Vita Nova - anno III - n. 4 - aprile 1927

I . . 228 E. RAFFINI esempio, che fra i tratti ancora coltivati od ortivi uno dei più spaziosi è quello chiuso fra il Canal di Reno, le mura che vanno dal1a porta S. Felice a quella. delle Lame, e le strade che prendono. il nome da quelle porte. Così dietro la chiesa di San Domenico vers~ via Castiglione sono campi regolarmente. divisi. Appare erb0sa la piazza di San Domenico, solcata da viali alberati, gelsi che furono atterrati nel 1600·. · · La Piazza del Mercato, che ·prenderà due secoli dopo il nome di Piazza d'Armi, è una vasta prateria un po' montuosa, intersecata da due viali in ero.ce e da altri minori. . La Montagnola è ura collin.etta ign,uda e dir~pata con tratti coltivati · · e prativi dalle due parti verso le mura. Quel terreno entr:o porta Galliera, denominato sij,,I no a questi ultimi anni Orti Garagnani, è a quei t·empi , un vasto e delizÌo- r so giardino : vi in-- , dica la pianta i-1···· palazzino estivo d.ei , signori Poeti e 'una grande .vasca di forma elittica. Quella larga strada che chiamiamo a,.., desso Piazza Malpighi e pi-ùyo]garmente Selciata di · · S. Francesco, ben , ·- 1 ungi dall y essere . ·........ ==== =-=--- disegno, che ammetteva nella fàcciata posteriore un porti-co, il quale poi non f1:1f,atto .. ·, 1 , L'antichità di questa pianta c1 e anche confer- .m~ta dal vecchio chiostro delle monache del Corpus Domini con- la sua form~ irregolare, giacchè del nuovo n.on furono gettate le fondamenta prima del 1581.. È manifesta l 'avvtnuta distruzione del palazzo B'entivoglio {1507), la magnifica e superba corte del Principe e Mecenate Giovanni II, che quivi - saggio nei maneggi diplomatici in pace e .v~loroso _i11guerr~ ,- accolse legisti, '!.ettei;_ati, art1s.t1, UOffi1J?-l d'arme. << Il guasto dei Bent1vogl10 » ove, a memoria dei più veccni bolognesi_:d'allora, sorgeva il superbo- . , , · edificio,e sorge oggi il Teatro Comunàle, è_ nella pianta . . vaticana una spianata informe ed er,., btosa, preferito ri- . trovo pei giochi · popolari, uno dei quali vi è rappresentato. « Ed era forse - scrive Corrado Ricci_:_ il più beli' edificio civile d'Italia». Lungo l' odierno Portico del Pavaglione troviamo segnate « Le Scole ». E chiaro che con tal nome si volle indicare I' e-- difìcio dell'antico Studio bolognese,.. selciata, conserva · · ' . monumento oggi ' I VOLTONE DEL PODESTÀ ancora le: traccie · ' della fossa di circonvallazione lungo le antiche mura atterrate tre secoli prima: questa fossa · è anzi 'cavalcata da un ponte, ciò che •si nota anche nel~primo tratto di :via Castiglio:pe nei pressi della porta. La facciata di San Petronio non ha ancora l'odierno finestrone ogivale, p)a due occhi sovrapposti l'uno all'altro, più un terzo di forma diversa sopra, non avendo il T erri bilia messo mano, come fara fra qualche anno, ·alla ricostruzione della nave di mezzo. \ Attorno alJa fontana del Nettuno' di Gian Bolo- .gna,. edificata nel 1563, e cioè appena dodici anni prima, vedesi un recinto di colonnini. Il Palazzo della Gabella (ogg.i Banco di Roma) non sembra ancora ricostruito o compiuto dal Tibaldi, poichè nella sua facciata di via Monte Grappa si osserva un portico. Vista però }a·regolarità dell'edi--. · fìcio e sapendosi che in esso, benchè non. finito, 'comincia appunto in quell'anno 1575 il deposito delle merci, può credersi che il pittore al:d5i~Iiappresentato il palazzo nella sua futura perfezione- secondo un ibl·ioteca Gino Bianco ' • ' . dei più insigni e singolari della città. ·Quando fu dipinta la pianta vaticana, esso era sorto da appena pochi aBni, cioe dal 1563, essendo stato costruito per rispondere alla. necessità di dare un aspetto decoroso alle Scuole,. ivi esistenti ·da tempo antico, e raccoglierle in un' u- , nica sede. ' È da ricordare - a proposito dello Studio - che verso la metà del cinquecento esso era tanto decaduto che il Reggimento supplicava lo si volesse provvedere di buoni professori. Furono allora chiamati per tutta la seconda metà del secolo gli uomini più dotti del tempo, che i Riformatori-dello Studio e il Reggimento stesso cer-carono d · attrarre, allettandoli con generosi stipendi e con alti onori. Anche il pontefice bolognese Gregorio XIII -=- che prima vi era stato scolarò e • poi lettore .d. i legg~ - ,cooperava egli pure grandemente al risorgere dell Ateneo. Così a « Le Scole >>- affiuirono nuovamente ~li scolari, chiamati dalla fama e dal sapere di celebri dottori. ., Una qu~stjone tuttora aperta e che solleva inte,., resse nel dominio della geografià storica è quella

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