NEL PRIMO CENTENARIO DELLA MORTE DI FOSCOLO 221 'In lui i1l dramma - ·la lotta tra j due secoli - fu intermittente, vissuto e sofferto· a scatti, interrotto e probabilmente obiliato in lunghe pause date allla vita studioisa, o agl,i amori, o alla facile di,ssipazio1ne .di una ricchezza guadagnata al· giuo.co o alla monotonia della vita •mi,litare {trascorsa <la lui, a dir la v1erità, assai più nei depositi o n,eg,li uffici -che· non sul ~ampo di battaglia), o, ifìnailrm,ellll:ea,l fervore della creaziiooe poetica. Il che non i1 mpedi-sce ch•e la conclusione del dra.mma ci fosse. *** Il discorso su !l' Origine e i limiti ~ella giustizia -è ,dunque vi,chiano,, e ceime tale è la negazione d,el secolo deii ;}umi. l1 l Fo,scolo vi ,si d,e·scrive come un pell1egrino che c•erca !l'idea nel1a rtealltà. I filosofi hanno fatto della :giustizia una divinità, i dotti ne hanno fatto una scienza. Si patria di diritto div,ino, di diritto q1aturaJle,di diritto -de1 lle genti. Si esalta .fa civilis aequitas dei Romani. Si predicano alti'uomo i suoi d,iritti naturali, fondati su·lla giustizia e 'indipendenti dalla ,forza. I deboiLi 1 si iM.ud01I10 e si consollano; e, come si vedono poi ,sog- . .getbi a,H'imperio deUa forza, si credoino amati dalla natura .e traditi dagili uomini; come ,se fossero COIIlcepi1bili uomini i quali ope1 rassero fuo~i daltla natura. ll Foscolo cerca la giustizià in atto. La cerca nei suoi lbempi, po.i n,e.Jle storie ; la cerca aiU'oirigine del ge~ere umano,: e trova sodi quattro uomini, nel Paradiso terresbre, e uno di quei quattro è un assassino. 111 · mito deJ~a giustizia è dunque ferito sul nascere. C'è a questo punto, nel diiscorso, una pagina magnifica. « .. .iCercai l',equità naturale tra g,li Inglesi, .celebri per ,stabiliità di legg,i, per giustizia di tri1 bunaili, per prosperità ·d'arti, p,er libertà di cittadini; trovai_ navi cariche d'uomini rnegri incatenati, flage1lilati, ,e condotti da' loro ,tugu,rj ddl'Africa aUe ,g1le1bedell'America. La cerc.M tra" negr1i, e vidi .il padre che vendev·a .i fi~.liuoil.i. La cercai .in tutta l'Asia, ,e vi,di de ~Ji, ,le ·sorelle, le madri, ile ,fig,lie, serve della gellosa Jilbidine d'un ,uomo sollo: le mardri a1Mattavano i loro figliuoli sotto I,a sferza d,i un eoouco ... « Accusai il .mio secolo,, e ricorsi agli antichi, e a•lllav.irtù degtli Spart,ani, e v.iiClgi l 'Iloti· sacrificati co,me buo1 i ; e i giovani che rubavano neH 'ailtrui campo ·senza ri.morso,... e sulle rive del:l' Eurota, ·ov-e par,e che i . Nu,mi e la giustizia ave,ss,eroar-e ,e lavacri, v.idi le madri che affogavano i loro figJiuol,i.. « La cer,cai ail po1 polo d'Atene, c1 he si prof essava propugnatore d:elJa r,eligione e del1la li·bertà . della Grecia ;. . . e vidi tutti :i giovani, appe-na toccata l'età mi,litar-e, ra,dunarsi in1 torno ,al sepolcro ·di Creope, innanzi al tempio dei N,umi, ed i1 mbracciando lo scudo per cui diventavano cittadini, giurare solennemente, sotto pena d 'es,sere consacrati ,alle Furie, « di considera,re per cooijn1i deMa patria tutte le terr,e che producessero frumento, orzo, viti ed ulivi ». La cercai a' Romani, da' quali deri VéllilO tutti i codici de' popoli inciviliti, e_ vidi sui çonfini ,della RepubbLica ·scritto ' . o Bi • - I - Parcere subjectis - ma soltanto subjectis ... Accu- · sai la ,corirotta ,civiltà de' sistemi iSoc•i~li; e cercai I' equi,tà ,natura,l,e nell' i,sola p1 ÌÙ selvaggia ,scoperta da Cook, e vi,di .I' isolla insangui-nata da cadaveri de' suoi aJbitanti, che si contend 1eano la ,terra ,e la jpreda ab- • bc,rndantiss.ima a tutti. » Così cade la di,stinzione settecentesca tra natura e soci.età ; ,il ·mi,to dell'uomo in ·stato di natura s.fùma tra :le nuvole di una filosofia astratta ; la natura umana non si pillò conoscer•e ch1e nella ·storia, 1 e la storia è i1lregno ,de,lla forza ; aH'uomo è legge di natura il combattere, e l' associarsi ·solo per combatter,e, a conquista o a ,difesa. Ogni dovere a diritto risiede nell' istinto della propria conservazione. Tutto quello che è, deve essere: e se non dovesse essere, non sarebbe. Imperano .i1l mondo le arcane leggi della natura immutabile, imperscrutabile, immensa. N,ella •sua ragione va,ci.llante, l'uomo non sa nè come viva, nè perchè viva. Conc:lusiolil:idi una wandiosità tetra e sconsolata, co,m' è iilaiìuraJe in ohi per la prima volta osa guardare in •faccia 1 la ·storia. N1è i1lsenso di deso,lazione è atteooato ,dal,la fine del discorso, -sebbene questa sia più serena e ìPer-sino soffusa dì tenerezza (la voce stessa della. natura eccita nelle viscere di molti uomini che) hanno bisogno di unirsi e di amarsi, la compassione e il pudore); ma essa ha tutta l'aria di trovarsi ilì per le neces•sità della p,erorazione, e per ,I',intima insufficienza di un 1pensi•ero,che, giunto a certe altezz,e, non sa nè manltenervi,si, rnè proc_ed,ere. Anche questo è un carattere ,del Foscollo. *** Il pensiero de,l Fo,~colo non ·sa proced,ere, dissi. E infatti, nel eone.etto che egli ha d·e1 Ua ,storia, manca il ,sentimento ,dell'avvenire. Giunto davant,i aJla natura, ,egli si ferma. Alla divinità benevoJa e arcad,ica, quaile l'aveva sognata .i~ Rousseau, egli sostituisce una divinità dura ,e chi1usa: s.enz'avveders1i che, ·s-e :la natura. è 1immutabile, le sue leggj no1n po.ssono essere veramen,te i.mperscrutaihili. La costanza presuppone una qualsiasi forma di razionalità. Nè ,egli s' avvede c1 he, s,e la storia è veramente un giuoco di forze, u1 na di queste forze ,do,vrà 1 pure ,essere la volontà e Ja co- • .scienza de:ll 'uomo; e nuHa vieta di pensare cihe 11 giuoco po,ssa scompor.si ,e ricomporsi anch1 e a favo,re di un sentimento di giustizia che ,si creda calpestato . Il c,erch:io entro il qua'le si ch,iude il suo concetto .della storia si fa più palese quan1 d 'egili applica quel concetto non g,ià a,l genere umano ma a un popolo par- . ticolare. Egli ama 11 'Italia con f.ervore di poeta ,e cosci enz,a di storiico : e nOIIlc'l"ede iin essa. T:anto i suoi diisco,rsi Della servitù d'Italia, c:he sono del 1815, quanto la ,sua Lettera apologetica, che è degli ulti,mi anni delila vita, arrivano, salvo qualch,e lieve attenua~ ziane ne.lla 1 secon~a, a1 1la medesÌ·ma conc-lu~ione disperaita. Coer,ente con .sè mede1 simo, pare che egli dovessie d1ire ag,li italiani: - Siaite forbi, 1sappiate ,essere forti; perchè -il •mondo è ,dei for,ti. - Invece no, egli dice : Voi non potete avere libertà, perchè tra voi non ..
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