Vita Nova - anno II - n. 2 - febbraio 1926

- •j -- - - - ----·,,,. _.. ... do_miniosu venti provincie, al dominio sull'U- • n1verso. , Due nemici implacabili, perchè 'assertori ognuno di concezioni di vita antJtetiche alla .conceziqne romana, due razze profondamente i~dividualiste e perciò, per definizione, antiromane é anticattoliche, vollero continuare, contro Roma e contro la Croce, la lotta : i Germani e gli Ebrei. Quando dico Ger-mani, non ·intendo soltanto gli attuali ·tedeschi - . e forse essi meno dègli altri -·: intendo tutti i popoli originari ·dell'ant~ca Germania, 1 e ·per-, ciò, per /i primi gli Anglosassoni d'Inghilterra . e d'America, come, in gran 'parte, i francesi · progenie -- ironia deità sorte - di Burgundi .e di Franchi, che passarono il Reno: quando dico Ebrei, ne escludo, è ovvio, quei pochissimi - ·se ve ne sono - che furono assimi- ' lati dalla romanità. Ma invano, i Germani, con tutte le loro ramificazioni,· dieéi volte con l'armi, con la religione e con la filosofia, tentarono di rove- , sçiare l'una sulle rovine dell'altra la Croce e Roma. Attila dovette indietreggiare davanti a Sant'Ambrogio, Enrico 1 1V. inginocchiarsi sulla n~ve di Canossa, Carlo V finir monaco in un convento : Martin Lutero , dovette arrestarsi ,. - - ' . nute dell'aquila ? L'Aquila e la Croce, il simbolo duplice, che Giovanni Pascoli con lenta · fatica e . con devoto cuore ha . rintracciato « sotto il velame degli versi strani » e che un suo discepolo fedele, Luigi Valli: ha illustrata chiaved'oro di tutta la Commedia- il simbolo duplice .che si fonde nella Unifà,.,come' ogni due si fonde nell'uno, sarà finalmente, no~ f andràn rriolt'anni, quell9 della umanità i~tera, ricomposta nella sola- libertà, nella sola eguagliapza,nella sp,lafraternita, che sieno concesse agli uomini~Obbedienza a Dio ne~ Cieli e, sulla terra, a Roma. . , - ' Sulla base dell' Obelisco che -secondo la leggenda· costudiva in un'urna d'oro le ceneri di Cesare, d'Augusto, e di Tiberio, e ohe · Sisto V levò faticosamente in ·m·ezzoalla piazza di San Pietro, è scritto : .CHRISTUS REGNAT . FUGITE PARTES ADVERSAE E, poi che Cristo è' romano, gli avyersari di Roma saranno. in eterno dispersi. E Roma,, sola eterna, in1periale, sarà sul mondo. ' ' . . ,,, " Italia provincia di Roma ,, sull'Alpi e Cromwell sulla Manica: e se qual- , cuno -al di quà, fu. tocco dal veleno della Ri~ forma, le fiamme, bruciaadolo, purificarono l'aria: di Emanuel Kant, che volle decapitare --:-perché romanò - lddio, ridono oggi gli stessi fanciulli ,di Germania. I secondi nemici, gli 1ebrei, distrutti e dispersi pel mondo da Tito· il misericordioso, ebber Sorte più dura : perdettero per mai sempre la patria, e non rimase loro che l'amaro conforto di insidiare, col denaro . malamente ammassato, le patrie I degli altri. Cl1.eimparta se ancora oggi essi hanno i seggi preminenti nelle banche e. nelle loggie massoniche di tutti i paesi ? che rim~rr_à di -lo,o e che rimarrà di tutti i nemici di Roma, quando:· non il sogno, .ma il comando di Qante sar4 stata obbedito ? Quando accanto ai bracci dètla Croce si apriranno net cieli le ·ali penI J, , l'ot e G1 e , • . Ma come, Signori, affrettar~ l'·evento? ~ · Come ostacolar~ ? Come, sopratutto, prepa-· rarvisi, poi che_esso è inderogabile ? ' Signori, amici, sono arrivato al teorema. L'enunciazione sola può farmi credere pazzo anche da voi, oggi, come allora dagli altri, quando facevo - il Liceo. Ma quel che voi ste~si, amici, compagni di via, .possiate creder di me non ha · importanza. Son venuto qui, non · a portarvi delle -sole, parole, sia pure per compren.dere e trasvolare insieme i millenni: ma per, dirvi un'idea, pe,r asserirvi una verità, per confessare una fede., Sono mie, ma sono anche di uno-che è qui in ispirito tra noi, che ci, comanda e ci guida, e al quale io, poeta, leggo • l / ' • . . ' I . . / f / .. I.

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