Vita Nova - anno II - n. 11 - novembre 1926

' \ . . BOLOGNA 39 ' - indigeni, che non si trovano in condizioni di civiltà da poter competere con l'europeo che arriva e quindi o si inselva'no o sono. eliminati dal ter- • • r1tono. Dopo il dominio spagnuolo scomparso nel secolo XIX è cominciata l'era delle. grandi immigrazioni ; siamo anche qui davanti a una çolossale trasformàzione apportata dalla navigazione a vapore. "Prima, sul princi.pio del secolo XIX l'immigrazione era fatta col contagocce su quel territorio immenso, ma dopo si arriva al grande afflusso degli ·.immigranti, però non in proporzioni così grandiose come negli Stati Uniti, paes~ più vicino all'Europa e che alletta più dell'America meridionale con un. miraggio quasi di ricchezza sicura per la gente che vuole lavorare o che getta allo sbaraglio la propria ·vita pur di far quattrini. Ad ogni modo, una volta entrati nel periodo d~lla grande navigazione a vapore, è incominciata ad aumentare l'immigrazione sopra 'tutto di italiani intorno alla metà del secolo XIX e venendo giù al 1870, al· 1880, al 1890 nell'Argentina e nel Brasile meridionale. Sono milioni di• gente che in parte si è fermata nella zona costiera, a Buenos Ajres, nell'1n- · terno della Pampa o steppa non coltivata che cominciava alle porte stesse della città di Buenos · · A jres. Si misero a dissodare il terreno e portarono l'aratro sempre più addentro. Un tenipo gli Spagnuoli . vi cercarono i minerali, i coloni predilige- , vano i grandi allevamenti di bestiame per ritrarne la carne e la lana, gli italiani invece hanno dissodato immense aree dove si sono forma ti un •infinità di centri popolosi che devono la vita agli italiani, e sono sorti gl'italiani re del frumento se- , condo l'e&pressione tipica degli Stati U ~iti. Sono italiani quelli che hanno le più grandi tenute nel- .I' Arg ~ntina ed italiani sono i più grandi proprietari di immobili. Quindi questi emigranti italiani non si sono accontentati delle briciole ma hanno. recato al paese una trasformazione tale da rendere l'economia delrArgentina produttiva e ricca come - ' . . e ogg1g1o~no. Però in questo paese sono rimas.ti elemento fondamentale i primi colonizza~ori spagnoli~ e questo è il · punto. su cui volevo fermarmi. Mi riporto . al discorso che ho fatto prima sull'influenza del mantenimento della lingua nei rapporti del governo inglese. Noi ci troviamo di fronte. a considerazioni analoghe col governo spagi1uolo che non e 'è più, che è stato scacciato da un sec~lo, ma gli abi-• ·Biblioeca. · ■ 1no ■ ·tanca I tanti sono rimasti spagnuoli, e la lingua che si parla è quella. I Diamo uno sguardo all'Argentina, su 9 milioni di abitanti 2 milioni sono italiani e molto più ve ne sono in mezzo alla popolazione argentina di origine italiana; ebb~ne, il pae'se è spagnuolo ' per lingua e per cultura. Giorni fa era qui fra noi un ambasciatore, ministro plenipotenziario dell 'Argentina, il quale è in giro per lo studio del problema economico. in Italia .e· viaggia coscienziosamente per vedere qu~lli che sono i progressi e le attiv~tà del nostro paese con tanto maggior interesse per i legami numerosissimi e largamente proficui che stringono l'Argentina all'Italia. Ora, quell'ambasciatore, ricordando questi grandi, legami. di· interesse e di sentimento che esistono fra il paese abitato da tanti italiani e la madre· patria loro, affermò che l'Italia riguardo ·ai ·suoi emigranti aveva · commesso due grossi errori .. Quali? direte voi. lo non lo so, perchè, come su ..:cede agli oratori, l'amba Jciatore si dimenticò di quello che voleva dire e infilò un altro argomento. Quello che erano i due errori se lo è tenuto per sè, lo avrà detto ' altrove in altri discorsi ma non qui a Bologna. E però facile pensar~ quali possano essere queste imputazioni, perchè l'Italia abbia realmente mancato in riguardo ai suoi emigranti. Uno è la così detta doppia cittadinanza, perchè. in tutti questi paesi vige la regola, ed è questione fondamentale di diritto, chè .il figlio di un emigrato stabilito nel paese se nasce nell'Arge~tina è suddito dell'Argentina, se nasce nel Brasile è suddito brasiliano ; questo per la legge locale, ·ma per legge nostra se non rinuncia alla cittadinanza è cittadino italiano e quand'è il momento dell1 leva deve servire là e q_ui. Questo ha portato che un individuo si trovasse di· fronte al grave problema del vincolo· che conservava verso la madre patria non suà ma dei · suoi genitori mentre era già considerato cittadino di quello stato, quindi i figli dèi nostri emigrati non venivano in Italia per~hè erano conside~ati disertori se non si presentavan~ alla leva. Questo costituiva un gravissimo difetto nella nostrà legislazione perchè era_ cauza della perdita di tanti gioyani che, non sentendosi disposti di obbedire agli obblighi della leva, se dovevano intraprendere gli studi universitari si recavano a Parigi anzichè in Italia e così si perdeva insieme a questi figli addottivi la conservazione della nostra lingua e della no)tra cultura ! Bisog~a sapere cosa ... -

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