Vita Nova - anno II - n. 11 - novembre 1926

I Bi .. 6 UNIVERSll' À FA,SCIST ~ · . tutto è perduto. La lor vita felice rip<:>satutta sopra quel giudizio verbale. Chi l'afferma', d'un tratto, c:ome da una formula m~gica, il sole gli illumina l'anima e la civiltà l'accoglie .. La parola è il Bene .. Esaminiamola dun9ue,' seria":1-ente, questa parola. « La violenza è delitto, sempre e dovunque ». Noi diciamo che la v·olenza è ogni atto compiuto contro Ia volontà della persona. che la· subisce. · · · E' violento il .padre che dà lo scapaccione al figliuolo goloso (un\o scapaccione per bene, senz'ira, con la seria persuasione eh~ solo il doldre o il timore contr~sti~o al piacere dèlla. gola e degli occ~i) ; è violento il tagliaborse ; è violento il cara- , biniere che .m~tte il tagliaborse in galera ; è violento il soldato che · uccide corpbattendo, come il brigante. Sono tutti violenti e tutti sono malvagi e tutti delinquentj, delinquenti noi, i padri, .i padri dei padri. Ch~ bella storia, la storia del genere ·u·mano ! Una -storia di violenza e di violenti, sem- , pre e dovunque. I I signori avversari, che si .fingono pecore per . paura di lupi più feroci e meno educati, stiano .bene attenti e non, distinguere. Se ~istinguono, devono rimangiarsi che la violenza è delitto sem- , pre e dovunque, e la ~_ansueta sentenza Fivela la sua mirabile frode, stupidamente. Se diitinguo- .no violenza da violenza, allora interviene il ~riterio del bene e del male (inesorabile tema barbarico !), e· allora si è costretti a sostenere .che in alcun~ ca~i, o mio dio, ~i, bisogna proprio usarla · la vi9lenza (buona), contro certe violenze (malvage), e allora ci si trova a discutere sul problema mo- . . rale, che ha due soluzioni_: ~ il bene e quello che ~oi crediamo e giudichiamo tale, per -cui siamo pronti a combattere e a. morire, quello che lo spirito umano definisce e pone momènto per momento, .. come suo supremo fine concreto, e supliema legge di vita, o e quello che un' Dio, dell' al di là delle nubi, una volta per sèmpre, ha definito, come racconta il Vecchio Testamento. .. Per questa soluzione, stanno i popolari e i · . massoni. - Gli uni è . gli altri, i pretacci greco-·giudaici e i neutralisti, ignobili e stolti, sono ben decisi e concordi : contro l'uomo, contro la ·storia, · co:ntro il. valore della vita, cQntro il valore dell'opera umana, e della libertà umana. Attribuire ali' Iddio o alla natura, attribuire a una realtà estranea al mondo, all'uomo, alla storia, tutto il valore asso- ·o eca Gin ■ 18 CO. • luto immobile, ete~no, vedere nell'uomo o lo schi~vo , . . . -0 il c.ondannato, o il burattino, è, per. 1 nostn avvers~ri, so~ma sapienza. e perfetta felicità. · Ed è assoluta sicurezza contro. la nostra fiera· eroica glo- ·; riosa anima latina e cristiana. Lo Stato dev'_essere senza volontà morale, senza mis.sione, senza autorità ; illegittimo ogni suo atto che non sia di ordinaria amministrazione, o poliziesco. , r L' uo~o artefice del vero Dio, che in lui eper lui opera e vive, ruomo di fede, l'uomo ·combattente l'uomo romano e cristiano è condannato ' . vituperato ·e. beffato. Una .turp~ divinità _di s~hiavi pres~rive la legge e la. legge ·giustifica difend~ e impone una vita bestiale.· · . E ·se, contro la fede nel valore divin<;>delI'uomo, contro la fede nella missione storica clell' uomo, contro Cristo e contro Roma, popolari e ·massoni sono concordi, non vi maravigliate, e non guardate alle parole e alle vesti, guardate all'a-. . nimo. ·Come i popolari il Dio giudaico, i liberi pensatori hanno m~gnificato la natura e fatta Dio, . e pensata così compiacente che da lei proceda~o, per l'uman genere, le leggi desiderate, nemiche dello Spirito. Della propria natura han.no fatto la · Natur3: e di questa Natura si sono eletti interpreti e sacerdoti I E. subito, quel Dio e questà Natura, compiacenti, comandano, fraternamente, che non bisogna essere violenti ; comandano in fretta, senza distinguere. _peressere ben sicuri ; e intantò fermano la vita, quella vita gloriosa dell'uomo, che crede e combatte con santo eroismo. Ma questa è la pena dei nostri ne- . . miei : come ·il Dio giudeo fu vinto da Roma e distrutto dallo Spirito del Cristo, così, e ontro la nostra fede e il nostro valore, il· Dio dei popolari e dei massoni · · non_ pQo essere •difeso. Come può essere difeso. d~gli schiavì? Ed ·è così impotente e grottesco, questo povero Dio, che· egli stesso non sà ne può salvare, fra i suoi, quelli che possiedono contro quelli che non possiedono, le b·~stie. grasse contro le bestie affamate e selvatiche. · Gli avversari hanno ancora· voglia di distiri- · guere? . Se gli avversari hanno voglia di distinguere ancora, noi saremo costretti •a ricostruire la storia del pensiero umano che . ha combattuto e combatte cont~o la trascendenza e per la libertà dell'uomo crea~ore della verità, figlia del t~mpo~ e diventare,· per quanto a modo nostro, gia'Cobini anche noi. E· dovremo riassumere la discussione di venti, secoli

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