Vita Nova - anno II - n. 2 - febbraio 1926

... E .... . · in Efruria. Un popolo, che sta a~cora per nor venti, cento pezzi eguali. E costruiron trenta ; tra la storiia e il mito,·aveva per il primo in- ·triremi. Come fanno gli ·americani d'oggi : a [ . . tuito che la parola, passando dalla bocca dei serie. Entro tin secolo, Cartagine era distrutta, : . padri in quella dei figli, si può ·deformare·;e, e il Mediterraneo era romano. qioè di tutti. , in caratteri dei quali il mistero era tanto ge- E si passò a vendemmia più grande. l ~. r; losamente costudito, che ancor ~ggi permane, · :Tra_tutte le terre del mondo, comprese .tta1I aveva . fissato/ le noi:me essenziali del viver i g~lidi misteri della ultima Thµle e i mistet.id , sociale. Roma andò in Etruria, strappò ai sa~. affocati dei deserti africani, tra le calonne che cerdoti dei te~pl! ,il segreto di lor misteriosa Ercole avea drizzato.a proibire "il monda senza~ . scrittura: tornò con le ''Dodici Tavole,, e le gente,, e le rocce caucasiche suite· quali Pr~' , regalò al mondo. Ancoraoggi sono gli elementi meteo gemente,·ma indomato, scontava ancora · vivi di ogni legge degli ~omini. Che importa il suo crimine, una sola terra, v'era, brevis- .-. ~ se l'Etruria scomparvè ? , sima, angusta, frastagliata in -seni ed in isole, ·, •Più lantana la seconda veg_~emmiaU. n nella quale era caduto dal cielo un seme di-·, giorno, i pastori e gli agricoltori di Roma, che vino. Una terra che, sola al'mondo, possedeva portavan sulla spalla· il fascio di legna con in la-Luce: l'Ellade. V'era nata la bellezza,:v'era; · mezzo la scure che l'aveva troncata, sostarono nata la poesia, v'eran -nati gli Dei. E tra essi. , I sull_aspiaggia del mare. Videro t che c9sa ~ra. il più grande e terribile, che-non ~veva alt~re :'ì :Vi~ero che era la grande strada del mondo. il Pensiero umano. I suoi abitatori stessi n'e:.·; E seppero che era in potere di un popolo, il ran rimasti sgomenti. E, a difesa del loro in- ·· quale se ne serviva solamente·per sé e lo proi- commensurabile tesoro, avean· levato intorno biva agli altri : Cartagine. E capirono fin alla lor patria una barriera insormontabile, il~ I d'allora che bisognava distruggerla, perchè il disprezzo. Avean divisi sè" stessi da tutti gli.- mare fosse la grande strada di tutti. ''Delenda altri viventi del mondo. Ellèni, loro: gli altri,· ' Cartago,,. Ma come fare ~ Ag~icoltorierano e tytti gli aitri, barbari. . . ' ~ Pastori. Avevano già torto il ramo dell'albero, Roma ·furrita, dal suo nido .d'aquila sul: inventandone l'arco, ignoto ad ogni altra ci- Palatino, a~·ea, dalla n~scita, lungaqienteguar-;1 · viltà: ·e le prime case sul Palatino si reggean, dato da lontano, la v.igna. Non con· odio, se::> di macigno, su quella ·forza misteriosa; avean pur talvolta con circospetta titubanza, ma anzi; a' , tiacciato le prime strade selciate.e costruita la · a chi s'era mosso da quella ter.ra fortunatàh ruota a molti raggi per camminarcisopra. Ma verso di Lei, a;veva aperto con dignitosa Ufr~ • ,. I #I • come costruir sul mare? come camminar sul milta le sue porte. I. pr:imia passarvi" f.ur.ono•r mare ? Una tempesta,mandata éla Dio, infranse gli Dèi.. E n'"bbero devozi.one. I secondi; i saJ>1 sullà spiaggia d'Anzio una -triremecartaginese. cerdoti, e n'ebbero. omaggio. I terzi, i sapient1;n Accorsero i pastori e gli agricoltoridal Palatino, e n'ebbero onore. Se Archimede fu ucciso da dall'Aventino,~al Quirinale: levarono dai fasci un fante romano mentre fabbricava gli specchiµ . le scuri, si avventarono sul mostro arenato e , ustori, fu solo perchè con quelli specchi eili 1 lo distrussero. Qualche navigatore fenicio,su- .. tentava di bruciare nel· porto raggiunto e con-n p,rstite, vide quel baleni~ di scuri, u~i quella quistato, le navi di Roma. Mai •Roma aveva : . tempesta di colpi, credette fosse furia di bar- - fatto prima, nè fece d~po, oltraggio a chi penbari, e pianse. Non si accorse che ognuno di sava e creava. Teodorico che uccise Boezio \ ■ I quei distruttari tornava, a sera, a Roma, col era Re dei Goti. Nè mai R.omaavea guardato suo pezzo di nave sotto .il, braccio. Chi la po- all'Ellade, come ad una preqa. Eppure a chi lèna, chi un'ordinata, chi up. pagliolo, chi un aveva distrutto Cartagine nel fior della sua , I ' • , .-..o.. Per~biuciarH? No.r-Ret~.f~r-dn\~•ognuno5~ potenza, non· saiebbe stato g~aveav.erragione ... • , , ■ ■ e IO I , I ;/

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==