Vita Nova - anno II - n. 5 - maggio 1926

. . .. • ·, ., , , ■ I • Ii . . . ' . , • I • 8 UNIVERSITA' FASCISTA ' \ tutta tuffata nel Mediterraneo, non poteva rimanere estranea, e d'un'im~enso fatto sociale nella nostra storia, il balenare dell~ plebi ; le quali sentono eh~ l'ora loro si approssima e intendono conqu.i- , starsi un po~to importante al così detto· banchetto della vita. Questa tendenza all'ascesa del quarto stato si nota ·qua e là anche in Italia, dopochè all'agricoltura tradizionale se ne vien lentament~ sostituendo una più razionale e le popolazioni agricole, già concitate dalla rivoiuzione nazionale, incominciano a partecipare, timide e sospinte, alla vita politica, e ·si aggiungono, nell'agone delle competizioni· delle classi~gli operai, che principiano ad agglomerarsi nelle fabbriche per il sorgere e cresc~re graduale della .grande industria anche fra · noi. Ecco quindi il materiale umano, destinato a ·diventare sempre più numeroso e più pronto ad ascoltare i vellicatori delle sue miserie, sul quale un p~rtito ·nuovo, il socialista di pura marca te~ desca, costruirà le sue fortune, da prima lente e contrastate dall'ignoranza e dall'apatia misoneista delle plebi. Ma esso rispondeva a un bisogno profondo, in quanto intendeva da~e a tanta parte delle nostre papolazioni, in 1:apido aumento demografico, che trovava uno sbocco nell'emigrazione sempre più numerosa, una coscienza nuova. L'accidia e l'incompfensione del partito liberale, agrario o· nobiliare, e l'accarezzante atteggiamento di quello democratico, · molto . vario, però prevalentemente piccolo borghese, che .credeva di pascer le folle ·con concessioni politiche elettorali e con l'uzzolo dell'anticlericalismo più acceso, non permisero neppure ·un serio sforzo per attrarre le· plebi, assenti spiritu~lmente dalla ricostruzione nazionale fra il 1859 e il 1870. Così la Chiesa, avversa al Regno · d'Italia, formatosi al di fuori e contro di essa, e • I il socialisrnc;>internazionalista e antinazionale si di- , sputarono il ,predominio sulle folle, con vantaggio sempre crescente del secondo. L'espansione coloniale falliva con, la sconfitta d' Adua, che travolgeva F~ancesco Crispi, il vegliardo che aveva saputo frenare gl'incomp~sti moti int~rni e sentiva il valore per l'Italia d'una attiva e. forte politica .estera. Conservatori miopi dal piede di ca!a e ra~ ' · · dicali · spigolistr-i.uniti compievano la vergogna della , \ • pace col Negus; la repressione rudiniana della • rivolta del 1898 p>ortava alla ribalta di Montecitorio il generale Luigi Pelloux, ·come strumento del Re, il quale, per ispirazione di Sidney Sonnino, tentava così arginare e incanalare legislativamente l'inevitabile . ascesa dei lavoratori, marcianti a più umani destini. Il parlamentarismo impedì il' nobile gesto : ne derivava l'assassinio di Umberto, e la necessità di lasciare che per altra via, per la vi~ della licenza, si attuasse 1•avanzata del così detto quarto stato. Questo il compito del nuovo - Regno con Vit'tor.io Emanuele lii. Esso s'inizia col trionfo della democrazia; la quale, auspice I Giolitti, s'adatta a governare, all •interno almeno, per procura del . partito soci~lista. L' Italia si rafforza però economicàment~ ; s•avvia, in · alcune regioni della valle padana ali' industrialismo ; migliora la propria agricoltu- • ra ; converte la rendita ; ma politicamente si corrompe. L•impresa libica prima, e la imposta parte~ipazione alla guerra mondiale, completatrice del1 'unità, dimostrano che nuove forze intdtte e sane sono attive ed operose e stanno per cambiare la faccia della nostra vita nazionale. Dalla fucina ardente dell'immane conflitto escirà ben delineata e ..netta l'Italia nuova ; quella che, preparata dàl travaglio del nostro Risorgimento, inizierà i •era fascista, creata dal genio e dal temperàmento d'un· . ' personaggio eccezionale, Benito Mussolini, che intende proiettare la patria, di là dalle frontiere, in mezzo alla competizioni e alle lotte internazionali, per conseguire quella gra~~ezza imperial~, a cui le nostre tradizioni, le esigenze inpre~cindibili dell'accrescimento demografico, la sua magnifica po-· stura nel centro del Mediterraneo fatalmente la so~pingono. Ma per arrivare a questa mèta occorre tutto · un riordinamento interno e un'attrezzatura espansionis~a ; opera assidua del governo nazionale ; soprattutto occorre uno spirito novello, che è appùnto lo spirito fascista,· onde saturarne gl'ltaliani. Evidentemente qui è finito il Risorgimento,._il quale ha servito a costituire l'Italia nella sua unità politica; strumento indispensabile p_er la sua grandezza.; senza di essa il Risorgimento sarebbe ·stato in-- vano. ' \ - • I .,, Bi e

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