Vita Nova - anno II - n. 2 - febbraio 1926

. } r I . 28----------~~~~~- _...----_...------------_..-- VITA NOVA a esempio, nella vita vostra non certo tutta invidiabile e lieta, avete cominciato come un oscuro~professore di scuole medie, ,, 1e ora siete scrittore di fama mondiale.... Nè io avrei ambito .a tanto; massime che da qualche tempo ho ripiegato verso la religione, e penso che i · risultamenti delle nostre opere avvengono sol- · tanto secondo un pensiero di Dio;!ma, ~ffè mia l, se fossi stato più reale, più vero, avrei almeno voluto battermi in questa real~à ! Prendermela a petto e scuoterla, e las_ciarmitravolgere solo dopo aver tentato .... L'A. - Basta, basta! Anch'io certe volte avrei voluto essere l' Imperatore del Cattai; e invece fui, sono e sarò nient'altro che Luigi Pirandello! Se voi starete contento a quel che siete, meglio per I voi: potrete anche sopravvivere, godere una vostra immortalità. Ma se vòlete cambiarvi, e passare ad una sfera di realtà prevedibile ed. ordinaria, allora di •voi non rimarrà più nulla affatto, e la vostra immediata morte avverrà nel cestino. *** \ Se ci sia lecito frammetterci a dire la nostra, in questa continua polemica che i personaggi di Pirandello hanno l'aria di sostenere col loro Autore, chi si trova dalla parte della ragione sono piuttosto i personaggi. Almeno per questo: che ·se fossero essi personaggi vivi e vitali, con tutti gli.attributi della verità è della vita, andrebbero via pel mondo senza più un solo pensiero di chi ve li ha messi. Questo bisogno di contrapporsi a ogni passo al loro autore, che sembra loro innato, questo loro perpetuo duplicarsi in realtà e fantasia, tradisce una deficienza e rivela più cose. Diresti che P ., non appena una figura o situazione nuova gli. balzi nella fantasia, vi si faccia sopra e la costringa '' obtorto collo '' ad incarnare un simbolo. Non è vero ciò· che taluno ha asserito, essere i personaggi pirandelliani essenzialmente simbolici fìn dall'inizio; e lo dimostra il fatto che il personaggio ha quasi semp,re in se stesso un valore e una forza artistica che trascende l'efficacia (quasi sempre mediocre) del contenuto simbolico. Ma sembra che la funzione simpolica gli sia stata buttata addosso quando era ancora (~rtisticamente) • ·bliotec · o Bianco1 immaturo; e ne rimane ·per lo più monco o rachitico. . , . Volendo cercare, quante mai cose simbo-. leggia Amleto! Un i,:itero u~iv~rso SJ?iritu~e. Ed è anch'egli discorsr\To, afor1st1coe d1alett1co, come un per8onaggio Pirandelliano. Ma guardatelo più da vicino, fate .risonare in voi stessi ogni sua battuta, e avvertirete I' inaudito crescere nello spirito vostro di, questa realtà perf ettamente umana, del tutto viva e individuata, che è il personaggio di Amleto! · . E osservate come invece i personaggi Pirandelliani parlino spesso contro voglia, per dire ciò che non essi, ma l'A. vuol dire! Come discutano in pubblico i loro privati interessi, quasi estraniandosene per anticipare e controbattere le opinioni e i commenti degli ascoltatori ! Non vale dire che il dramma, che l'arte di P. è fatta così, e che bisogna entrare in quell'ordine d' idee, in quell'abito mentale, per capirla.. E fatta, così appunto perchè, e in quanto, non è arte; perchè, e in quanto, quell'abito mental~ ' . . e anart1st1co. Quell'abito aforistico lo si trova meno assai nei romanzi che nei drammi; nelle novelle meno ancora; nei bozzetti più brevi, quasi affatto. Ma nei drammi è schiacciante; perchè P. non è un drammaturgo. *** E ora che l'abbiamo detta così grossa cerchiamo di. spiegarci sùbito, prima che i pirandelliani ci lapidino. Se un padre, che non· sia un degenerato, maltratta i suoi figli, ci dev'essere • • • • una ragione e questa ragione va ricercata nei figli stessi. Così -ci dev'essere una ragione artistica del fatto che tutti i personaggi del dramma pirandelliano sono o diventano psicopatici .o nevropatici, e che tutti ci affliggono con dilù-- cidazioni discorsive e pseudo-logiche le quali, passati i fumi della prima sorpresa, stanno fra il. grottesco e il noioso. Non basta più dire che tutto ciò accade per la mania aforistica e mor~leggiante dell'Autore; se?bene le sintesi, fìlosofìche o quasi, che il T1lgher ha tratte dai drammi di P. non ci persuadano, e ne parleremo di proposito, potremmo ancora ammettere la possibilità di un dramma di idee, dove i personaggi vefi sian~

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