Vita Nova - anno II - n. 12 - dicembre 1926

• Documenti della storia del Fascismo . Gli scopi del Prestito del Littorio in un Discorso del Ministro Volpi Non intendo pronunziare un di- :scorso sulle ragioni che hanno determinato il Governo naiionale ai più recenti provvedimenti finanziari. Voglio soltanto che al generale ed immediato entusiasmo col quale il popolo d' Italia, e gli italiani che vivono oltre confine, hanno risposto ali' appello per il Prestito del Littorio, si aggiunga la mia parola di Ministro responsabile. E la mia parola partirà da tale riconosci 1 mento di spontanea unanime adesione, per giungere nuovamente ad un richiamo, basato su d,i alcune spiegazioni e •su qualche rilievo, che spero non faranno che rendere pjù viva la fiamma che è già nel cuore di tutti. La base della Nazione L'Italia idei fascismo è ormai un esercito compatto di cittadini -che sanno cosa debbono alla Naz·ione, e che alla Nazione danno volonterosi e concordi ,il loro pronto concorso, sia perchè la Nazione . ' . . . s1 e ormél:l imposta a tutti come . ' gli italiani al provvedimento finanziario per il consolidamento del debito fluttuante per .il Prestito del Li,ttorio, dimostra appunto che essi si sono resi conto con d1isciplinata consapevolezza dell' elementare e grande verità. lo non nego, anzi chiaramente riconosco, che il provvedimento adottato della conversione dei buoni del Te soro possa ferire jnteressi di singoli, lo riconosco perçhè è rmo dovere, giacchè io debbo essere sincero, come sincera deve essere la finanza di un grande popolo. lVla sono anche certo, e que- . . . sto mio, riconosci-mento non menomerà, anz:i accrescerà il generale consenso quando io abbia rapidamente confermato come i provvedimenti rispondessero ad una necessità nazionale, che solo a tale necessità ,il Governo italiano ha u,bbidito. Il Governo fascista ha compiuto anche in materia finanziaria, in _pochi anni, opere che in teimpi nòr- - mali avre·bbero chiesto un periodo lunghissimo di tempo. un'espressione collettiva destinata Per l'equilibrio stabile a sicura grandezza nel mondo, sia perchè la rinnovata coscienza na- "' Quando si pensi che da un ,dizìonale ·ha profondamente impres- savanzo di oltre 15 miliardi, nelso in ciascuno il sent,imento sicuro l'esercizio 1921-22, siamo passati che, servendo la Nazione, si serve ad un avanzo di 1 miliardo ,e mezzo sè stesso, che il benessere della al 30 giugno 1926t e che ·questo Nazione è il benessere dell ':indivi- si è ottenuto col contemporaneo asduo, e la forza nazional~ è la for- setto e alleggerimento tributario ; za del singolo. che è stato ri5olto il proble.ma asOra, basti ricordare che, come sili ante dei debiti esteri di guerra, ha •ripetutamente e giustamente det- ridotti dalla tenebrosa cifra di 130 to il Capo del Governo, la finanza miliardi di lire a 18 miliardi di è la base della Nazione, ,la Na- liire, in valore attuale, da pagarsi zione è forte se la sua finanza è in 62 anni e col provento delle forte, la Naz1 ione può prosperare se riparazioni; che si sono unificati la sua finanza salda consenta di gli Istituti di emissione senza il prosperare. L'accoglienza fatta da- minimo inconveniente e col pieno Biblio ec Gi o Bianco consenso delle sav1 ie popolazioni 1 meridionali, mentre gli zelatori ed i critici prevedevano il finimondo ; che ·si sono rinforzate le riserve auree della Banca d'Italia col prestito Morgan, aumentandole da milioni di l,ire oro J • 874, nel I923; a milioni di lire oro 2.433, alla fine dell 'ottobr~ scorso, elevando di circa il due e mezzo per cento la copertura aurea dei biglietti in circolazione, che -si è aumentata la produzione agr,icola ed industriale ; che si è organizzato lo sfruttamento del- - le risorse natural,i del ·paese ; che si è provveduto ad un cauto controllo dei consumi, cercando di intensificare le esportazioni e di,minuire le importazioni, si può ben · conchiudere che l'ltàlia ha dato al mondo un esempio incomparabile di azione, di fede, di decisione. Ma tutto ciò non bastava : occorreva rendere stabile I' equilibrio, tuttora precario, della valuta ita.liana ; occorreva che dopo il discorso basilare pronunciato a Pesaio dal Capo del Governo, l'Italia dimostrasse che la propria moneta •era difesa~ e che essa intendeva ,imporne a tutti la giusta valutazione. I provvedimenti di difesa d.ella valuta che, iniziati da tempo, si sono svolti con ritmo costante e progressivo, e che vanno dal controllo dei cambi alla riduzione della circolaz,ione e alla tutela del risparmio, sono stati integrati dal1' inizio di una politica di deflazione che ha determinato una crisi prevista, e del resto da ognuno prevedibile, di contrazione d1 el credito e di rallenta.mento deila circolazione, alla quale lo Stato ha prontamente fatto fronte •con provvecliimenti necessari, risolvendo energicamente il problema che si è im- •

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