Vita Nova - anno II - n. 10 - ottobre 1926

I" lenni trattenimenti festivi, vedevamo l'orso uscire draHa ta.na, ossia il direttore dallo sga1 buzzino, dove troneggiava ftra lo scrittoio,, una sedia~ e la li,breria piena di borribe. Queste occh,ieggiavano dietro i vetri smer,ig.liati, sempre ,spezzati dai vi1 sitato:rii dhe .si V()lltavanosenza le. precauzioni a 1deguate allo spazio. Anclhe Ila stufa era piena di bombe. Sul tavolino eteròclito, stavano fasci di carte, giornali e libri v~di, blù·, il'ossi, di tutti ,i paesi ; le CMtel.I.e deJ.I'articolo co,minciato, e i fogli candidi che ne aspettavan la fine, un pugnale ; Heine e Carducci, ~mmancabili ;"la tazza di latte che •sostituiva Ja colaz.:i()IJle il pranzo, quando il ,lavoro infuriava . . o •Sd preannunc1avan terqpeste )>. Chi awébbe mai supposto, allora, che ,da questa tana sarebbe sorta la 1scinti1llache .avirebbe sprigionato la fia:mma avvampante de1 lla r.ivoiuzione ? Solo Mussolini, forse. *** Ma qual' è mai la p•sicolog.ia di questo ,condottiero che, seguendo le orme ,d,i Cesare, un g,iomo si portò a Roma i,n oamicia nera, attraveiisata dalla sciarpa dei colori d,ell 'Uiibe, a1 lla testa di centomila seguaci ? ·E quale, il carattere di questo Uomo di Stato eh' ora tiene serrati nella .sua ferma mano i fili principali della politica europea ? Margherita Sarfatt,i così lo de- . scrive: « Medita,bondo ed i1 mpulsivo, rea1 li,sta ed id,eal,i,sta, frenetico e sagace, romantico nelle aspirazioni e clas·si,carmente concreto nei raggiungimenti pratici, J 'equilibrio su un piano di superior,ità risulta dalI'insieme ,di questi squi,liibr.ii. Una cosa -sipuò ,dire con sicurezza senza attenuazioni; ama il pericolo. Ha un 'intolleranza fi,sica ,de1 lla viltà ». L'influsso ,d,elle dottrine N:ietzsc'hiane, in ,Mussolini, fu sempre · profQJJldo. Tutti i suoi parti colarti caratteri, una volta r-iuniti, formano, si può dire, ,i,l «Superuomo» vaticinato dal grande fìlo,sofo. È infatti il suo ·smisurato orgoglio che lo trascina a'Ilo sforzo di e< fare dti tutta la vita il suo capolavoro ». Biblioteca Gino Bianco RECENSIONI È la sua ambizione akissi,ma che lo rende foilmi_da,bile area·.:ore ,insonne, ,che mai 1 coinosce la fine della fatica, il ripo1so. Ohe fa, insomma, arppar.ire tutta l_asua _vi~a,opera d'un miracolo di fermissima volontà perenne. . . . ,Mussol!ini ,è un· solitario. Egli va ramingo per terI1e stranie.re, rit~a mnItalia . .Soffre u·ndici voJte ,le prigioni d'Ew-opa. frequenta I~ fucina, la taverna, il g.iornal~ e 4,lsalotto. Ma sempre egli J1i,manesolo. IJ ·suo coraggio della solitudine è i,mmenso. Non un amico, .mai, in tutta la sua vita. Non un'ora d'a•bbandono. ·L'Uomo ·è solo e vuo1l rimaner •so 1 lo. Una solitudine acre e g,ioiosa, che accetta come un destino. « Il pensiero e ,la constatazione - egli scr.ive - di essere di tutti, aimato da tutti, odiato da tutti, ,elemento necessario )per la v,ita altrui, mi ,dà una sp,ecie dj ,ebbrezza nirvanica ». Ma quando si è d.i tutti, non siiè di nessuno. La folla, come già fu 1detto, può dare la gioia della ,solitudin,e !Più dhe un deserito. ·E la ,s~J.itudine di ,Mussolini è appunto questa. Non la soliirudine ster,eotiipata del letterato che fugge il ,mon,dope.r fitirarsi nell 'eremo bello di pampini e di vel'de, ma la solit1Udineinti1 ma tra ila folla, string·endo mille mani in un g1iorno, comunicando con le molti1:udini, servendosi di f alang:i d'uomini per assolvere il proprio compito. Mu·ssolini, inoltre, tende a drammatizzMe o,gni 1situazione. Ha profondo ,displ'ezzo ,dei piaoelllÌ e del denaro. L':intoilleranza assoluta per la lode, lo ir.end,epoi superiore ali' eventual,e biasimo. Così essendo la psicologia ,de,I Duce, come la Sarf atti ne ha tratteggiati i punti più .sali,enti, come po~elbbe eglii amare gl,i uomini ? I1I suo ,disprezzo per l 'u1manità sorse in lui dacdhè va1'utò gl,i uomini e li trovò mancanti. P-e,rciò li governa, oggi, e 1,idomina onde 1migliorarli e • r,end1erl1pi iù degni di sè stessi. E c'è, in verità, da trarre il conv,incimento che, tanto gli uomini che lo amano che quelli che lo odiano, d'innumerevoli cUJhiti gli sono in- -feriori. BRUNO BIANCINI ... .. LUIGI S·AL VATORELLI : V ila di San Francesco d'Assisi - Bari, Laterza, I926. , La figura di San .Francesco_ è~ in questo periodo d1 cele~raZion1 settecentenarie, più che ma~ ogg~tto di 1 studio da parte deglii storici puri i cui atteggiamenti critici - è bene dirlo subito - non hanno certo sorpassato quello Sabatieriano. Luigi Salvatorelli, sulle orme del Saibatier, ha battuto la via della c11iticastorica con una dotta preparazione c;h_epe~ò lo h~ portato solo alla felice 11costruz1oue del1'aitibiente esterno del secolo france,scano mentre invece l'interpretazione psico,logica del santo non è riuscita troppo convincente e completa. Per il Salvatorelli, Francesco superò la posizione ascetica de!l medioevo (v,ita intesa come penitenza, terrori dell 'al di là, mortificazione della ·came, aborrimento della natura), generando a grandi linee un suo .idealismo morale radical,mcnte rinnovatore. Ma fu Francesco ossessionato dalla paura di venir meno ali' autorità del cc signor papa » e a quella sacerdotale. Invasato conternipora,neameinte dalla ,sete di vivere ,la v,ita dilatata fino ali' armonia con la vita universale, generò nell 'ani•ma sua la contrad,dizione fra il senso di una talle vita e la ,sottomissione aHa chiesa. La quale chiesa - atlorchè Francesco si presentò per la prima volta ad lnnoreenzo Ili - in lui che cihiiedeva l'autorizzazione a vivere secondo i 1dettami del V angelo, poteva vedere, e lo vide, che da tal genere di v.ita sorgeva un confronto inevitabile con la pompa della curia e. quindi un 'implicita cr,itica alla vita ,clericale. Ma tale punto di vista venne ,presto superato da1 lla millenaria distinzione fra cc precetti » e « consigli » per cui l 'ammissione dei diversi gradi di perfezione faceva parte integrale della dottrina cattolica. Anche perchè quello non era il punto di vista di Francesco. Egli ch,ie,deva solo d,i vivere in povertà evangelica con i suoi e ·predicarla, approvato dalla curia, senza pensare di far· obbligo al

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