. Diversi i metod,i, lo spirito ìl'esta lo stesso. Lo spir,ito del fascismo· è nella resurrezione de:i principi di auto,rità di gerarchie e di disciplina, neH',affeflmazione che il concetto <lelJa nazione supera ogni altro,, che ogni interesse privato o çollettivo deve essere subordinato alt 'interesse dello Stato. A questo si aggiunge I' organizzaz,ioine delle olassi lavoratrici che deve ,essere pensata non più contro lo stato, ma dentro lo stato e per lo stato. La lotta di c:la,sseviene co•sÌnegata risolutamente nella sua concezione marxista, ch,e ne fa un principio assoluto ed essenziale della storia, per i ·o Bianco r1 idursi a quelda inevjtabile lotta di superamento che esi,ste in ogni campo e che come le leggi disciplinano e rego1lano nel campo individuale, così d-evono anch,e disciplinarle e regoJarle quando agli individui si ~ stituiscono le categoll'ie econo,miahe. In questo senso il fascismo sarà veram,ente un f.eno-- meno universale, e non avrà bisogno per questo di •V•estire la camicia nera o di far marciare del1le squadre al passo. $e a questo, si fo,sse limita,to il nostro mov,im,ento,. cioè ad una semplice azione di difesa dello stato, essoavrebbe concluso e risolta la sua era con la marcia su Roma. Parecchi hanno forse creduto così rin quelll'epoca... Invece è propr,io dalla marcia su Roma che il fascismo ha iniziato la sua ascensione, cio1è la sua ardita e grandiosa opera legi,slativa di rinnovamento. In questo campo esso è ·già studiato, coin attenzion,e e già si cerca di app1licame gl'insegnamenti. Ma è· chiaro che essi devono, tradursi per o,gni nazione, nei termini storici, nei bisogni e nelle tradizion,i, nellJa mentalità de1l paese. Co·sÌ ha fatto l'Ungh,eria, così si farà do,vunque si sarà capaci dii intendere veramente la grande para1la che I'.ltal1 ia ha lanciato ai popo,lii. Non per nuilla le democrazie hanno ,1 'ossessione del dilagare dell'idea fascista, e la scorgono dappertutto, anche dove proprio non c'è affatto,. Esse sentono ,che i principi ohe combatto,no le democrazie verranno fatalmente a svilupparsi d()IVunquesecondo leidee fasciste, ,e perciò non s'ingannano nello scorgere il pericolo. Soitanto non ne comprendono l'entità perchè per esse il fascismo è un movimento di r,eazione e nient' a!ltro, che tende a ricondurre verso d,estta il pendolo lanciato troppo a sinistra. l\.t1ala storia non si fa e non si comprende ammettendo questo fare e disfare. Il fascis·mo non è reazione, o non è soltanto reazion,e. Non va indietro ·ma progredisce. Non si in-· spira a nessuna santa alleanza ma a principi nuovi, severi e proifondamente reali e vita1Li,intesi a dare un contenuto, un significato alla eterna vicenda dei po- . poli, al perpetuo travaglio della Storia. . Si capisce come coloro, i quali hanno creduto che con gl' Immortali Principi e ·le loro conseguenze ·si fosse messo un .punto conclusivo aHe vicende storiche - tutte quante regolate e disciplinate da uina qualunque Lega di Nazioni o di Popo,li - si capisce dunque che stentino parecchio ad ammettere la realtà del movimento fasci sta. FEDERJCO BRESADOLA •

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