Vita Nova - anno III - n. 3 - marzo 1927

.. 150 CONCETTOVALENTE del genio greco, gli studiosi vi trovano un rivestimento di terracotta policroma del tempio periptero · di Metaponto, adorno di meandro geometrico, di palmette e di potenti teste leonine (v. sala inf .) ; . capitelli ionici figurati ( 1 a sala inf .) ; pavimenti · musivi con figure di ~elve in lottà e di pesci e di . vivaci pòlicromie (1 ° cort.); due· cariatidi-~ all 'eritrata del Museo :-- coperte di ·chitoni leggieri, che servivano di sostegno all'architrave d'un ipogeo scoperto a Vaste, presso Nardò; un fregio arc1hitettonico dello stesso ipogeo con figure di Eroti guidanti un carro trascinato da fiere (2a sala piano inf .) ; due capitelli corinzii - centim. 20 per centim. 20 - coronati di foglie, di palmette, e di grifi dalle ali spiegate, provenienti da templi funerarii (sala 3a sup.); · due metope d'un .piccolo tempio sepolcrale (IV-II I sec. av. C.) 3a sala; la· vasca marmorea ed il mosaico d'una terme latina di Crotone; rilievi in terracotta d'artefìci locali ~vocanti il culto del popolo tarantino pei Dioscuri IV sec. (2° corrid. sup.). Tesori dell'arte di Taranto - le cui fabbriche sembrano non aver mai interrotto di lavorare - . sono le tavolette istoriat~ in rilievo del IV sec. av. C. sala 3a sup. che rappresentano, con energia sorprendente, Ercole in lotta con Amazzoni e tre giovi-.· nette sedute con giovinetti, provengono da monumenti funerari i trovati nella Masseria del Tesoro presso Taranto; ed i rari esempli di applicazioni in terracotta dorata per casse funebri delle tombe di Taranto, adorni di grifi che abbattono cervi, opere ,d'inspirazione orientale (sala 3a sup.). Statue e sculture votive I due corridoi vasti e luminosi del piano superiore offrono un vero godimento estetico per il · buon gusto, la signorilità che li governa e la magnifìcen-za delle sculture greco-romane. . Nel 1 ° corridoio offrono la visione dello sviluppo . dell'arte classica: testa di Afrodite di scuola attica, · trovata a Taranto (IV sec.); testa di Athena, che _risente 1~influenza dell'arte fìdiaca ( IV sec.); testo .d' Hera, originale simulacro di un tempio tarantina ,(IV sec.); vezzosa testa di Afrodite della scuola di .Prassitele, rinvenuta a Taranto ( IV sec. av. C.); ·testa barbata, severa ed inspirata, di fìlosofo della scuola di Lisippo, erroneamente considerata ri- .tratto di Eracle e, cioè, copia della celebre statua ,di Eracle portata a Roma da Fabio Massimo dopo ·1a battaglia di Benevento ed il tradimento di Milone, ,delle schiere epirote, ai danni di Taranto ellenica; torso d'Ercole o di Eracle in riposo (IV sec. av. C.) opera notevole, che; per intieri decennii, giacque nel completo abbandono pur serbando le impronte d'una immortale bellezza e che solo verso ~i·l 1898 venne ceduta dal Conte Pietro D 'Aiala-Valva al Museo di Taranto; severa testa d'Apollo di arte arcaica (VI sec. av. C.); testa muliebre abbozzata di fattura locale; statua di Dioniso priva della testa iblio eca Gi o anca e delle gambe, perfetta nella bellezza delle forme d~. una singolare creazione (IV sec. av. C).; Eros di epoca romana raccolto fra le rovine dellt:. Terme Pentaseinensi ; scultura di Arianna - o ninfa? - dormente che ha perduta ogni traccia di policromia. di vent'anni or sono ed emana un soave profumo di grazia; bassorilievo funerariç> di giovinetto che offre il porno ad un serpe; sculture d'un sarcofago greco raffiguranti la battaglia fra Achei ed eroi d'Ilio;: rilievi in terracotta evocanti il culto del popolo taran-· tino pei Dioscuri (fine del V e inizii del IV sec .. av. C.). Crateri attici ed italioti Oltre aUa grande raccolta di ceramiche a ·deco- . razione geometrica (2a sala del piano terreno) proveniente da· noti luoghi della Messapia, della Peu-- cezia, della Lucania e della Daunia abbiamo nello stesso Museo - sale 1 a, 2a, 3a del piano superiore - una ricca collezione di anfore italiote e attiche, quasi tutte inedite che additano una inesauribile fantasia,. in parte nutrita da modelli più antichi ed una tecnica viva e sicura. Ricordiamo le pregevoli lekythoi funerarie attiche ed apule ed i crateri di rara tecnica a figure dipinte sul fondo chiaro e adorne d' immagini, che evocano l'oltre tomba o l'epopea greca:. il combattimento fra Eracle, coperto di pelle leonina e di Aritonisco, e Kyknos, secondo la tradiziQne celebrata da Esiodo; la dea Athena, vestita di peplo ed elmo attico, fra Aiace e Ulisse 'in lotta; la leggenda di Paride che giudica « le tre dee precedute dal barbato Hermes, che ha il capo coperto d'un petosos bianco e indossa candida tunica ed alti calzari con alette cu,rvate in avanti; una danza dionisiaca di sileni » ; il « congedo d'un ·guerriero armato di e1mo attico con visiera abbassata, di bilancia~ scudo, corazza, volgente la testa indietro per porgere ascolto alle parole che a lui ripete in vecchiodalla barba a punta, ritto in piedi, e ravvolto in lungo chitone " - opere illustrate da Antonio Sorrentino - ; una corsa di carri e caccia al cinghiale fra pigmei disegnati con vigore in due tazze firmate da Antidoros - opere vascolari che richiamano le coppe firmate_ da Laconides e da Thrax raccolte 1 nella seconda sala; fregi di gusto orientale impressi su coppe provenienti forse dalla · Laconia (del VI sec. av. C.); la lotta fra la forte e nuda figura « di Meleagro ed il cinghiale calidonio, del quale è rimasto solo il grifo alzato pronto a ferire », soggetto che si riscontra nei vasi attici e apuli del V e IV sec. av. C. ; sono di questo periodo il vaso di Melos nel Louvre con gigantomachia, il frammento vascolare con soggetto affine nel Museo di Napoli ed il cratere di Tanagra ed Atene; Eracle « barb~to, col capo coperto di pelle leonina in atto di vibrare la clava, ed un guerriero munito di elmo corinzio e di scudo elissoide al braccio in atto di brandire, fermo su,lle ·gambe aperte, la lunga lancia

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