Vita Nova - anno II - n. 11 - novembre 1926

mo ,pe·r sentire i più discordi fremiti deM'anima moderna leggendo i volumetti del Pignoto (LUCA P1GNOTO: ,Pietro Gobetti ed. Torino, 1925) e dello Soiortino (GIUSEPPE SCIORTINO: Ventura, id., 1926). Il Aignoto è un te,mperamento serio,· quasi diremmo fi,losofico, pur con accoramenti no•stalg.ici che rendono commoissi i suoi accent,i poetici. Ohi cerca i soliti pensierini dei cosiddetti c.repuscolarii, o le solit,e smancerie della cosid-detta poesia con- . ' temporanea, rimana sconcertato e disoxientato. Il Pignoto è uno spirito colto -che non conosce le effusioni ebbre del cantore :inco,nsapevdle, o ,I '-anemico ·soffio del deca - d·ente ; •egli canta ,la poesia dei suoi pensieri. Attegg,iamento orig,inale e ricco di caratteristiche personali. EgJ:i è « un uomo travagliato la cui anima ha pudori- .strazianti, e ch,e non può conf e5,3arsi se non con accenti ·soffocati ». Non è una vita artificiosa e costruita :per g,ioco della fantasia, ma una storia di presentimenti ango,sciosi •e di svag·hiiostinati per eludere la temuta certezza. Ma qual' è 1 la certezza a cui 1i1l poeta accenna ? È il dolorè, legge eterna, pesante sul destino ,degli uomini. Viedete un po' con quanta tremenda ango,scia ,par.li dei giorn,i desolati, ,uguali, 11isoltinel 00 1 1,lain cui si perde ila cosci 1enza dell'essere (Aborti). Vedete com' eg,lii, con una raippresenta21io111oeriginalissima ·sappia -espl'imere l'intimo orgoglio delila vita creata dal poeta, tanto diversa da quella quoitiidiana e sciail,ba degli uomini. « Noi portere1mo iii nostro dono e ne scioglieremo dinanzi a11laPorta che non s'apre, ne · inJfìoreremo ila sogl,ia - e non busseremo, ma re-steremo trasog•nati tutta Ja notte come mendichi senza ricovero, per andare poi all' alba quando ricomincia a passare la gente » (Rito) ; o come canti quell 'oscu- • RASSEGNE remmo 1incantata visione ; << I pas,seri sui tetti n ; i passeri son com,e i poeti che sanno rinunziare alle gioie comuni d,eHa natura, per vivere con li1bertàassoiluta l'istinto naturale delila ;propr,ia ebbr-ezza : cc abbacinati di un'ebbrezza indici-bile se a una terrazza scopp.i da un vaso Wl garofano,, esiliato com' e,ssi da,i rosai orgogliosi e felict dei giardini ». Si legga, infine, cc A mia figtJia » neilla quale la forte coscienza di padre, si vela d'un' aocorata mestizia per ,il destino che pesa suHa povera inno,cente. Oh se ii.Ibabbo pot•esse custodire, 1nell' innocenza delle favole la bimba iche inizia il v.i~gg,io. Ma così non può •essere ; e perciò per ripo,sarsi, d1 ice il poeta: « iJ nostro amore non potrà darti che un sorso d'ombra ». Nota21ioni vigoros•e di uno spii-ito raccolto. Certo questo libro d!i 1 pc,esia bisogna ri1 leggerlo neH'intimità della ,propria anima, con ,la ch;i,ara consapevolezza della se~ietà .e deilla santità della vita. È una ,poesia ohe rimane quasi nascosta, come nascosto è ,il senso più profondo della vita che non par.la agii.i spiriti svaigati ·se non co1n paro.l1eco•munie ·superficiali ..Una poesia che ,si attacca al pessimismo l~o- •pardiano, ma corretto da tutte le esperienze moderne, e reso ,più lieve da un sentimento di relig,iosità · confortatrice. Abbiamo rivelato un poeta ? P,ensiamo che il iPignoto stesso no,n creda di