Vita Nova - anno I - n. 11 - novembre 1925

· ARTISTI E ARTIERI DI ROMAGNA ALLA II a BIENNALE_DIMONZA I paesi italiani. - Buon sapore vecchio e nuovo. - -/[ poeta della sua terra. Trucco e verità. - Laude del traffico. - 1{omagna nuo1'a. . Roma e la Romagna hanno aperto le loro sezioni alla seconda Biennale delle Arti Decorative di Monza assai dopo la cerimonia inaugurale, quando alcune correnti della critica aulica - per quanto un po' . . . ' su un terreno di uguaglianza con I paesi P•l! progrediti. Ma ce ne vorrà del tempo e della pazienza per giungere a tanto, se ha ragione quello. spirito .... e~lenico che non trovò a Monza che dei « pastori italiani >> goffi, tardi e ridicoli nella loro pretesa di misu-- rarsi coi « cittadini ))delle altre nazioni e specialmente IL CARTELLONE DI G. GUERRINI VINCITORE DEL CONCORSO frettolose - si erano già avventate contro questa rassegna del lavoro delle nostre migliori industrie artistiche, rassegna che tende a riportare l'arte decorativa italiana, se non all'altezza della gloria del passato - lontana meta che è una aspirazione - almeno ioteca Gino Bianco con quelli tedeschi. . Non ci soffermeremo qui a contrastare con gli · oppositori dell'arte rustica. È molto facile aver ragione~in teoria, e scrivere dei trattati fu sempre cosa. pi Ìt agevole che vincere degli stati di fatto, forzare una realtà, affrettare una evoluzione. L'assolutismo teorico sarà semore battuto in breccia dalle contingenze, perchè è.la perfezione assoluta, la negazione d'el movimento. A Monza invece si cammina. Non tutte le Regioni si trovano allo stesso punto perchè talune hanno dovuto partire da più lontano; quasi dagli inizi, ma esse in compenso affrettano il passo e non tarderà molto che avranno cancellato l'andikap. L'importante era di metterle in movimento (arte rustica o no, a parte) e ci si è riuséiti. Se l'Abruzzo quest'anno figura assai meglio che non nel '23, se la Calabria ha saputo ordinare assai 1 bene alcuni ambienti traendo il motivo dagli elementi rustici della sua arte, (ma già con una intuizione della via nuova, piena di promesse) la Romagna di colpo si rivela con una sezione che è una gagliarda e schietta presa di posizione nelle prime file. L'arte decorativa ha sempre avuto in Romagna una. 1;~bile tradizione <: degli artigiani provetti, ma lo sp1r1to che afferma 1n questo debutto è ciò che dà carattere e importanza al suo intervento. Essa rivela un gruppo ·di artisti di cui è evidente il fermet?to interior~, la aspirazione al nuovo: la irrequietud1_ne della ricerca. Non bisogna fermarsi ad urio sterile confronto tra le creazioni perfette del passato e quelle che nascono ora. È . già molto - nella situazione in cLÌ si trovava fino a qualche anno fa la nostra ~rte decorati-ya -. i~ m~nifestarsi di quell'assillo che e la fonte d1 cui s1 alimenta il perenne rinnovarsi dell'art~. Bisogn~ non conoscere certe morte gore, c~rte ~1spera~e 11stese stagnanti della nostra piccola v~ta d1 prov1ncu~ per non comprendere il valore . d1. una. « messa 1n movimento )> come questa delle Biennali.

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