Vita Nova - anno III - n. 3 - marzo 1927

\ NOI E GLI ALTRI \ . SPUNTI POLEMICI I , Gli apolitici. Una delle forme più su1bdole di opposizione aJ riegime, io, da tempo, vado constatando nel.lo 2:elo artificiosamente apolitico di quei molti bocciati po1litici di ,parte ,liberale, d'idea massoo.ica, di coscienza gesuitica, i quali intimamente permeati della più gréllllde nemica del regime nostro - la cultura un·iversalistica amorfa, aborrente la C'ultur-a deH 'ordine nuovo o per ei&sere · chiari ,I 11 idea 1 ltismo itailianissimo - ed esaltando nel ,significato del vecchio regime Je parole ltallia e Patria, negano ne'I loro intimo il valore attuale di tali parole . COIIl ciò negando 1 in1plicitamente i giovani spiriti pensosi e operanti nel e pel nuovo ordine da cinque anni instaurato e da oltre un decennio matmato nel ai,sagio di quell 'indiff erenti•smo ,e scettic-ismo della prseudofilosofìa materialista. Italia .e Patria ne.J:Io stato fascista hanno un sign.i,ficato che trascende, !per Ja sua ,severità, verso I' anelante paission,e d' una vitalità egregia c1 he attua la nuova vita nazionale attraveI1SOlo sviluppo de·Ila ,scuola e ,la salvaguardia a qualunque costo - d.ico a qua:lunque costo! - nel periodo delicato e sensibile del.la formazi0111e d'una nuova morale nazi~ale, finchè questa culminando 111e'Meccellenza trovi in se stessa quel:la difesa che oggi è comme,ssa dal partito allo Stato. Perchè, è quasi inuti,le dirlo, la lotta di cultura da noi è lotta 1per la vittoria 111el 1 la scuola; la scuola che è baisedel regime ; quindi 1a vittoria della cultura fascista, Italiana, ,nelia scuola ,s'impone totale come l'ultima pietra deMa rivoluzione, c·hè senza tallevittoria la rivoluzionefa:llirebbe.Ricordiamolo! Bibliot~ca Lo ,sanno tanto ,bene i ne,m1c1 o i f a:J si amici che, riouncian<lo a1 lla lotta aperta nella quale l' i,mpeto gagliardo delle camicie nere avreh- .be ragione im·mediata, tentano con z~lo artificiosamente aipolitico, colpire il ganglio vitale della .nostra opera. l'.l loro motto potrebbe essere quello dei Borgia : Operar di veleno ; ma ,potrebbe anche ,servir di testata a certi giornali ,e riviste letterari e, primo fra tutti queJl o torinese erede della soppressa « ,Rivoluzione iliberale » ,ed editore di li,bri in ~ui la letteratura è forma f egatosa d' antifascis·mo a ·ba!Sedi silenzi e lacune per ciò ·che riguarda il Regime ; o -esser ,scritto ,sul frontone di certi ,circoli culturali che dichiarandosi •apolitici vivono nel1 'ombra coi metodi delle logge ·;nassoniche d'~tri tempi, e sono fondati, o Ji ricettano quasi ,sempre, dai più noti 1fumatari del mailllfe,sto , degli intellettua,li antifascisti, i quali privatamente con qualche fascista, c1 he in quei circoli viv,e sentinella vigi'l,e •e :battagliera, dichiarano di essere sottom,essi ail fascismo, promotori .di ma1I1if.e.stazioni d'italianità i(anche queste concepite con sistemi del vecc·hio regime, noto io !) ; ma se uno gira e r1ig·ira poi -sale sa:loni ·e salette non trova - tanto per dime ~a - ineppur•e un -ritratto del Duce, ·magari in for- ·mato cartolina. ~ - Questo per J'apoliticiità ! E succede qu1 el che nel programma di costoro deve ,succedere. Conoscenze, discorsi a quattro a cinque ; nei crocch1 i, giovani professori e lumi univer.sitari; Pizie delfiche, interroganti ; oracdli culturali, e responsi di•sti:llati neU '.alambicco dell 'erudi .. zione che di,mostrano (sempre sotto I' egida oibbiet.tiva della cultwa) come un grande uomo di Vattelapesca nei secoli ,scorsi quasi preCO • vide le idee pedagogiche d'oggi e naturaihnente le condannò ; chi sia poi il grand'uomo ne•ssuno ·lo sa, n1a i giovani prof essori oerti d'aver avuto ,il chicco d'oro del gran sapere, a scuola (.a 1 ltro ·che riforma Gentile!) giureranno in verba magistri e incoinscientemente propineranno quel veleno antifa,s,oista che ,è stato loro propinato prima co,sì sottil,moote dalla cultura un,iversaili- . st1ca. Ho fatto un piocoJo quadro dal vero. Ma ,la storia ,si ripete e div,enta grave ogni giorno di più, éllllc.heper una deplorevole generosità d.i noi giovani che, usi a battagliarie a v.iso aperto,, pure sdegnapdo le loiche ·sottigliezze di que,Ili·, non ·li affrontiamo télllltoci fanno, pena le loro facc~ie gia1 Ue e i 'loro crani lucid.i. Invece non ,dbvrebbe es- ' ser,e cosi. Noo dico ci voglia il baiston,e,. quantunque ,io lo ricono,sca ancora come iJ p1 iù vigoroso precetto pedagogico; ma una certa •off,ensiva ci vorrebbe e s'i~on~. Il nostro assenteismo da .tali gruppi è delittuo,so. l3iisogna entrarci, portarli sul terreno d,ella di,soussion•e reale, imporre i-1 nostro dilemma. O con noi o contro di noi per costringerli a prender:e a viso· aperto quella loro posizione di oppositori che nascondono sotto .la ·maschera della apo1 iticità. ,Maschera che è residuo di forme c!h,elo ,stato fascista, ·sotto la guida deIJa paJssiane ·più logica fatta carne - il Duce, - na di1 strutto col sacrificio ,di giov,ani spiniti che avevano la freschezza della primavera e I' intuizione del nostro d1est•ino mediterraneo. Aillora so.lo ia 1scuola non sarà più minacciata dal,la cultura anti-italiana, ,e :la rivoluzione sarà . v•eramenrte compiuta. \ . CESARE 01TAVIO CocHETTI • , I

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