Vita Nova - anno I - n. 11 - novembre 1925

r LATINITÀ E TRADIZIONEITALIANA Un immaginoso scrittore, Ardengo Soffici, svolse già in una serie di articoli del Corriere Italiano una tesi che egli ha recentemente rias-- sunto, in un articolo << Italia e antiitalia >>, de l'Epoca, in questi termini: Il protestantesimo, o germanesimo, e il liberalismo, che ne è un derivato, hanno contribuito alla formazione in Italia di un tipo spirituale d'uomo in opposi-- zione netta col tipo schietto italiano, che po-- trebbe definirsi latino e cattolico. Certo l'Italia, dopo i secoli della sua servitù politica e stanchezza spirituale, ha troppo dovuto prendere dal di fuori, dalle nazipni mo-- derne che proprio in quei secoli, consolidata la loro unità, derivavano dal nostro Rinascimento una fiorente cultura, e più specialmente •dalla Francia e dalla Germania, e troppo. fret-- tòlosamente prese e, fra vivaci passioni poli-- tiche, adattò a sè, perchè non debba sembrare giusta e opportuna una revisione critica della storia e cultura nostra dell'ultimo periodo, per sceverare quello che, di tanta importazione, è intimamente estraneo a noi e difforme, e per cercare, nelle caratteristiche del nostro genio nazionale e nella continuità di una nostra tra-- dizione storica, le norme per gli sviluppi ai quali la guerra vittoriosa e la riscossa fascista debbono esser preludio. La ricerca è delicata e difficile; tanto la storia d' Italia è, dentro sè, varia spezzata mol-- teplice; e tanto la sua. vita spirituale è ad ogni tempo, e persino in quei secoli di decadenza, intimamente legata a quella dei popoli vicini. Un punto sicuro ed essenziale di riferimento, in questa ricerca è il concetto e la storia della latinità: che è cosa, anche dopo la caduta di Roma, più specialmente italiana; e di qui si diffonde e qui suscita elementi e forze ideali per nuove fioriture e sviluppi vivi che poi gli altri popoli derivano ed adattano àl loro proprio • • genio e storia. E la prima, ovvia constatazione, su questa via, è quella dell'importanza enorme deciBiblioteca Gino Bianco siva ed .universale del pensiero e della tradì~ zione ·latina nel lento formarsi del pensiero e della civiltà occidentale. Gli istituti giuridici e politici, il pensiero filosofico, la visione di vita e le espressioni culturali della latinità non hanno mai cessato, per una vi,7a continuità di processo attraverso il costume, l'educazione clas- , . sica, gli esempii e i precetti d'arte, la persi~ stente supremazia di Roma cattolica, di essere elementi operosj di formazione della coscienza europea; benchè in• diversa misura secondo i diversi popoli e luoghi. E 11nadistinzione netta si può tracciare, sotto un tale aspetto, fra i popoli germanici e le nazioni latine; nelle quali la lingua stessa, che è una diretta derivazione del latino volgare o cas.trense, regolata e sorretta dallo studio dei classici, sta· ad indicare una più rapida e prof onda assimilazione della romanità, la persistenza e la fecondità non interrotte e non contraddette di un patrimonio culturale e morale che è l'eredità avuta da Roma. E, fra queste nazioni latine, prima, per ragioni molteplici che è inutile dire, l'Italia, il paese per eccellenza mediterraneo, la più larga fucina di incrocii di razze, dove le innurevoli voci della grande storia, vive in tante ' ricchezze di documenti, conversano quotidianamente con i vivi e si insinuano nella nostra più intima struttura spirituale. Ma la latinità non va poi cercata in peculiari istituti storici, che la concretano ed attuano. secondo le mt1tevoli esigenze de' tempi e si modificano con· questi. Essa è qualèhe cosa di più intil!1-o. e di più plastico; è, più che una forma d1 vita, una attitudine a creare ·e svol-- gere forme di vita secondo canoni e norme connaturate nello spirito stesso che crea con una sua certa luminosità e senso di do~inio. gioioso e istinto di euritmia. Quali sono i caratteri intrinseci di questa l~tini~à?.quelli di una umanità che cerca, nella vita ~n~1v1du~le. e sociale, di esprimersi e di defìn1rs1 con 1nt1era precisione e chiarezza: di.

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