Vita Nova - anno II - n. 11 - novembre 1926

RECENSIONI P. REBORA: F. Ferrucci (Torino, 1926, .Ediz. Parav1ia). A.LLULLI : G. Cesare (T ~r.ino, 1926, Ediz. Parav1ia). . « .Le vi,te » formano la nuova collana di Paravia, e questi ne sono i due primi volumi: l'uno, quello di R:ebora, buono, efficace, riuiscito è l'altro•, bench•è con pregi di stile e v1ivacità di .narrazione, a mio giudizio insuffi1 ciente. cc ,La vita » di chichessia, e prendi l'umilissimo come il genio, è, e non può essere altro, la sua fisionomia spirituale : è la luce che egl,i ha dato nel mondo, le opere, gli sctitti, ecc. ecc. · Ora il Rebora questo intende e realiizza, l 'A1l1luIJi non intende e non realizza. Francesco Ferrucci è vivo, scultoreo, colto nel suo volto vero, inconfondibile, per cui sappiamo porlo fra gli uo,minii di una data schiera: L'A. de.Ila vita, pur ben fissandone il va1 lore nell'ambito vastissimo d,ei tempi di lui, vailore d'uomo di fede, di coraggio, e di perizia -m,il.itare, ne coglie l'anima e la delinea. Di Giulio Cesare, invece, come ce ne racconta l' AllulJi, tutto è sbiadito. Lì è vero, egli ha vinto qua superato Jà, dominato ·ovunque: ma quale egli era, ohi egli fu? Q1Uesto il biografo tace e in ciò sta il difetto. GIAN LUIGI MERCURI TEODOROÀUBANEL: La melagrana aperta (Studio ed. moderno, Catania).. · La fresohezza e la virtù de1lla poesia di Teodoro Au,banel furrono rivela,te dal Mistral, che del languore e della soflerenza d'amore che animano La miangrano entre duberto col.se tutta la sincerità e tutta la vivace giovinezza. In realtà rara ci aippare la fo1 rtuna di Giovanna Manivet, ,la deli1cata fanciulla avignonese, ohe votata già alla vita claustrale, ispirò al poeta l'amore forte e ca sito di · cui La melagrana aperta è la storia sentimentale e sincera, quale scaturisce da>lla vena chiusa e pro-fonda un'anima che ha pieghe comple1sse ed ar,dori -indomabili. Giacchè l 'Aubanel ha sempre _agi~ato in sè i'l tormento di ideali e pa,ssioni .che, contrastanti nella realtà dellia sua vita, nell'arte trovano ii} loro componimento e la loro catars 1 i lungi dal costituirne il ·peso bio,- grafìco. Il caratt,ere della poes,ia d·elll'Aubanel è quello di un' accoraita delicatezza che trova ,sfo,go ed ha impeto lirico senza lenocinio alcuno di forma~ senza atteggiamenLi falsi, nè .infìngimenti di moda. Il movimento provenzale è stato, un po' presso noi oscurato dal Mistral, che, colla sua arte di grande Maestro, intorno alla propria opera ha polarizzato •l'attenzione degli studiosi a discapito dei poeti minori, eppure forti. Hanno quindi fatto ottimamente il Di Giovanni ed il Grasso a lumeggiare ed a tradwre l'opera princip~le d-ell'Aubanel, il cui valore sperduto e necessariamente diminuito nella versione, che pure è accurrata, ci ap,pa,re grande. soprattutto per queUa freschezza di armonia ,e per quellla_ tormentata umanità a cui sopra abbiamo accennato. FRANCESCOBIONDOLILLO: La poesia di Guido Gozzano (Studio ed. ·moderno, Catania). Ci sembra che il Gozzano, nonostante iii ri,fìorire dell ',indagane critica intorno aHa sua opera, occupi or•mai nella letteratura .italiana quel posto c•he si merita e che nessuno BiQlioteca Gino Bianc gli contesta. Ci appaiono pertanto fuor di Juogo e troppo solite le contrapposiz,ioni che il Biondoli,Ho fa d,ell 'art•e del Gozzano a quella del Cardueici, '<lei D'Annunzio e del Pascoli, che a nostro avviso han voci colme di armo,nia e di fona di carattere ben diverso da queHe d,ell 'infelice cantore de,i Colloqui. Il Gozzano .riassume in sè con sincerità un mom·ento d,i vita pregno di decadentismo romantico, ha quindi, insi,eme alle molte v.irtù, tutti i vizi che costituiscono il peso e la grloria di quel penodo, ormai rontano dal nostro modo di sentire e di pensare. L'efficacia artistica della sua poesia è considerevole, ma non •esageratamente grande, non ' . . puo 1111 ogni caso essere contrapposta a quella di altri su.i quali molto sarebbe da ridire, ma ch,e han respiro p1 iù vasto e più mod,erno. AUGUSTO GARSIA: Poesie (Raffaello Giusti, editol'e, -ediz. de cc Il Giornale di politica e di letteratura », Livo,rno). - - Aevitema (Raffaello Giusti, edito,re, ,ediz. de « lii Giornale di po,litica e di letteratura », Livorno). Augusto Garsia è or,mai indUlbbiamente riµscito a conquistare una propria fì&iono•miaartistica attraverso le inev.itabi,li incertezze <lei primi passi -che se,mbravano spingerlo troppo vivamente ad una strana mescolanza di arte e di concettualismo mi stico-re! igio,so. Questa .sua raci:olta dii po,esie non è una cosa nuova giacchè co,mprende il meglio de,ltle precedenti edizioni, ma purtuttavia nel gusto della scelta, che è stato anche severo esame autocritico, e nel rifacimento spesso completo di alcuni co,mponimenti riv,ela quelle be·Iae doti di ch,iarezza -e di intima armonia che d •

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