Vita Nova - anno I - n. 10 - ottobre 1925

• • r ;I , . \ • I r ... .. · - 70 - I me ; e vi sono tutte le industrìe metallurgiche e le industrie chimiche moltiplicate all'ennesima potenza, tutte quelle industrie che ·hanno sottomesso tanta parte del mondo ed ~anno permes- . so alla Germania in guerra di escogitare e di s.fruttarele risorse più audaci e più nuove. , E quindi anche una attività agricola enorme che ha reso questo paese; che é spesso di suolo ingrato, fertilissimo si può dire in ogni angol9. E' inoltre una moltiplicazione di tutte le altre indust1ie, uno sforzo incomparabile di lavoro e di nuove energie, aiutate dalla natura stessa ehe ha favorito il concentramento di · queste enormi ri~orse minerali per cui voi trovate negli stessi luoghi i giacimenti del carbone più adatto e le miniere del ferro più opportune alle grandi industrie metallurgiche. E la navigazione interna voi sapete. come si era moltiplicata, per cui tutti i fiumi germanici erano collegati con una gran rete di canali scavati con fortissima spesa, e su canali e fiumi navigavano convogli di barconi di cui non abbiam neppure un'idea, percht\i nostri fiumi~an- . no una portata ed un efficienzadi tanto minore. Ora questa moltiplicazione enorme di attività,-per cui e nell'agricoltura e nell'industria e nel commercio la Germania era arrivata con una rapidità enormead uno sviluppo così soverchiante tutto questo voi sapete come abbia ceduto dt fronte all'urto de11a disfatta, poiché quell'ubbriac~mento dello spi-ritogermanico, che questa stessa straordinaria potenza e capacita di valore e di lavoro e di elevazione materiale aveva portato con sè, trascinò la Germania in un conflitto inconsiderato, nel quale essa perdette in un punto solo tanta parte del suo predominio. · , Ma voi sapete anche conie i risultati disa: stròsi del conflitto guerresco, abbiano fiaccato la Germania, ma non l'abbiano prostrata ; voi sapete che oggi, se noi consideriamo quei risultati, se noi pensiamo alla rovina enorn1e della guerra, se pensiamo ai patimenti degli anni di blocco, se pensiamo ai milioni di vittime che il flagello ha sacrificate al crollo del regime interno, al disastro economico,che si è risolto in un colossale fallimento di Stato del quale non abbiamo altri esempi nella storia, se pensiamo al ·disastro commerciale che ha fatto scomparire quella flotta marittima che era un orgoglio specialetiella Germania, se pensiamo a tutto quello che le é stato adossato in fatto di riparazioni da pagare, se pensiamo anche alla rovina fisiologica per cui generazioni intere di cittadini sono ere~ sciute durante gli anni Renosi della guerra in modo da non garantire per il f Ltturola forza della razza, se pensiamo a tutto questo e guardiamo alle condizioni della Germania di adesso, restiaanca . mo veramente stupefatti .d,.i quello che la Germania è ancora oggi,; perchè voi -sapete benissimo che il marco oro tedesco h~ riacquistato dopo il fallimento una potenza di acquisto in-. vidiabile ; e se noi andiamo a cercare che cosa è avvenuto di quel, movimento marittimo enorme, schiacciato, si può dire, dalla rivale Inghilter- , T ra in modo che non più una nave spiegasse labandiera germanica nei porti tede~chi, vediamo · che oggi il porto di Am-burgoha ricuperato, e in gran parte per opera mirabile dei tedesch~ stessi, lo stesso movimento di prima della guerra! , Ecco. come ci si presenta il miracolo di ,, questo lavoro e di questa energia che esistono così vivi ancora, di questa energia di un popolo gravato dal peso della sconfitta, e che vuole essere ed è certo di essere il vjncitore domani. \ - ... La Germania, veramente, ha perduto della forza che natura le h-adato questo soltanto: una ,,, parte delle sue risorse minerarie, passate per , le cessioni" di territorio alla Polonia e alla Francia~Ma se noi misuriamo tutti insieme i fatti che ho detto vediamo che gioco enorme rappresenti ancora la nazione sconfitta in Europa, e vediamo come essa possa ben essere ancora il centro della politica europea.· Tutto questo, ripeto, andava prospettato e ricordato. ·Ma v'è un altre capitolo che occorre che noi ricordiamo, ed è il capitolo che riguarda le colonie della Germania. Soltanto, pri_madi passare alle colonie, permettete che vediamo un momento su una carta geografica in che cosa é stata diminuita territorialmente la Germania dalla guerra nel suo territorio europeo. La diminuzione ·territoriale delle colonie la vedremo anche quella, e sapremo che cosa é avvenutQ di queste colonie che erano l'orgoglio . della Germania prima della guerra. Ma vogliamo ,. riassumere qul, proiettando la carta sullo schermo, le diminuzioni di territorio che sono sta fatte nel cGrpo stesso dello Stato..... , Ma· le perdite sofferte dalla Germania in, Europa si accrescono colle perdite subite dalla Germania fuori d'Europa. E qui voi sapete ' che i tedeschi protestano e continuano a protestare. Le colonie sono loro state tolte tutte quante e, fuori di un alleato (voi sapete quale) che di tutto quel ben di Dio non ha avuto niente, gli altri hanno tutto preso, ed in che forma ! ,,.,. Erano un tre milioni di chilometri quadrati di territorio preso ·insieme, e rappresentavano sei volte la superficie della stessa Germania : un territorio dunque non di piccola estensione benchè scarsamente popolato. Erano colonie ingenti, nate col nascere ,

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