essere poeta. Egli ha saputo indicare runa via. La superiore coscienza CJ1iticae fì.loasofica mod,ema deve salutare con commozione 1i1tIentativo. Romantico è pensoso allo stesso tempo il temperamento dello Sciort:ino. Eg1li canta con altro accento, con voce umile· in -cui si co·- glie iii fremito d,i una coscienza morale che .piace al lettore non ooperfioiaile. ra catarsi che s'opera in noi, coscienti del peccato e de·l tremendo destino (Espiazione). È una tri1Stezza pacata, solenne, consapevole di sè e perciò r.isolubile in una coscienza superiore. AMora .,lo sforzo per la vi.ttoria riportata sul male non si · avverte. Si leggano << Santa Petro ... .nilla », gioio,sa e pura, quasi di- "Ho lungamente osser~ato come un mendico [lacero che, stanco di girovagare, in un cantuccio [di tenebra sta a mangiucchiare, lento, e a guardare il mio pane era di lagrime amare. • ( Dentro il Gorgo) Quella coscienza morale si riso•lve spesso in un .sentimento di casta ,ing.enuiità a.Ila quale il poeta tende Biblioteca G·no Bianco • 49 coo animo di fanciullo ( << Strano, desiderio n). M,a l' ingenuità sar,ebbe foirs·e,pueri,lità se non venata d' iroIllia. (S,i •legga « Stato d'animo,», « Avvenrura n) o se no,n s'irro,bus~i1Scein una riflessione prof on,da. La po,esia de,llo Sciortino osai.Ida appunto tra questi due po,li. Dobbiamo indicare correnti m0iderne al.le qrualti essa si rico,U·ega ? Compito sciocco che, semmai il lettore erudito assolve •con sapùta compiacenza da sè ; noi crediamo che lo Scionino abbia ingegno co,lto e sen1sib1il,e un'anima per ila quale passano sogni che egli sa co1 gliere sen- . za ostentazione. Po1ichè 1 sia•mo tra poeti, perchè ftO{ll :parlare di Cari.baldo, GeppareJ·li ? 11\tlo,l_cthie conoiScono il C,epparieldi pittor,e, anzi poeta dellà piittur.a, sarallllllo1lieti ,di cono•scer,e anch,e quest'aspetto singolare deil suo terupleramento di .artista, leggendo queste cc ,Fonografie valdelsane )) (GARIBALDOCEPPARELLI: F onogra- -/i.e valdelsane, con 1introduzio,ne d,i Alessio Di Giovanni, Il e,di21ione aocre1 sciuta, Grazzini ed. P,istoia, 1926). Bi.sogna segu,ire il Di Giovanni n-el1la,dotta presentaz.:ione, per caip1 ire qruesto singolare prodotto di un originale ingegno. td è stata inv,ero IUilafortuna per i,l Cepparelli trova.re un ed,itore co,sì amoiroso e colto 1 qual è il Di Giovanni che traccia con tocchi vivaci un profilo dell'artista toscano. li quaJe ha colto sulil•elabbra d,el popolo d,ella sua V a:l:deJ.sadialoghi e facezie con un tale sen·so di religioso rispétto per la .i111teg1iditeàll 'éllllimapopolare che sem·bra quaisi ohe -I' autore si metta da part,e ;per .Ja•sciar parlar-e senza intermediari q1 uella ·semplice e,d arguta gent,e di campagna. Ma, evid,entemente, il Cep,patelli è ,lì, con la ,sua anima buona •e vivace, co,:1 il suo, 11iso1linomaliziosetto, a sotto1lineare q,uella fresca parilata popolar:e. Quello de.Ha « spersonalizza21ione)) è u,n pregiudizio che non farebbe intendere I' a-rte di un V erga ,e·tanto meno di un Cep1parelli. Basta non lasciartSi i,llud,ere da quel titoilo che ,dà ,I' id,ea deilla riiproduzione meccanica. lvla se quelle fo-· nograifie fossero• la traduzione stenografica d,i d1 ialoghi popolari, non • ..

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