Vita Nova - anno II - n. 5 - maggio 1926

40 delle sue armi sopra i nemici del.la Grande Guerra, del suo spirito so1 pra le ideologie democratiche della · decadenza europea. Non tanto corree disegno politico, quanto, in verità, come coscienza di fato n. *** È desiderabi,le, ripeto, che i nostri giornali provinciali, perduti in gran parte nel vuoto di una mo- . . . notona rettorica, s1 occupino profondamente di questi •problemi. Agli im'becilli le b~ghe, ai selezionatori i peli, a noi la vita nella sua realtà che vogliamo magnificare con opere alte e durature . GIAN LUIGI 1MERCURI ECONOMIA POLITICA Ci occuperemo questa v<>1ltain modo particolare del Meridio_nale. Eccoci un grosso volume d1 ,ben settecento pagine, diviso in tre libri - BONAVENTURA BELLOMO: L'uomo nella vita sociale. Con prefazione de'll 'on. Raffaele Cotugno. Trani, Vecc·hi e C., 1925. Veramente il titolo è un po' generico e non corrisponde esattamente alla trattazione, che ha uno scopo ben più determinato e che indicheremo con le parole stesse, che vi ha premesso I' on. Cotugno « Questa fatica del Be.Homo è davvero supe11~·a. Dire~ta allo studio degli elementi per cui la famiglia nasce, prospera e si trasforma in fulcro possente intorno al quale Ja vita e .la civiltà ..di un popolo tutto quanto si sviluppa, essa contiene in sè le sementi di tutte ile virtù ed i vasti pensieri e le magnanime aspirazioni e l'anelito insoddisfatto verso ciò ohe è bello nobile e santo, onde .I' animo, al suo contatto, n' esce come ribattezzato alle fonti d'ogni più fulgido ideale, fatto degno di cose sempre migliori, di entrare nel consorzio della vita, non . già come ad un banchetto, ma da operaio ,la cui missione è quella di intendere, praticare ed operare il Biblio eca Gino Bianco RASSEGNE bene verso cui gravita incessante la natura umana governata dall'amore che dà a tutte le opere umane la bontà la verità e 'la 1 be.llezza ». È ~n ,libro in cui confluiscono elementi di varia provenienza : filosofia e storià, psicologia e letteratura meditazione e sentimento, spu~ti · teoretici e <:,onsiderazioni pratiche. . . . iMa questi elem_enh vari e moltepaici non sono tuttavia rid~tti ad una sistematica unità, che dia a.Ila trattazione un'andatura veramente scientifica. È un lavoro dhe sta a mezza via fra l'opera letteraria e la scientifica ed ,è più verso la letteratura, che verso la scienza. Ed in questa letteratura vi sono larghe ve- ·nature di rettorica. Lo scopo è indubbiamente nobile ed elevato. Un libro << dhe rimette in onore le salde virtù delJa stirpe, quali si sentono vibrare nell'accorato rimpianto di Cacciaguida o nell'aureo li·bro D1 ella Jamiglia del sommo Leone Alberti, giunge opportuno in un'ora in cui la f amiglia è minacciata a.ilcuore dal ma.I costume e dalla rilassatezza dei vincoli di o'bbedienza e d'affetto tra i ·suoi membri n. · D'accordo. ·Ma questi scopi nobili ed elevati e .la difesa deHa famiglia come primo nucleo necessario aHa costituzione etica ed economica dello stato non sono incompati bi;li colla stringatezza che debbono· cercare di farsi leggere completamente dalla maggioranza, che, in .quest'epoca insonne e f eibbrile, ha malto spesso i,l tempo limitato. In questo lavoro circola un certo buon senso naturale, un profondo amore per la vita e per la famiglia considerata come sano nucleo del1 'organismo sociale. Si deve lodare una discreta conoscenza del cuore umano, pratica deHa vita, intenzione seria di moralizzazione per rafforzare economicamente la famiglia nell'interesse della coHettività e deHo stato. Ma l'efficacia deLla trattazione è seriamente danneggiata da _una impostatura troppo vasta, prolissa e particolarmente, nella quale la forma travalica esuberantemente il ... .. contenuto di pensiero e di espe- . r1enza. ,È l'esuberanza delle parole, frequente nella terra della esuberanza del sole e della temperatura, eh~ talvolta invece di far maturare 1 prodotti, li brucia nel soverdhi~ calore. Come ·avviene appunto talvolt~ nei vasti piani assetati della fuglia, ohe mi diedero una penosa impressione di desollazione, la prima volta ohe li vidi in un autunno arido e brullo, senza case e senz 'aliberi , stendentisi a perdita d'occhio fino a li' 6rizzonte. Li confrontai allora menta•lmente con molto rimpianto, ai piani fertili della Romagna e .dell'Emilia, che _ visti dalile cime dei colli aprichi sembrano città-giardino stendentisi a perdita d'occhio, tanto le case . . sono v1c1ne. . Non si potrebbero appoderare Ì piani dell'Italia meridionale, come sono appoderate le pianure della no~t~~ << Romagna solatia n ? Ri sponde ora di sì alla mia antica domanda, AZIMONTI in « Le tras/ormazio.ni /ondiarie nel M ezzogiorno ». ·Piacenza, Federazione lta~ na de~ Consorzi Agrari, I926. Al concetto si va sostituendo il concetto della trasformazione fondiaria. che deve mig1liorare iJ Mezzogiorno, intensificare la produzione, di.: struggere 1 la malaria e preparare la redenzione economica e morale di vasti strati della popolazione. 1Molto vi è da fare in proposito. Le cifre sono eloquenti e significati ve : « Un calcolo molto sommario da me costruito sui dati del com- · pianto Ghino Valenti (elementi statistici ad iUustrazione dell'Italia agricola concernenti i XVI compartimenti del Regno) e del commendatore Zattini (valutazione della rro~uzione lorda dell'agricoltura 1tàhan~) porterebbe a queste cifre gl~bah : s~perficie di ettari , superficie agraria e forestale meridionale, 13 milioni di ettari; ·superficie attuaJmente in coltura sufficientemente intensiva, ettari 2 miJioni e mezzo, superficie non suscetti,bile di importanti trasformazioni f ondiarie, _et_tari 6 milioni, superficie suscett1b1le o notevole incremento del-

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