Vita Nova - anno II - n. 8 - agosto 1926

IL VALORE DELLA STORIA ... - , La cultura o la civiltà di un popolo qualsiasi, d{lpprima, con insuperata potenza, nella tragedia, ilei suoi rapporti con la vita e l'attività storica di e poi nella filosofia, sino agli ultimi freddi splenesso, ci si presenta sempre, spogliata degli acces- dori dello stoicismo, ed investe di sè tutto il mondo ~orii e veduta ·nel suo più intimo valore spirituale, antico, che si sfalda e declina. ln uno di questi due atteggiamenti decisivi : o essa , Un secondo periodo si annunzia e sorge, di ~ educazione del'l'·uomo a porsi una, visione gene- fra lo stesso mondo antico, ,poi distaccantesi da raie della realtà e della storia ed i- fini, indivi- ~uello ed opposto ad esso. Già con Socrate, la ?uali o c9llettivi, che egli persegue in essa in un toscienza umana scuopre se stessa, si distacca dalla èerto modo, Ottimistico ed incitatore, che si adatti ~atura e dalle leggi e dai duri arbitrii- della soe si adegui con spontanea saggezza alle possibi- cietà circostante, avverte Ìn sè una vita interiore, lità conquistate e stimoli a nuove conquiste e crea:- un'anima, che forse era prìma del suo apparire zioni storiche; oppure - ·momento di stanchezza al mondo, che forse sarà dopo, che ha qualche e di riflessione interna e di critica corroditrice, che cosa da chiedere, non so'lo al tempo, ma a divinità sempre succede al .primo ~ -essa cerca di far luce e idee che sono oltre il tempo. -Nuovi valori spidi consapevolezza in quella realtà e in quegli scopi : rituàli, personali, immortali entrano nella storia, di ,rendersi ,ragione dell' attiv,ità dell' uomo e delle distinguonQ l'iniziato e il credente dal cittadino, leggi che la regolano e del valore dei più verso Spiegano la loro efficacia su tutta la vita morale di i quali è diretta. E per que st a seconda via si giunge questo, modificando Ìlnche i rapporti politici e giupoi sempre ad una insoddisfazione tragica e a ten- ridici, creano nuove fonti e motivi di vita alac-re, tativi riflessi di docile .adattamento, consci, neldi organizzazione social,e, di cu'ltura, esprimono l'intimo, della 'loro stessa radicale im•portanza. h ' dai contrasti e dalle miscele di popoli e di razze Nell 'antic ità classica questi due momenti sono riconoscibili con facilità .. II. primo periodo va da una universalità nuova e superiore a quella del · diritto. Omero a Pericle, ed è quello della creazione gioiosa, di una sana e potente visione della Vita Ma anche queSt o nuovo p.eriodo storico ha la in bellezza ed in forza. Poi, si inaspriscono le sua intima tragedia. Essa non è più il Fato, poichè · lotte fraterne, sorgono la curiosità storica e scien- ora un Dio onnipotente e provvidamente paterno si tifica e la riflessione, e un•ombra par che si stenda è impadronito di tutta la realtà naturale ed umana sulla vita greca. Soyra gli dei, vicini all'uomo, e la muove secondo i suoi piani; esser con lui, partecipanti della sua vita, nemici placabili o servirlo, amarlo è la salvezza. La tragedia è nella amici 'non sempre Jìdi, si leva il Fato; coscienza, coscienza del male e deJ peccato, nel contrasto sempre ,più chiara e penosa, nell'uomo, di esser sempre vivo fra la natura e la grazia, nel distacco cosa fra cosa, picco'la realtà fugace in u.n enorme totale fra il periodo della prova, che dura quanto <>scuro rdine cosmico, pensiero che si avvolge nella la vita, e il --risultato, ché è di là dalla storia. ·La ·rete stessa della sua logica fallace, gioia breve e tragedia è nel simultaneo appartenere a due città, a costantemente insidiata, e poi più nulla. Il Fato due mondi in~onciliabili, l'uno dei quali è senza è l'immenso, cieco, infinito movimento ,della na- · valore e tutto una insidia, l'altro si rivela e si tura, con le sue leggi di .bronzo, che si solleva e compie di là dalla storia.· si schiaccerà ; meccanicità cupa, eterno ricorso, ne- Per questo l'uomo del M~dioevo non ha mai cessità tragica. La gioia dionisiaca de'l vivere s'era saputo esattamente come regolarsi verso• i beni riversata impetuosa e splendente in forma d'arte della vita terrena e la società civile e Io Stato. · • niirabile; l'intimo senso del presente avverso de- Abbandonar!i era, forse, il miglior partito; ma stino e della fugace inanità della vita si manifesta anch I Ch · · ·b·l d Il e a 1esa, preparazione v1s1 1 e e a società , . , I s·btioteca Gin Bian o

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