Vita Nova - anno I - n. 11 - novembre 1925

VITA NOVA --------------- 37 e che in qualunque aggruppamento politico vi più vengono neutralizzate le tendenze centriè la tendenza generale per l'incremento del fughe, per le quali se non si viene a un totale centro in pregiudizio della periferia, non il sovvertimento, risulterebbe sempre un inderovescio. Finalmente le limitazioni alle libertà bolimento di tutto il congegno amministrativo locali nell' impero romano per mezzo dei cor- e politico. Ci soccorrono esempi cospicui anche rectores (incominciati in effetto, se non di nome, nell'antichità, in cui è stata viva la sollecitudine al tempo di Traiano) dei iuridici (istituiti da dei legislatori di sopprimere ogni condizione Adriano) non sono opera dei peggiori imperatori. favorevole alla creazione di interessi locali. Secondo i decentralisti, in Italia si dovrebbe L'Attica, come è accertato dalla tradizione e fare proprio un lavoro a rov.escio, dall'unità della sopravvivenza di pratiche vuotate in verso il frazionamento. E certo questa tesi ha tempo storico di ogni contenuto, era costellata avuto anch'essa i suoi patrocinatori, tra i quali da una serie di staterelli: avvenuta l'unificazione, basti ricordare Carlo Cattaneo. Ma questi mo- attribuita al mitico eroe Teseo, non~ si fece veva dalla pregiudiziale repubblicana, per la del nuovo stato unificato una federazioiie degli quale si dovevano lasciare più o meno intatti antichi staterelli, ma per non far risorgere integli antichi stati con sostituzione di tante repub- ressi locali, si preferì instaurare l'amministrabliche alle monarchie; e che Carlo Cattaneo zione sulla base incomoda delle tribù genetiche, abbia continuato a propugnare Lia stessa tesi che avevano ormai perduta, almeno in gran anche dopo riunita l'Italia in un solo regno, parte, ogni aderenza al luogo di dimora. Si può essere un fenomeno interessante per dimo- cercò di attenuare gli inconvenienti di questo strare _la forza delle prevenzioni e la tenacia sistema allargando la competenza delle naudelle _aspirazioni che sono state prof essate con crarie, in origine destinate solo alla costrucalore e passione nel periodo in cui non era zione delle navi, e, sotto la tirannide di Pisiancora evidente la loro inattuabilità. Nei primi strato, con l'istituzione dei giudici ambulanti nei anni della nostra unità nazionale si comprende villaggi, poscia, quando Clistene la ruppe defiquesta nostalgia delle idee che sono state acca- nitivamente con questi ripieghi, adottando addirezzate e difese quando ancora era lontana rittura il criterio territoriale, sua prima ·cura· una soluzione; ma ora la questione non do- fu quella di impedire aggruppamenti inerenti · vrebbe più esistere, ed è risuscitata solo da alla continuità topografica. Dette autonomia ai vuota accademia e da finalità partigiane. villaggi (demi), e questi raggruppò in tribù · Invero sotto l'orpello del decentramento si locali. Ma queste tribù (phylai) vennero costiverrebbe a creare un accentramento più fasti- tuite secondo il provvido disegno di essere dioso dell'attuale, perchè tra la provincia e lo formate di ·villaggi appartenenti a regioni di-- stato si inserirebbe un organo nuovo, la regione; verse, poichè egli divise l'Attica in tre trittie, e siccome lo stato non si può disinteressare delle l'urbana e periurbana comprendente Atene e i questioni che esorbitano gli interessi regio- dintorni, la regione costiera (paralfa) e la renali, si verrebbe così a complicare il funziona- gione interna (mesogéa); quindi, prendendo apmento burocratico, perchè qualunque delibe- prossimativamente dieci demi da ciascuna trittia, razione della rappresentanza provinciale do- - formò la tribù (phylé), che costituiva la base · po essere stata ratificata dall'assemblea regio- pei quadri militari e~per l'elezione dei maginale, dovrebbe esser presa in considerazione - strati. E si trattava d'un piccolo stato come dal potere centrale. Se d'altra parte _si riuscisse erano quelli dell'antichità, in cui le conseguenze ad un'autonomia regionale sconfinata, bisogna dell'antitesi tra interessi locali e statali sarebesser ciechi per non vedere i pericoli che ne bero state molto meno gravi che in una na..... deriverebbero per la compagine statale, poichè zione moderna come I' Italia, nella quale per si potrebbero determinare interessi locali in di più esiste qualche partito che asservirebbe antitesi con gli interessi nazionali; e giova a volentieri il proprio paese allo straniero. questo proposito ricordare '' lo Stato di Mi- Tuttavia un decentramento è possibile ed lano '' di grottesca, ma significativa memoria. è richiesto. La mia esperienza in cose ammini .... Tanto più l'ossatura statale è solida, q~anto ·strative non è nè consumata nè estesa; ma ho lioteca Gino Bianco J \ •

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