Vita Nova - anno II - n. 11 - novembre 1926

e non solo ·non ·può essere spezzato in quattro o sei giudizi l'ipartiti fra due o tre anni come un tempo, ma nemmanco, come ora, in due giudizi, di semi-maturità in estate, di maturità completa in autunno. La possi,bilità d,i riparare, oioè, di integ·rare la prepa11azione in due discipline, si comprende ed è necessaria per . tutti gli a•ltri esami, nei qual1 i occorre non solo che i:l candidato appaia complessivamente preparato a studi superiori, ma che abbia anche la preparazione specifica a proseguire ne'llo studio di una disciplina determinata ; e per que,sti esarr,i a ragione i~ Regolamento non ammette giudizio d,i maturità, essendo assurdo che continui a studiare matematica o latino chi ne ign01Ii .parti fondamentali, .per :il solo fatto ah' egli scriva bene o tollerabilmente in ita,liano, o saipp,ia aibbastanza di storia. Ma, per m1 er.itar-e giudizio di maturità, il candidato non deve già essersi fiocato in testa una certa quantità di ma- 'teria, finchè occorra ,in certi casa. eh' egli aggiunga in due mesi un' altra piccola dose per giungere a pienezz.a; ma ·deve possedere contemporaneamente e. aver fatto proprio quanto basti per ritenetilo abjlitato a professione tecnica o ad insegnamento -magistrale, o preparato a studi tSuperiio11dii carattere specifico : i:l valore suo risulta non tanto dal1 'abbondanza quanto dalla organicità della preparazione, e questa non può essere rilevata se non con U111icogiudizio complessivo. Se proprio · paresse necessario -concedere una doppia sessione annuale, converrebbe non solo permettere, ma imporre ohe nella seconda I' esa:me si Ilipetesse per intiero, anche nel:le discipline, ohe, prese a ,sè, il candidato avrebbe . . ' superate, senza r1usc1re pero a coordi111ar,lecon le altre. Ma questo sistema farebbe durare trop1po la sessione autunnale, che, per la ste,ssa serietà dell'esame, non potrebbe cominciare m-eno di tre mesi dopo l'estiva; e ne verrebbe danno agli studi, mentre è veriità lampante, anche se spesso di,menticata, che insegnare e apprendere importi p.iù dell'udire o sostenere ·esami. o· al- . - RASSEGNE etra ,parte, non so vedere per quale ragione, mentre i molti esa•mi, che tutti o quasi, i candidati avranno da sostenere poi, per .I' ,eserciz,io professionale, per i concorsi, per gl•i avanzamenti, si fanno in ses- . . s1one unica e non .ammettono per quell'anno riparazione, le due sessioni si devono concedere solo agli stud·enti, se non sia forse per quelI' ormai ,inveterata abitudine d' indu!lgenza, che fa parere •soverchio ogni sforzo proprio n~ll 'età, in cui più occorre educare aUa fatica. Penso dunque che la sessione di esami -di maturità deva essere una sola per ciascun candidato. Sia libero bensì ciascuno di presentar,si o nella -pr,ima, fra il 15 giugno e il 15 luglio, o nella seconda~ dopo iii 1 5 settembre, se per quella prima non si sente preparàto abba - stan21a: sia ammesso a questa chi abbia dovut9 interrompere nell 'estiva le prove iniziate per motivi ben comprovati e gravissimi, ma deva ripe1 tere anche le prove già sostenute. E siano poi obbligati a presentarsi nella sessione autunnale gli alunni che non siano ,stati dal Col- _legio de' loro insegnanti d,ichiarati ammissii,biJi ali' estiva. ·Questa ,disposizione, della esclusione dagli esami estivi degli alunni non suffi.. cienremente preparati, era nel primo Regolam·ento Gentile, in for.ma non completa, solo ·per i candidati a esam1 i di ammis-sione e di licenza (art. 45 deil Reg. 30 aprile 1924), e lodevolmente fu estesa dal Regolamento attuale anche agli altr.i esa - mi ; ma dovrebbe, a parer mio, essere moclifi,cata in ogni caso, anche -se si ave,ssero a mantenere le due sessioni. Poich,è la votazio~e complessiva di cinque decimi ndlo scrutinio fìnalè, che il Regolamento d,ice necessar,ia per~ I' ammi,ssione « a qualsiasi esame » nella prima se-ssione (art. 38, ultimo comma), può anche risultare dalla ,media di un due in latino con un otto nella storia o da un tre in italiano con un sette nelle scienze, nel quale caso nessuno :potrà sostenere che il candidato ~ia da giudicare pronto a sostenere l'esame ; ed e,salusi dal .. la se,ssione e-stiva di maturità sono infatti ,poch:issi,mi, o in molti istiGino anca 39 tuti nessuno. Ma il ColJegio dei professori dovrebbe, a parer mio, giud,icare in ·seduta di scrutinio, con un giudizio complessivo, analogo a quello che è riohiesto per la maturità e .indipendente da'll 'assegnazione dei voti, se 1'al unno possa venire ammesso a.Il'esam,e, o non deva per avventura essere esduso, non solo da quello d-ella sessione estiva, ma a,nche d,elJ' autunnale, nella quale potrebbe e,ssere consentito ·ali' adunno non ammesso di essere presentato da insegnanti p1ivati, ,senza responsabiltà de' suoi profes•sori pubblici. Penso anzi che un confronto fra questo giudizio preliminare de' Collegi dei profe1 5:5ori e queUo deHe Com,missioni esaminatrici s~rebbe assai migliolle criterio per riender-si conto della bontà dell'insegnamento in un .istituto che non sia Ja percentuale degli approvati, non e.ssendo colpa di un insegnante o d,i una scuola av•ere alunni deficienti, ma sì ritenerli preparati quando non ,sono. E prego assai le oche ,più volte lodate di no1 n rompermi gli orecchi, ·schiamaz2Jan~o che a questo ,modo si crea U'.fpi rivi1elgio per la scuola privata, i cui alunni possono sostener-e gli esami quando vogliano, senza quel giudizio preventivo di esclusione; poichè .io non vedo quale privilegio s,ia cotesto, che si possa pre,sentare agli esami un ,branco di somari, per far disonore a.Ila scuola ; e so del resto di più d'una scuOlla privata veramente seria, nella quale non si fa domanda d,i ammissione ad esame, nè si firmano. i pr<>gTammi degli alunni giudicat,i deficienti. E a ogni modo I.a scuola di Stato, la quale io vorrei sostenesse, 1 non per a1lcunregime di privilegio, ma ,per bontà di dottrina -e serietà di educazione, .la concorrenza con le private, si d1 eve distinguere anche .in que,sto, di non sottoporre ad esami dii essa .non creda avere, non dico certezza, ma probabiJ.ità di buona riuscita: il conitare sulla indugenza dei Commissar.i o sulla fortuna non è ,serio, nè è serio che un certo numero di ga1antuomin,i si scomodi a venire da fuori per veder quanto ·valgano quelli, che gli insegnanti loro dopo lu~a consue- .,

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