Vita Nova - anno II - n. 5 - maggio 1926

la produzione, ettari 4 ·milioni e mezzo ». Le trasformazioni fondi aie ç)~bbono essere costituite da quel complesso di investimenti stabili, che possono favorire i procedimenti culturali moderni e aumentare notevolmente la produzione. Il problema è naturailmente complesso. Chi non conosce direttamente -la zona meridionale non sa che il maggior rendimento della terra è legato a un cumulo di altre questioni, che debbono essere praticamente ed efficacemente risolte. L' Azimonti -pone il problema nella sua interezza. « Creare una organizzazione produttiva più importante e più sicura, creare in altre parole aziende agricole ben provviste di tutto quanto occorre, significa innanzitutto costruire strade, ossia migliorare o dare ,la viabilità dove manca ; garantire efficacemente la sicurezza delle persone e degli averi dove manca ed è precaria ; portare l'acqua per gli uomini e per le •bestie, se non per le colture ; assistere, come richiede .la civile convivenza, le popolazioni lavoratrici, ossia assicurare il funzionamento dei servizi sanitari, dello stato civile, ecc., ecc. Assicurato tutto quanto sopra,. che non può essere compito del cittadino singolo, ma deve essere compito di Stato, può, deve anzi iniziarsi e compiersi .I' opera del singolo al fine di conseguire ogni anno svariate e copiose produzioni utilizzabili tali quali sono, oppure trasformabili n. Naturalmente tale opera vasta e comp,lessa deve essere condotta con gradualità, secondo l'urgenza. La difficoltà maggiore da superare è ,la mancanza d'acqua per irrigazione, là dove appunto difetta anche l'acqua potabile. Bisognerebbe con lavoro oculato e intelligente utilizzare tutte le falde freatiche, creare, in un secondo tempo, riserve cospicue di acqua piovana con la formazione di serbatoi o laghi artificiali e fare in modo ohe, opportunamente regolati, gli attuaJli corsi d'acqua, che ora sono più torrenti che fiumi, diventino più fiumi che torrenti. l..o Stato dovrebbe necessaria- - Biblioteca G·no· RASSEGNE . . . mente 1nterven1re 1n questa opera gigantesca, sia per il naturale as-:- senteismo di molta parte dei proprietari terrieri, sia perchè, in effetto, le trasformazioni necessarie trascendono di gran -lunga le possibilità finanziarie e tecniche dei singoli e d'altra parte coinvolgono interessi altamente nazionali, perchè riguardano le ragioni di vita di forti nuclei di· popolazione. Si potrebbe cominciare col creare nei ,luoghi più opportuni delle oasi culturali e poi a:Uargarle gradatamente fino a redimere intere zone. Poichè le oasi lasciate a se stesse, finiscono per inaridirsi e d'altra parte :le condizioni ambientali circostanti, nelle quali vogliamo comprendere anche i fattori sociali ~ umani, finiscono per prendere i,l sopravvento e per livellare il processo di differenziazione iniziato. Viaggiando molti anni fa sulla linea Foggia-Caserta parlai a lungo con un agente agricolo, che ini trattenne su certi esperimenti di colonizzazione fatti nel territorio di S. Angelo dei Lombardi da un proprietario del luogo, che era ricorso alil'opera di un gruppo di famiglie di contadini del Ravennate di cui aveva sentito lodare la attività e la . ' capacita. Ma le due regioni sono così profondamente di verse, che l 'esperimento fallì. La buona volontà degli .uomini dopo un biennio di sforzi e di lotte si spezzò contro le difficoltà oggettive, che non potevano essere superate da forze private. Ogni forma di attività, per quanto ben temprata e, quasi direi eroica, a Jungo andare soccombe davanti alla mancanza di elementi, di strumentalità e di disponibilità a cui il maggior rendimento del suolo è indissolubilmente legato. · È quindi una vera redenzione integrale di intere zone ohe occorre fare su vasta scala, sia pure con procedimento graduale. Solo ·così si avrà quella armonia di sforzi convergenti e collaborativi, che danno, a !lunga scadenza un certo successo. Ma oltre al trasformare radicalmente il suolo occorre con opera lunga e paziente adattare e trasforo 4l mare quel mirabile strumento, che è l'uomo. , ,Mdlti altri gravi inconvenienti scaturiscono da ignoranza, da pre., . giudizi da tradizioni errate, da costumi primitivi e ta1 lvolta anche da una forma di mentalità che vorrebbe credere, col ripiego astuto e immediato, si taglia le larghe vie del progresso futuro, serio, continuo e veramente dur.aturo. Ho qui sott'occhio un .lavoro che da questo lato è molto istruttivo. È una bella relazione, corredata da complete tabelle statistiche su « La attività della Provincia di Napoli » - Rilievi e dati per l'anno 1924.. Edito in Napoli 1925 da.Ilo Stabimento Industrie Editoriali ,Meridionali a cura della Camera di Commercio e Industria di Napoli (Uflì... cio lnform~zioni e Statistica). Il problema· più interessante, che vi è prospettato nei suoi dati concreti è quello dell'esportazione. La . . esportazione opportunamente incoraggiata e incanalata deve fornire alla regione il modo di equilibrare la bilancia economica e quindi· influire durevolmente ed effìcacemen~ te sui cambi. In generale la stessa bilancia commerciale (quelila cioè che tien conto soltanto del movimento merci) è mig,liorata, perchè relativamente si ha un minor quantitativo di merci comprate ed una maggiore quantità di merci vendute. « L'importazione è essenzialmente ç.ostituita da generi alimentari, combustibili e materie prime e semilavorate destinate ad essere trasformate e perfezionate quasi tutte dalle industrie manifattrici della regione. Vengono importati altresì, prodotti manufatti, tessuti, ferramenta, macchine, utensili, prodotti delle industrie ceramiche e vetrarie, pelli conce, carte e cartoni. L'esportazione è costituita dai formaggi pecorini, dai caciocavalli, dai provoloni che vengono mandati soprattutto negli Stati Uniti d 'America ; dalle conserve di pomidoro e .da pomidori pe1 lati, dai prodotti della macinazione e pastificazione del grano, da frutta secche e conservate, da tabacchi lavorati, olio d'oliva, canapa greggia, tessuti e ,. •

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