Vita Nova - anno II - n. 2 - febbraio 1926

VITA NOVA 33 gloriosa _capitale sicula, che l'ospitò per vari lustri, ponendolo tra i cittadini più in vista. Nel Piccolo del 21 giugno del 1917 in un articolo intitolato : Visione d'arte mistica (lettera aperta ad un signoredel pennello) un anonimo ed entusiasta ammiratore, invitando il Marchesi a tradurre nella tela le magnifiche pagine scritte dal Goethe sul Santuario di Rosalia, gli rivolge queste frasi eloquenti : " Voi duca, voi signore, voi maestro, come nella figurazione dantesca! Non potremmo scegliere mentore più mistico, amico spirituale più eletto. La vostra anima ci illumina, il vostro fervido affiato ci possiede ''. · Sono gl' interni delle chiese o gli stalli intarsiati dei cori che colpiscono la' fantasia dell'originale internista. Nei suoi quadri o illuminati dal fumoso raggio azzurrino, che filtra pei vetri colorati, o immersi nella semioscurità della sera, resa ancor più greve e dolorosa dalle deserte e vaste navate , è infuso un) profondo spirito religioso. , La figura, la cosidetta mqcchietta, sebbene in alcuni quadri serva solo di commento, per animare -la scena, sale spesso a dignità di parte principale nel Marchesi. Il volto, ingenuo del novizio e del chierichetto, atteggiato in una posa tra l'attonita contemplazione d'un mistero ancor troppo grande per lui e la divina calma dell'asceta, la testa barbuta del vecchio maestro di cappella, chino sui tasti ingialliti dell'organo, gli occhietti furbi dei numerosi frati che sgonnellano fra le sagrestie e per i cori e l' insignificante sorriso dello scaccino, assumono potenti espressioni, come a volte sono un po'· trascurati. . Nè io soltanto ho notato questi pregi e questi difetti (1): chè Cesare Matranga nel Giornale di Sicilia del 24-25 marzo del 1899 scriveva: " Peccato che la grande potenza suggestiva di questa pittura · - il Coro della Chiesa della Gancia in Palermo - nel quale le linee di costruzione prospettica si fondono in impasto largo e succoso del colore, traspa- . rente anéhe nelle ·ombre, sia in parte danneggiato da un monaco, sconesso e poco solido, che sciupa certi valori del fondo ''; e l' Uriel nel Capitan Fracassa: " in Prime note - quadro conservato nel Museo Rivoltella di Trieste - le figure, per così . dire sovrapposte, mi fan sospettare che il pittore non abbia compreso l'incanto del suo quadro. Ha dipinta una tela bellissima e poi ha fatto di tutto per scemarne il pregio raro. È come colui, che, avendo acquistato un giardino stupendo, pianta in mezzo alle rose e alle gardenie il volgare bulbo della cipolla, perchè tutto quel terreno felice non venga sciupato senza alcun profitto della cucina ". Al contrario il Lo Forte Randi nell'Isola del 23 dicembre del 1891 esclama, parlando delle figure . del Marchesi: " ecco una delle rarissime volte in cui il verismo si concilia mirabilmente coll'esigenza dell'arte! " e il News nel Sole affermava che " le figure parlano ed esprimono ". ( 1 ) Gazzetta di. Roma del 2 dicembre 1925. Certo che il Marchesi deve conoscere i quadri · religiosi del Michetti e la pittura sociale del Patini. E con l'uno e con l'altro ha comunanza d'ispirazione: comunanza leggera, se vogliamo, difficile ad essere rilevata da un prof ano, ma evidente: se non nella tecnica, almeno nell'idea animatrice. Al Patini S. MARCHESI: IL CHIOSTRO DI MONREALE. (R. Pinacoteca di Parma) • s'accosta in Giornata magra, sebbene la povertà e il dolore il tema non è cosi forte - non siano espresse con la tràgica verità dell'Erede e col Michetti ha in comune la materia religiosa . E così, come le torce avvolte nel fumo illuminano il cammino alla processione salmodiante del Voto, i ceri, con gli smorti bagliori, infondono una debole luce nei quadri del Marchesi : è una fiammella timida, che appena. riesce a spandere intorno, col ' · consumarsi e il lagrimare della cera e con l 'annerirsi dello .stoppino, una luce stanca: come per rap- -presentare la breve vita degli uomini~ i quali tendono invano di rompere l'oscurità che li· avvolge, per librars : nel tripudio delle altissime sfere . *** Fra la numerosa produzione del Marchesi, non troppo varia - a parte gli acquarelli, i quali, pur rappresentanti un 'attività minore: come destinati a preparare le grandi composizioni per l'olio, raggiun- . I •

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