Vita Nova - anno II - n. 11 - novembre 1926

• rienza, e il più .inadatto a essere Jvolto diretta·mente dalla viva curiosità i,n.fantile. Tanto nei monumenti storiici d,el. la Regione, quanto ne1lo spettacolo delJe sue be1 llezze naturali e della sua attività economica, l'Autore sa vedere da fanciulilo la Storia della Patria e la grandezza del C_reatore, e mentre apr,e gli occh,i a1 llo scolaro sul mondo che egli si trova intorno, e lo incita a prolungare ,le proprie gite alla r.icerca detle cose notevol,i cihe si trovano non molto l~ntane da lui, gli apre il cuore - ciò clhe più importa - o, meglio, gli ap.profondisce la visione, I senza romperne l'incanto, ve!rso le cose elevate e umanamente fondamentali, che il Leg,i,slatore e l 'onestà educativa vogliono a base e coronamento d,egli stud.i -elementari, almeno~ Questo liibro, che rappresenta una battag,lia gloriosamente vinta, nel ca,mpo deHa letteratura scolastica, e forse non solo strettamente in quello, sarà il più caro c.ornpagno di tutti quegli educatori che vorran;no prenderlo per guida, perchè non solo svolge in modo efficacissimo que'1.la parte del programma che nominalmente gli cor.risponde, ma 1 speoialmente perch·è rappresenta la messa in opera di tutte le materie di studio nel loro reciproco, inseparabile nesso fra lO'Io e con l'anima dei ragazzi. GUIDO SANTINI ARMANDO PEROTTI, Poesie - Bar.i, edizione Laterza, 1926. Con rammarico debbo dire che non tutti gli egregi versi che si leggono in questo volume dànno la sensazione che gli ancor ,più egregi gentiluomini del comitato costituitosi per divulgare 1 'opera del letterato pugl,iese, a,bbiano corrisposto a certa qual intima e più devota sicurezza di rivelar,e poeta, a magRECENSIONI gior cerdhia d' uomini, I' amico scomparso due anni fa. Dichiaro subito che que,sta mia premessa mette senz'altro fuori causa il P erotbi : fuori causa per la scelta e penso anche che, egli vivo, le cose non sarebbero andate così. Vivo il Perotti pub1 blicò pochissi,mo e dopo un •libro giovanile, - versi -, praticò per p.iù di trent'anni la poesia contentandosi d'indugiare in una zona media ,di noto,rietà pro~ vinciale senza il velliico di alt1 re conquiste che pera.Jtro1 aWieb,bero risolto r.is,petto alla cr.itica e al tempo, il suo caiso personale. Debolezza, scrupoli d'artista, ·conv,inzione di mediocrità, sdegnosità ? Il •presidente del comitato, in una notizia intorno alla presente e,dizione, precisa che l'opera del Perotti fu « scarsamente conosciuta fuori dal- · la terra natia per l 'i,ncuria sdegnosa deH' autor-e ». Poichè educazione vuole ohe non sii diano ismentite, cred,iamolo, il signor Petraglione, ma ,per puro do,vere di cortesia s.i irntende. Ghè se ,poi dovessi e~priimere 1' opinione mia riferendomi a un' altra aff.eI1ma2Jionecontenuta nella notizia, a pag. 25 7, dove leggo che la pro-duzione del Perotti è « qua e là -schiettamente carducciana » direi p·ress~ppoco così : Ca1i siignoiri, cal"ducciani •ne so•n fioriti molti e li còno,scete voi come lii conorsco io, ·ma cooced,etemi c'he furono cardue:ciani i qualii risolv.endo, ciascuno a proprio mo,do, l'idea creatrice tenevano fede al maestro soltanto nel precetto 1classico de J la ti,rannide {cara) del bello scrivere e nell'usar con parsimonia le nhove forme metriche da lui create. Sev-erino F errélJilpi oi, ,il più ,carducciano dei carducciani, no,n fece neppur. que1 sto e chi ricorda ,i libri ,d,ei Bordatini sa come .il buon sangue scaturito dall'aorta magna fosse da lui ass,i-milato ,in maniera tanto per,fetta da :riscatur.ire genuinamente suo per dar sostanza e ,bellezza alle poesie Biblioteca Gino Bianco 55 popolar-esche, alle romanelle soavi. Un discorsino quasi sui generis si potrebbe fare .intomo, a Guido Biagi e agli altrii per dimostrar-e che l ',intimo canto della ,poesia, (quel canto che quando si eleva sorpassa le distinzioni d,el ·classico e del romantico sia che ,batta una strada disperata o si slanci verso l'azzurro delle aquile, martellando difficili versi ,perfetti risusoi tando metriche morte o divincolandosi dai ceppi d,elle for,me ,chiuse con la sfrenatezza del verso li,bero), non è mai stato frutto dell'imitazione servile e talvolta della parafrasi che è quasi . plagio come m'accade d,i constatare per questo v-erso : « il calore del so,l che si fa pane n che il Perotti ha ricalcàto sull'altro notissin10 del « ... ragg.io dii sol che si fa . vino ». Concludendo: quello che è molto probabile - e -mi ci convince il d,esidel'lio di ve,derci chiaro - ~ che l'opera poetica del Perotti fu sca11samente conosciuta fuor dalla terra natia perchè fra il duél!lisrno d'una produzione da un lato servilm,ente .imitativa di un grande modello e dall'altro veramente sincera, l'autore si sviò senza riconoscere quella dhe era veramente la sua via : una ,poesia fatta tutta di scatti e lampi, ma bella ; tal volta COJil movenze do'lci di superiorità morale ; sempre presente una tendenza a dilatarsi nella contem.piativ~ contentezza della natura; favolosa, .imma,g,inosa e qualche volta efficacemente drammatica. Una raccolta c1 he avesse contenuto so.Io que1 sti 1scatti e cioè le favole d.el- _l' intermezzo cri.stiano, La marcia degli uliivi, i primi quattro so,netti d,eHe stagioni sarebbe g,ià stata ragio,n più ,che sufficente peir onorare il Perotti poeta, invece che diminuirlo con la pubblicazione integrale di tutte le poesi~ ; moltisS1ime delle quali son men che retol'lica. c. o. CocHETTI • ..

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