.... I VITA NOVA I liani: vengono sulla scena a pregarvi di asco!- è la mediocre creatura di un tardo _e co~fuso tare le loro sciagure accumulate e senza rimedio; rom:1nticismo pseudofìlosofìco, se gh toghamo oltre quelle sciagure non sanno più muovere quel tanto di episodica v~rità c~e gl~ è dato un passo; discorrono per vivere, chè, se non dalla vicenda, e· lo prendiamo ai suoi mono- · discorressero, lì sulla scena, sarebbero morti e loghi : nei quali egli dice poco, e con un gran dimenticati da un pezzo! Però questi hanno, disordine verboso, schiacciato com'è fra l'esisulla massima parte dei loro confratelli, la supe- genza di esprimere un I;>ro~rio m~ano _e con: riorità di una loro vera e propria vicenda svol- tingente dolore, e il des1deno dell A. d1 fargh gentesi sopra la scena. Ma questa vicenda, esporre una tesi generale. E fa stupore che in l'Autore, non ha osato darcela nuda e cruda, Italia dove tuttavia qualche critico c'è, e non com'era sorta dalla sua mente, e sia pure con manc~no tradizioni, nessuno abbia avvertito il tutte le deficienze sue; egli ha trovato un com- molto di fiacco e di artificioso e di vuoto che si promesso e ha fatto dire al Padre: '' sia bene nasconde in quest "'opera cos1 decantata. inteso che il nostro dramma è già tutto avve- E dove il virtuosismo pirandelliano si manuto, è finito e compiuto; ma, se v' interessa, nifesta, esso non è sempre di ottima lega. Conproveremo a ripeterlo, a fingerlo qui ''. trasti fittizi, imprevisti superflui, battute di un ', Questa finzione è la più vera realtà '', effetto umoristico troppo facile e a buon merconclude l'Autore. Già! ma se fosse finzione cato, non scarseggiano; e se anche lì per lì veramente realizzata, se fosse davvero arte e sollevano e attraggono il pubblico, non giovano · dramma, non ci sarebbe stato bisogno mai all'arte. dello sdoppiamento· dateci un dramma, e la In fine poi, anche il saper dialogare e scesua più vera realtà la sentiremo immediata- neggiare abilmente è uno strumento necessario mente, la subiremo e ne saremo persuasi, senza dell'arte drammatica, ma non è ancora l'arte , bisogno di dimostrazioni! drammatica. Anzi è un'arma a doppio taglio, Se Pirandello suole malmenare così i suoi poichè spesso mette in evidenza proprio quelle personaggi, dicevamo, deve esserci una ragione: · manchevolezze, di ispirazione drammatica vera, non ~ per cattiveria sua. La colpa è tutta dei che dovrebbe coprire. Ho visto i pubblici diverpersonaggi. Ma non, intendiamoci, del signor tirsi alla vista di quello psichiatra nell'Enrico lV, Mattia Pascal, della signora F rola, del signor che si rivela pauroso di fronte al pazzo, e non Ciampa: costoro, quando si lagnano contro sa dir nulla di plausibile sul conto della sua l'autore dei loro giorni, hanno ragioni da ven- pazzia. Ma non è che un tentativo di satira dere. La colpa è del fatto che essi sono tutti riuscito grosso e volgare. E, quel che è peggio, quanti dei personaggi lirici, e che P. ne ha falsa satira che vuol rivelare un simbolo: la voluto fare dei personaggi drammatici. Sono scienza umana, la Forma, .inetta a comprendere creature create, perfette realizzazioni della fan- l' imprevisto molteplice della realtà, della Vita. tasia, la~dove la n~tur~ del dramma, come Il dialogo pirandelliano raggiunge altezze ;' tale, è di presentarci, più che la . creatura, la meravigliose dove si limita ad essere direttacreazione; il processo più che la realtà: una mente e semplicemente descrittivo· dove ci realtà fantastica che si fa, in quanto si fa. presenta degli uomini, degli ambi;nti, delle realtà già fatte ferme e chiuse, incurante del processo e della vita. L'ambiente psicologico e sociale è reso a meraviglia, in tutti i casi in cui tale ambiente non sia astrattamente architettato a certi fini, come nell'Enrico IV. Siamo ancora nella sfera del verismo, siamo ancora *** • La critica corrente suole elogiare la virtuosità del Nostro nel comporre le scene e dare brio e interesse al dialogo. Noi, per quanto ci riguarda, restiamo freddi davanti a questi meriti. I quali anzitutto sarebbero contestabili per buon tratto, poichè dove P. si fa .discorsivo e dimostrativo, riesce spesso fiacco, prolisso, inessenziale. Il Padre di Sei persomaggi, ad esempio, iblioteca Gino Bianco .sulle orme di Giovanni Verga, si sconfina- qua e là nel tipo del teatro popolaresco e dialettale, e potrebbero anche rintracciarsi dei residui, del re.sto non malvagi, di '· dramma borghese''. Ci sono dunque figure ed ambienti, non e' è ...
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