Vita Nova - anno II - n. 11 - novembre 1926

-D'altra parte il princ1p10 fondamentale, che permetterebbe il sorgere di una economia ,scientifica, sar~bbe secondo il'autore, la estensione gradua-le della 'libertà nelle sue varje forme di aAJ)licazione politica, sociale ed economica. Id punto di partenza delil'autore è prettamente indivi,dualistico, quanmmque nella conolusione ultima del lavoro l'individualismo iniziale venga corretto e integrato da una concezione che tien conto anche delle necessità colletti ve deHa viita soc'iale. « .-La ,libertà delll'individuo, nella vita sociale, .suppon,e, per e,s,sere reale, una assenza assoluta di azione autoritaria da parte della collett.ività. Poiohè d'intere·sse dell'individuo sii manifesta diversamente da quello deHa collettività. Una profonda legge sociologica e storica ,Jj armonizza e confonde in un solo, a traverso le età, ma, dal punto di vista attuale, - nel tempo e nello spazio, - l' interesse dell'individuo è apparentemente opposto a quello della ,collettività. Questo •mira a utilità complesse e lontane : quello ·si ferma ai vantaggi precisi e i,mmediati. . « Spetta a,IJ'arte po1itica il riunire!' per -quallltosia ,possibile, questi due interessi spesso contraddittori, il concilia11li, l'associarli intimamente, in modo che non possano prodursi f.ra loro degl1i urti dannosi a11 'ordine sociale. » (pag. 2 J). 1Ma non ostante che l'autore affermi ,la necessità, in politica, di conciliare . gli interessi collettivi e quelli individuali, il suo culto per i,l principio teorico de1 lla libertà, inte·so nell -suo più vasto senso, do conduce a delle affermazioni che sanno alquanto di paradossale. cc Questa strana contraddizione [di quelli che ammettono la li,bertà a~oluta di coscienza da parte dei cittad,ini, ma concedono allo stato iii diritto di ·intervenire in materia economica] è tanto •più notevole in quanto l'intervento autoritario del1la collettività appare, lo nipeto, ail-- trettanto ,mostruoso nelle questioni puramente economiche quanto nel-- le questioni ll'eligiose o politiche. E-ssendo tutte ,le libertà nece•ssariaRASSEGNE mente solidalli, come ho già avuto I' ooca:sione di notarlo, è ,evidente che .il misconoscimento dell' una . debba fatalmente condur seco la . distruzio,ne o ila diminuzione deHe altre. Lo Stall:o è, in effetto, una istituzione ~e cui f.unzioni tendono spontaneamente ad a11largarsi.Nato, in principio, dal con-sensode-Icorpo sociale, con attribuzioni tracciate dai bisogni di ordine collettivo d,i questo, lo Stato accrescerà inevitabilmente Ila propria azione in una misura alm,eno uguaile alJa rinuncia volontaria degJ.i indiviidui. « li pre,dominio dello Stato ,in materia econom,ica era facilmente spiega:bile nel1 l 'antichità, in una società neHa quale ,la .schiavitù costituiva il fondamento deille altre istituzioni, e il 'lavoro degli sohiavi era ,la fonte di ogni produzione. ccIn una società d:i uomini l_i.beri, al contrario, ii fatti ecooomioi si moltiplicano e si ~omp'l,icano. Gli indi vidllli cercano essi .stessi e scoprono i •mezzi di conservare e aumentare la loro ricchezza, po.ichè essi sanno ch,e questa ricchezza, da loro prodotta, a loro appartiene.· Avendo tutti gli ·stes&idiritti e gli stessi doveri, essi non dovr:ebbero av,ere alcun timore c·he il diritto degli uni signoreggiasse il d!iritto degli a!ltri. Lo Stato, guardiano supremo del1I' uguagl,ianza dei cittaclrni, non dovrebbe, in queste condizioni, occuparsi di affari che, in realtà, sfuggono, beoricamente, alla sua competenza. » (p. 57 e tSeg.). :Ma poi 1'autore si ritrae da queste :posizioni ,estreme e tempera alquanto il suo liberalismo assoluto. « Profondamente attaccato a!ll'idea liberaile, io credo tuttavia che sarebbe erroneo cr~are attorno ad essa una specie di {eticismo, incapace cli tSvolg.e!rsei di perf ez,ionarisi. « 11 XIX ,secolo ha visto la oulla della :li 1 bertà. Ma ha voluto che essa cresca e mi,gl,iorinelde sue manifestazioni. Esso ha cercato, ha discusso, troppo di,scusso forse. Ma finalmente ha dato a poco a poco, in virtù dei ,suoi sforzi, alla .personal•ità umana, una forma, una ragion d' e·ssere e d'agire. << L'economia politica ha voluto questo e Jo vuole ancora. Gli eco- ' Biblioteca Gino Bianco ) 43 nomisti, per fortuna, non sono tutta l'economia ,politica. « L' ecOIIlomiapolitica è una dottrina direttiva, un'idea-forza. Essa rappresenta un ideale, una finalità di ,g,iustizia; essa è, insomma, u·na filosdfia •che ci iinsegna ad elevarci al di •sopra dei problemi contingenti e volgari dell 'inrere1 sse ind,ividuale. « Essa si •serve detll'intere-sse particolare per incitare ali' azione. Ma condanna glii eccessi 1 di egoismo i cui effetti, d'altronde, sono semp·re instabili e ~esso rovino,si per · l'individuo ·stesso. » (p. 162-3). Qui i conifìni deH 'economia po1 itica sfumano un poco nei dominii della morale, ii.nquanto i' autore a·ddita ali' economia stessa un ideale di girustìzia, che deve elevare l 'individuo al di sopra dei suoi inte- . . . ressi cont1ngent1. La mediazione e l'accordo degli interessi, suboridinati a un i d,eale sociale, devono avvenire per :l'infl,usso di una economia 1ben intesa, che tenga equo conto di tutti i f attori della :produz,ion,e, in modo che nessuno ne venga sopravalutato a danno d,egli ailtri. « ,Malgrado 1'attitudine genera1 lmente tenuta dagli ecooomisti nei confl,itti socia1 li nei quali, di regola, sembra, per Joro, corveniente di collocairsi dal lato del capitale, m,i tSarà pemiesso di affermare una vdlta ancora che ila economia politica non è tenuta a servire glii interessi dei capitalisti .più di quanto non sia chiamata a difendere certe cause operaie che ·sembrano, per il momento, ecceder•e il limite del possi;bile. « Essa è 1'al'bitra de,i fatti economic•i e non ,de:ve in nessun caso essere chiamata ad appoggiare una specie di immobilità sociale che condurrebbe alla conservazione dei · priv,illegi. » {p. 167-8). Capitale e lavoro abbiano iJ dovuto peso nel processo produt.t,ivo e cias·oono d,ei due fattori ,sia collaboratore dell'altro, ·senza tentare di soverchiarlo. « 1Ho detto il mio pensiero r.iguardo gli •errori del capitale ; il lavOll'odeve, a sua volta, convinceTSi del'la inutilità delle opere di ( ..

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