• FRA LE RIVISTE • Poli tica estera nella Russia bolscevica in cc Politica» di aprile.- L'ultimissimo numero di « Politica » porta un i1nteJ1essanteesame di Pietro Sessa sulla pol,itica estera dei ,bolscevichi. Chiarita ila posizione preminente della Ru1 ssia nella capacità di determinare nuove situazioni, l'articolista scrive: « Esaminare sommariamente ed obbiettivamente il processo della sua nuova affe11mazione nella politica mondiale, esaminarne la linea, lo spirito, le caratteristiche, le tendenze è necessario per prevederne I' U'lteriore possibile sviluppo e le relative conseguenze. l•l corso della pol,itica estera dell'U.R.S.S. ha attraversato varii periodi. l11 primo caratterizzato dalle difficoltà interne ed esterne che si opponevano a1 lla ripresa dei rapporti internazionali ; il secoodo com,inciato con il riconoscimento dei Soviety da ,parte delle Potenze ; il terzo in cui la politica russa ruprende a partecipare direttamente o indirettamente a tutte le questioni di ~-litica internazionale. Inoltre l 'azione della pol1tica estera russa va considerata nella sua estrinsecazione che potremo chiamare negativa e positiva, occidenta,le ed asiatica». L'autore stud,ia quindi i fattori di questa azione politica, cihe vie.- ne quindi largamente analizzando. A noi preme dello studio riguardare 1 la quinta ·parte, ove si dice dell'opera verso ,I' A·sia, fatta dai Soviety. « I due paesi su cui prinoipalmente la Russia agisce sono la Cina e la Turchia. Queste costituiscono il fulcro su cui essa fa 1leva per tutta la sua politica asiatica ». Seg,uono le prove di questa importantissima aiffermaZJione, attraverso la quale noi possia,mo vedere o immaginare 1 le conseguenze avvenire dell 'infl.uenza russa su.J1 'Asia. L'A. passa poi a una definizione sintetica della politica russa. Ne condividiamo questa opinione, specia,lmente : cc Mosca deve essere per noi un punto di osservazione forse più importante di quello ohe non sia Parigi, Londra, Berlino. Mosca è una immensa offici,na dove quotidianamente e instancabilmente si prepa., . . . . rano avven1ment1 nuov,1, spesso imprevedibili, ma la cui importanza potrebbe essere enorme ». Discorrendo del «Nuovo Costume » in « Augustea » del 16 giugno Frane o C iarlantini fa una ·mescolanza •insipida di ,idee e di- fatti ; uno ziba'ldone inutile nel quale l 'articolista sembra voler racchiusa tutta la sua scienza politica. Premessa l'intima connessione tra ·la situazione politica e que·lla economica del popolo nostro, connessione che l'articolista descrive così : cc l'armonia fra 1economia e politica è, nel complesso, una logica conseguenza delle nuove diretti ve ,ideali e pratiche adottate dal Go,verno nazionale, in cui tutte le attività del pensiero e deUa prassi si disposano tra di loro, creando quella c'he 1 potremmo definire la dia.Iet~ica dei poteri », 1F ranco Ciarlantini viene esaminando ,il problema econo,mico con una coofusione stupefacente di criteri i morali ed economici, confusione dalla quale, non sappiamo come, dovrebbero rilevarsi i ,lineamenti origina'li del « nuovo costume». T•rascriviamo per il 1 lettore alcuni ,periodi : « Oggi ,si fa troppo uso di carne e di pane, 1laddove un poco più di frugalità renderebbe il popolo .italiano f,isiologicamente più sano, maggiormente 1 idoneo a.I lavoro, e ne aumenterebbe a dismisura 1 le congenite capacità di produzione ». Sorvoliamo su quallche definiiBib ·i te a i o Bianco rione circa il oinemato,grafo, ,sì l'articolo tiratta anche del cinernatograf o, qualif,icato con insuperabile novi,tà « ·la cocaina o morfina dello spirito », e riferiamo la escogitazione seguent~ : « Se durante la guerra, gli operai che 1 lavoravano negli opifici a forg,iare le armi per la guerra stessa, fossero stati l'imunerati delle loro fatiche non in denaro, come incautamente fu fatto, ma per metà in . ' . . ' . natura, c1oe 1n vitto, e per meta 1n cartelle del prestito nazi~a-1~, forse non avremmo avuto, a v1ttor1a raggiunta, le tragiche convulsioni politiche e sociali del triste quadrienn,io 19 J 9-1922 ». Con il che ci rammarichiamo ch,e . . ' . a sost1tu1re un cosi jprev1ggente e semplice mezzo, capace di placare il bolscevismo, sia dovuta insorgere la lunga violenza fascista ! ! · « D'Annunzio » in cc Fiera letteraria » del 4 luglio. La eterna fresc,hezz,a e il rinoovantesi valore dell'arte di questo nostro grandissimo poeta, cui taluni necrofori vorrebbero dire I' elogio funebre nell 'i•po-crita esaltazione del suo va'lore guerriero, è indicata chiaramente dal r,iprendere che si fa di commenti e di studi attorno essa. Dal recentissimo libro del Flora a questo ar.ticolo breve di Antonio Baldini, dal quale stralciamo alcuni giud1 izi,i: cc M·anca a1 ll 'arte di D'Annunzio {o per lo meno gii riesce molto difficile intonarla) la corda dell'ironia che potrebbe forse valergli a temperare certe discordanze. In quella vece, abbonda di caricature, alcune delle qu~Li salaoissime e gettate di piena vena ». cc Perchè D'Annunzio è un grande scrittore precisamente e unicamente nei ,momenti in cui la penna gli prende la mano, e finchè sta lì ,I
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