Vita Nova - anno II - n. 4 - aprile 1926

26 ANTONINO DE.STEFANO storici moderni, che Innocenzo non jntuisse la portata del suo gesto. Egli non ignor~va qu_ali disastrose conseguenze aveva avuto l atteggiamento diffidente di Alessandro I I I e sin dal l'inizio del suo pontificato s'era dato gran pena per portarvi rimedio~ I suoi sforzi erano stati parzialmente coronati · dal successo quando! pochi anni prima, egli era riuscito ad attirare nel seno della Chiesa un certo numero di Umiliati, i quali, anche se non si vuole accettare la mia tesi che • • • • • essi siano stati or1g1nariamente dei valdesi, rappresentavano certa .... • mente un movimento evangelico,~j pauperistico e laico. lo non saprei dire quale sarebbe stato l'atteggiarne n to di Francesco qualora· il papa lo avesse rimandato senza la deside- • rata approvazione e se indossavano vesti sfarzose o s~evano ~ ?1ense opulenti.· C'era, tra i precetti evangehc1, che egli intendeva ,?sservar~ al_la lettera. uno che lo ammoniva: Non g1ud1cate se non volete essere giudicati ''. . . . . . Nessuno dei riformatori pauper1st1c1 spinse mai a così alto grado l'osservanza letterale dei consigli evangelici. Nel suo feroce orrore per ogni contatto con il denaro materiale, egli andò forse oltre l' esempio stesso degli apostoli. Nessuno ri- . . ' . visse mai cosi Intensa- ' . mente e cosi compiutamente tutta I' espe- ~ rienza cristiana. Nessuno, eccetto forse San Paolo, fu come lui essenzialmente cristocentrico. Meritamente tu perciò detto : alter Cristus. Un altro Cristo meno divino del suo modello, ma per . ' . ' . . cio stesso piu v1c1no a noi, più accessibile a noi. Tutta la sua vita è una soluzione continua degli enimmi evangelici, una chiarificazione esemplare di lo spirito di umiltà e di ubbidienza sarebbe stato in lui più forte del dovere di praticare alla lettera tutti i pre- . cetti evangelici, tra cui quello della predica. zione. Ma so che tra SAN FRANCESCO RINU:~Zl'-\ AL MONDO (GIOTTO) . . . ' . tutti 1p1u sconcertanti Francesco e i precedenti riformatori pauperistici c'è questa essenziale differenza che mentre questi ultimi miravano soprattutto a riformare la Chiesa, riconducendola allo stato primitivo di povertà e di semplicità, e materiavano il loro movimento di invettive, di critiche e di con .... danne, Francesco mirava soprattutto a riformare se stesso e coloro che liberamente volevan o seguirlo e che il suo spirito era soprattutto traboccante di amore. Il suo gran cuore era fatto solo per a1nare tutti g]i uo1nini, anche i peccatori,,_.~an-che gli indegni. Nella Regola egli comandò ai si101 frati che vivessero poveri ma che nello stesso tempo non andassero orgogliosi della loro povertà dinanzi a coloro che . Biblioteca Gino Bianco comandamenti evangelici. Quando egli ordina a frate Ginepro di co rrere dietro al ladro, che gli aveva rubato il cappuccio, per pregarlo di volersi prendere anche la tunica, noi sentiamo che il precetto di Gesu : " date la tunica al ladro che vi prese il mantello '', celava una realtà viva e concreta. Vissuto nel nostro ambiente storico, nutrito della nostra tradizione cristiana, peregrinante attraverso le nostre terre,i~·con la nostra stessa lingua _eh: g!i fioriva sulle~labbra, egli in certo ~odo 1tahamzza quelle lontane esperienze religiose che erano sbocciate sotto un clima diverso • e risuonavano come voci misteriore e lontane. La rinunzia assoluta a tutti i beni e i desideri e le speranze terrene implicava la soppres- •

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