Vita Nova - anno II - n. 9 - settembre 1926

, CON GLI STUDENTI ITALIANI NEL BELGIO 17 meravigliosamente viva di un paese, che alla gloria e alla potenza dei secoli ha aggiunto ora, attraverso una spaventosa pausa che pareva mortale, la gloria e la potenza della civiltà piu progredita. Bruxelles ed il Belgio hanno radunato piu definizioni di altri stati d' Europa. Bruxelles è la « piccola Parigi » come ognuno sa; il Belgio, per il saggio e sagace re Leopoldo è stato come un mezzanino per un gigante; uno scrittore l' ha chiamato il crocicchio europeo (le carrefour); altri ha aggiunto che il Belgio è quale uno specchio dalle mille faccette che aduna in sè le immagini di tutti gli oggetti circostanti; v'è chi lo ha definito, in modo analogo, il microcosmo, un sommario del mondo grande. E ancora: Cesare chiamò i Belgi genus summae solertiae; Napoleone defini il paese acutamente come il « campo di battaglia d' Europa >>, laddove un geografo lo disse « il campo d'esperienza d' Europa >>. Sta di fatto che il Belgio si presenta interessantissimo anche in una visita fugace e con un' impronta assolutamente tipica. Non è possibile adunare tutte le nostre impressioni in poche pagine: occorre contentarsi di accennare ad alcune delle immagini scelte dal ricchissimo materiale adunato in quei giorni pur brevi. E cominciamo da Bruxelles. Già r aspetto ne è singolar-. mente attraente, con 1 contrasti continui che offrono le due città in essa contenute: la vecchia, cinta dal pentagono dei Boulevards e raccolta in un dedalo di silenziose viuzze intorno alla indi- \ del Palazzo di Giustizia, colosso in cui l'armonia e l'estetica hanno avuta poca parte, ma bensi l' orgogliosa sicurezza del nuovo Belgio prospero e ricco d'avvenire. Sul pendio del colle, verso la città vecchia, sorgono le chiese : Sainte Gudule, con i due poderosi torrioni della facciata, solenne visione; le Petit Sablon e Notre-Dame-de-la-Chapelle, con delicati trafori . marmorei. Sommamente caratteristico il modo come la vita della metropoli pulsa nelle grandi arterie, come nel Boulevard Anspach e nei boulevards esterni, larghi da 30 a 40 metri, con giardinetti ben tenuti, verdissimi prati, e << roulages >> (come tradurlo? scorritoi ?) centrali e laterali, dal fondo di pietrisco ed asfalto com-- pattissimo e perfettamente liscio, che invita addirittura alla corsa vertiginosa. E difatti un torrente inces-- sante e fragoroso di autoveicoli li percorre, a velocità impressionante. I guidatori passano come bolidi perfino nei crocicchi, apparentemente non curanti, ma in realtà disciplinatissimi ed attenti ai gesti dei numerosi vigili, ben riconoscibili da lontano, grazie all'elmo bianco ed ai guanti con larghe manopole :bianche. Il controllo della circolazione è del , resto molto facilitato dalle enormi targhe delle automobili, lunghe e larghe il doppio delle nostre e con grandi numeri. Anche le biciclette sono numerate e portano una targhetta fissata al mozzo della ruota. Nei due giorni della nostra permanenza a Bruxelles, non abbiamo notato un solo intoppo alla circolazione. Il servizio tramviario è rapido e comodo, con vetture piccole, che mantengono ancora la distinzione in due classi. La presa di corrente è sòtterranea : una delle rotaie è solcata da una profonda spacca-- tura entro la quale scorre un pattino che serve al contatto; però le vetture hanno anche· il trolley, che funziona solo in determinati punti della r(;te tramviaria. Conseguenza della presa sotterranea è la scomparsa della complicata rete di fili che chiude la visuale delle nostre vie pi u belle : le strade brussellesi ne sono sgombre completamente. , menti cabile « Grand' Piace >>, vigilata dal maestoso Hòtel de Ville e illegiadri ta dalla Halle au Pain, e la nuova, amplissima, dal largo respiro di Parigi, la città delle banche, delle brasseries, dei ricchissimi negozi, delle innumeri réclames luminose che sfavillano multicolori sul fantastico quadro della città notturna, la città dilagante negli sterminati sobborghi fumidi di officine o tranquilli e dignitosi come l'aristocratico Quartier Léopold e quello del Cinquantenario. Un colle, il Caudenberg, che sorge entro la vecchia città, porta il magnifico Palazzo Reale e la titanica mole LIEGI - PALAZZO DEI PRINCIPI-VESCOVl La vera fisionomia delle ibliotec Gino Bianco •

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==