Vita Nova - anno II - n. 4 - aprile 1926

I ARTE E VITA MORALE 39 -quale ci sentiamo impotenti, come all'avanzarsi di una impetuosa cascata di- tonnellate micidiali di acque, alla rottura d'una diga franata, non già convinzione che sorga da una fredda e disinteressata disamina ·del fenomeno. E l'arte non è già che sia la mezzana, ma è nello stesso tempo il prodotto e la droga, chè l'arte non -è elemento estraneo all'uomo che la produce, ma ne è la significazione e ne è lo strumento. Ora se tutto pare che voglia perdersi e precipitare, è dovere del legislatore di costringere con la forza dei suoi provvedimenti la corrente delle cose ed incanalarla entro le dighe del regolamento. · li Fascismo ha appena iniziato il rinnovamento dell'Italia e degli italiani perchè con l'approvazione delle leggi fascistissime ha dato la sensazione di sapere e di saper volere, ma io penso che l'ora della rinnovazione più vera e profonda suonerà solo quando dal rinnovamento del costume politico si vorrà passare al costume morale, o al costume propriamente detto. A proposito del fascismo francese, ho detto altra volta forse qualche cosa che sarà stata amara, poi che è verità inesorabile, sui destini di quel popolo, a chi di quel popolo ha in mano il governo: nessun rinnovamento di stile fascista è consentaneo alla concezione etica che della vita e dei suoi valori essenziali ha la gente di Francia. Ed ho detto che non conta una soprastruttura di leggi nè una dittatura, se queste leggi e se questa dittatura debbono operare su di un popolo che ha perduto il senso della vita, cioè della famiglia e della religione. Ora una differenza sostanziale la Provvidenza ha voluto che distinguesse i due popoli; chè se in Francia ovunque è Parigi, in Italia la provincia è la salute. Elogio della provincia ? Sia benedetto questo elogio, chè la Provincia è come l'accumulatore ed il condensatore delle virtù e delle forze della razza, se dalla provincia sorge ognora il cervello dello statista, il genio dell'artista, il polso fermo ed il pollice plasmatore di colui che riforma con colpo deciso le storture e le incipienti decadenze. Ali' occhio puro del provinciale tozzo e forse goffo che scende alla città tentacolare, balzano chiare e· nitide le bolsaggini e le escrescenze e le piaghe e le deficienze, e s'egli ha cuore, come ha cuore e carità, ringiovanisce con gesto largo di benefatt~re amputando e potando la bella pianta, dai rami secchi. La città nostra è viziata. La città non studia, la città corrompe, ha l'aria rarefatta del tabarin, del separé, e del cinematografo : lo spirito s'è riversato al di fuori e il cittadino vive automaticamente; egli ha perduto il controllo sui suoi nervi e sull'animo, non vede che con gli occhi, non sente che coi sensi: è troppo assordato e vuole più stordirsi. Il pallore del suo volto è il pallore del suo animo. Andrà così ad eccitarsi nei balli a sfregamento obbligatorio o nelle films deliranti o nei caffè concerto umilianti. Se egli cerca lddio non osa nè sa pregarlo in purità di spirito, nè in umiltà. Questo è il suo destino. Noi vogliamo dal fascismo, che è la sola conce- 1 zione di stato che possa avere la forza e la convinzione di questo suo dovere, e di questo suo diritto, che ci conservi intatta e sana la provincia, che ci protegga le nostre città, che impedisca il disperdere irrimediabilmente la forza densa della spiritualità, il nostro fervore di uomini. interiori, che condanni la falsa arte, i mezzani che si dicono artisti, i lenoni che ci chiamano e perdono i nostri giovani. E allora lddio benedirà il nostro Paese divino. G. MANZELLA FRONTINI ' BANCA DI CREDITO PREVIDENZA E RISPARMIO Società Anonima Cooperativa a Capitale Illimitato Sede In BOLOGNA. Via s. Margherita 14 - telefono 26-56 OPERAZIONI DI BANCA ED AMMINISTRAZIONE DI ASSICURAZIONI PRIVATE E SOCIAL'I Bibl·oteca Gino Bian o I • I

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