44 , ·ho cert.ato di mostrar altra volta, è necessario eh-e gli esami ,di Stato non cò1hcidano con quelli di am-- missio,tte, di idoneità o promi021ione, e sé, d'altra parte, si vuole da1 vvero che tutti gli esam,i siano finiti per il 15 luglio, occor,rerà che le le-- zioni finiscano non oltre· il 5 giugno e, negli istituti più numerosi, il 31 di màggio e ~ia poi anticipato di qualche giorno l'inizio degli esami autunnali e ritardato ali' 8 di ottobre il principio delle lezioni. Per quest'anno- poi l' ant1 icipazio,ne di dieci giorni nel ,periodo autunnale di esami, annunziata così tardivamente, non mi parrebbe consigliabile. Si pensi che in alcuni istitut,i gli esato peso, ma non mi sembrano sufficienti a consigliare una così profonda mutazione di un ordinamento scolastico, che ha per sè il suf fragio di una -esperienza secolare. E le _obiezioni sono molte e gravi. I due mesi di ottobre e novembre, che P. Bassi vo•rrebbe riservati alle ripetizioni, sono soverchi, almeno per ·gli anni, a cui non seguano esami .di ammissione o di Stato,, e troppo scarsi sono i sei primi mesi del- ·1, anno per lo svoJgim-ento del prog-;;mma, che verrà quindi necessariamente rimandato ,in parte ali' autunno, restando così interrottò dalle ., vacanze. Nel dicem)bre gli studenti non obbligati ad esame resterebbero oziosi : nè le tre ,settimane fino alle vacanze natalizie, sarebbero sufficienti per gli esami, che d'altra parte non potrebbero continuare dol"' po Natale, senza turbare una tra- .d,izione domestica fra le più 'sacre e più care. Insegnanti ed alunni dovrebbero .poi iniziare il nuovo corso <li studi, appena uscit1i 1dalla rude fatica deH 'esame e senz' alcuna possibilità di riposo. E sarebbe anche neoessario 11 idurre gli esami a una sola sessione, il quale provvedimento, seb,bene po-ssa parere buono nella teoria, avendosi solo in questo modo un giudizio com-- plessivo · sulle attitudini del candidato, coodurrebbe tuttavia nella pratica a conseguenze non deside-- rabai. Non so, d'altra parte, come si possa armonizzare l'ordinamento proposto da Padre Bassi con quello , Bi·bliotecaGin ■ 1anco RASSEGNE degli studi universiatri, poichè per questi i due m•esi di ottobre e no·-- vembre non sarebbero evid·entemenite impiegati nelle r,ipetizio~i _e i corsi, che dovrebbero co,m1nc1are dopo la fine degli esami di maturità, restere.bbero · inevitabilmente spezzati dalle vacanze estive. . In fine - ,ed è, secondo ime, la obiezio-ne p,iù grave - tutto il movimentò d-egli insegnanti ~a.le po-- trebbe •essere fatto per ragioni ov-- vie nel ,brevissimo periodo delle vacanze natalizie, sicchè sare1 bbe inevitabile un de' due mali, o eh-e gli alunni trovassero negli ultimi mesi dell'anno, scolastico altro in-- _segnante da quello dei primi, o che lo sconvolgimento <della scuota si protraesse almeno per tutto gennaio. Periso quin~i che sia più oppor-- tuno rimanere ali' antico, e star contenti alle modeste innovazioni rec~nti, daHe qual,i mi ,par lecito attendere buon frutto. G. B.. PICOTTI CULTURA FASCISTA A ,.parer mio, sar,ebbe necessario oggi, dopo tre anni di ,infaticabile e molteplice attività legislativa de:l Governo, riordinare in uno schema sintetico e chiaro l' opera svolta acciocchè appaia al popoilo nostro esatto il disegno riformatore sino ad ora attuato ·e più faoile gli sia intenderne gli u1lterio,r,i sviluppi. . Giacchè mi sembra che fra così enorme quantità di leggi e di provvedimenti, in tanto 1 sconvolgimento di istituti ,I' opinione pubblica si smarrisca, e smal'rendosi venga a . perde·re la coscienza del va;lore dei ~ mutamenti realizzati e .I' .interesse alla vita in cui i'l nuovo regime viene foggiandosi. . Se ad -esempio -riguardiamo il problema cost,ituzionale~ chi non si · convincerà ddl 'ignoranza de1 l nostro pubblico sulla entità davvero rivo-- luzionaria, della legi,slazio•ne · fasoista? t: possibi 1 le forse confond·ere la superficiale conoscenza, do,vuta alJa l~ttura della stampa, dei nuovi istituti comunali e ,statali, con l 'intelligenza dei mot,ivi ideali ch_e~tanno a base deg:li istituti medes1m1 ? .M'a è f or.se educata I' opinione pubb1 lica. a intendere_ c~e·_neJ.le ri ... fo•rme nuo,ve è un pr1nc1p10 aSSOilutamente opposto a quelJo del passato che domina e pres,iede ? No certo : anche per il modo della legislazione f asci•sta c1 he viene creando gli enti di una nuov~ costituzione, senza la premessa d1 una letteratura ad hoc. Per tutte queste considerazioni ripeto, utile mi parrebbe riassumere •· e riordinare, disponendole neJle diver1se branche, le riforme de1 l governo nazionaie. La lunga premessa è ,dovuta alla lettura ,di un recentissimo volume edito dal solerte CampiteUi (F oligno•): Il Podestà nel ·governo del Comune(1926), nel quale il valenti,ssimo autore G. CAROLLO D'ANNA, dopo avere ,espo1 stÒ in forma sintetica ed illustrativa 1 1 'istituto podesta,rile da queilo che era ai tempi del Barbarossa, a quelilo ch,e fu poi adottato daille varie città continentali d'Italia ne1itempi di mezzo nello i,ntento di sanare ,dissidii e far scomparire J e fazioni, fino alla creazione della S,ignoria o capitano del popolo, per venire ail Podestà cr,eato da Napoleone I, giunge al Podestà ,in regime fasci sta. In questa parte, che precede un pregevolissimo commento alla legge -Roc•co, l 'A. tratteggi_a con piena conoscenza d·ella materia il concetto deJ1l'autarohia e d~lla autono1nia comunale, della .opportunità e ,portata del principio teorico del nuovo istituto, dei rapporti dii dipendenza fra Stato e Comune in rapporto a1 lla autonomia. ~rbene, di questo voilume che per 1! suo carattere si rende indispensabi1le, mi piace assai la chiara definizione del valore giuridico del1 'i,stituto podestarile di fronte a tutto il sistema del diritto pubblico finora vigente ; valore che si mostra immediatamente preciso anche in un confronto superficiale con leggi proposte o sostenute.
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