Vita Nova - anno I - n. 10 - ottobre 1925

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C.R&NVE Ct\S4 1)1 CU '~ AUGUST-0 MU'2121 VILLA VE:~l)E E3OLOCi~A -- ìi_ll~_i_i "I" V \W ~ ~ ~f \WI çw ..,, ey; . nm CORPO .MEDICO~CONSULENTE DELLA CASA Medicina interna: PROF. AUGUSTO MURRI DoTT. BOSCHI ENRICO DOTT. COCCHI GIUSEPPE PROF. DAGNINI GIUSEPPE PROF. FRANCHINI FILIPPO PROF. GNUDI ANTONIO PROF. LANZERINJ ARTURO PROF. MODONESI FILIPPO PROF. SILVAGNI LUIGI PROF. VIOLA GIACINTO Ordinario della R. Università di Bologna Chirurgiagenerale: PROF. GIACOMO NOVARO PROF. GAMBERINI CARLO PROF. MONARI UMBERTO Ostetricia e Ginecologia : PROF. SFAMENI PASQUALE Rettore della R. Università di Bologna Oculistica: PROF. PES ORLANDO della R. Università di Modena 0torinolaringoiatr:a : DoTT. BARACANI GIOVANNI Pediatria: PROF. FRANCIONI CARLO Ordinario della R. Università di Bologna Malattie nervose: PROF. BRUGIA RAFFAELE PROF. FERRARI G. CESARE Dermosifilopatia : PROF. PINI GIOVANNI Radiologia : PROF. BUSI ARISTIDE Ordinario della R. Università di Roma Ricerche di laboratorio : PROF. MANTOVANI MARIO Direttore tecnico : PROF. PINI GIOVANNI Cure idroterapiche ed elettroterapiche - ~ ' ~•:, ~- :',- ·, ~ ~ . ' ' " ,. -~,)~ r "°' • ✓,: \ _,.____ ~ VILLA FA.USTA. BOLOGNA CASA DI CURA PER OSTETRICIA E GINECOLOGIA VIA. DANTE 15 TELEF. 19•80 - Assistenza medica e gaardia ostetrica permanente Comfort moderno Direttore: Dott. V. JA.SON~I ---- Biblioteca Gino • 1anco .. I r. DENTISTA DELLA CLINICA ODONTOIATRICA DI VIENNA BOLOGNA VIA DEI MILLE, 21 TELEFONO 380 Appantament/ fissi .. ....

, il I, ' i, Il 11 Il lr I, : ' ' I i, I f:.. h I• I• ,, . J .. l~~~(lftlt~nf ffAlAlOlfff RH~Vlf H.l['I~~ nn n lli n Atf f R ft ~V I f R I EnteMoraleperla Previd.ed il M. S. - Fondatanel 1881 SocietaAnonimaCooperativa- Fondata nel J 889 Sediriunite in BOLOGNVAi,adeiMille,23 e ViaRizzoli2, 0 (Palazzoproprio)- Telefoni7--29e 13-25 su CC u R s AL I ( CON SERVIZIO BIGLIETTI FERROVIARI E MARITTIMI) : ANCONA, Corso Vittorio Emanuele, 20 - CASALMONFERRATO, Via Roma- FERRARA, Piazza Commercio, 3-5 FOGGIA, CorsoVitt. Emanuele, 35. GENOVA, Piazza De Ferrari (Pronao Teatro Carlo Felice) e Piazza dtll"Annunziata LIVORNO, Piazza Vittorio Emanuele, 2 • MANTOVA, Via Cesare Battisti, (locali vecchia Posta) - MODENA Piazzetta delle ova • RIMINI, Via Gambalunga (angelo Via Cavalieri) - ROMA, Via Terme di Diocleziano, 44 SAVONA, Via Pal~apa, 27 - TORINO, Galleria Nazionale, Via Roma, 28 , , , RAF.?PRESE,NTANZE: in tutti i centri ferroviari d'Italia . I · ·.· Situazione al 31 luglio 1925 45° Anno . Patrimonio .. • • • • • • Valori di . ' propneta . . •• di Esercizio ' . . . . L. . . • • " 9.685.519,57 1.507.435,60 (?epositi presso Istituti. . . . . . . • ,, 7.452.509,64 1, Contributi dei Soci (Anno 1925) ai fondi assicurativi • • • • . . . . .. '' 1,507.160,27 Assicurazioni pagate nell'anno 1925 ,, 660.879,21 Eccedenza delle Entrate sulle Spese . . ,, 668.029,52 Fondo di Previdenza del Personale . . ,, 1.049.221,89 .TOTALE sussidi pagati a Soci e famiglie L. 1O.624.O15,3 7 I Somme assicurate ai Soci . . . • . . ,, 29.369.278, 11 Risparmi distribuiti agli assicurati . . ,, 773.862,25 Situazione al 31 luglio 1925 3 7 ° Anno di Esercizio ·--- Capitale versato e riserve. . . . . . L. 2.122. 148,30 J Contanti e disponibilità presso Istituti di emissione . . . . . . . . ,, 1.142.207 ,05 Portafoglio (Buoni del Tesoro Italiano e Mutui garantiti dallo Stato . . ,, 21.259.972,32 Valori ............ ,, 3.765.695,12 Corrispondenti . . . . . . . . . . ,, 10.152.596,32 Depositi fiduciari . . . . . . . . ,, 29.164.249,62 Valori in deposito . . . . . . . . ,, 5.797.209,60 Utile netto dell' Esercizio. . . . . • ,, 86.413,20 TOTALE somme ricevute in deposito a risparmio. . . . . . . . . . L. 319.344.145,32 · TOTALE somme investite in operazioni di credito .. • • .. . . ', 495.162.082,21 ,,. I Sindaci G. ZAMBONEbLI Il Presidente G. GOZZI Il Direttore Generale F. BALLARINI I . ASSICURAZIONI: Malatti-aVecchiaia TUTTELE OPERAZIODNIBANCA Decesso- Somme ( rendita vitalizia) paga_bailitempodeterminato. ASSISTENZA SOCIALE: Borse di studio e premi di profitto- Cure marine e montane Doti - Sussidi speciali - Viaggi d'istruzione. • Saggi d, interesse sui depositi 3,50 % Libretti a risparmio. . . . . . . . . . . . . . Buoni fruttiferi a sei mesi 4,50 - 9 mesi 4,75 a 12 mesi 5,-% .. 5, - % . . 3,25 % Società di Mutuo Soccorso, Cooperative e Soci Conti correnti disponibili per chéques, . . . . Gmissione immediata e gratuita di .f/ssegni BANCA D'ITALIA e BANCO DI NAPOLI Esposizione Nazionale di Torino, 1884 : Medaglia di Bronzo - EsposizioneEmiliana di Bologna, 1888: Diploma ONORIFICENZE di Benemerenza - Esposizione Nazionale di Palermo I892: Diploma e Premio di L. 250 - EsposizioneNazionale di Torino, 1898 : Diploma d" Onore e Medaglia - Esposizione Universale di Parigi, 1900 : Medaglia d' Oro - Esposizione Internazionale di Milano, 1906: Gran Prix e Medaglia d' Araento - Concorso fra le Società di Mutuo Soccorsodel Regno indetto dal Ministero d'Agricoltura, Industria e Commercio nell"anno 1890: Medaglia d'Argento e premio in denaro - Coucorso fra le Società di Mutuo Soccorso del Regno indetto dal Ministero d' Aericoltura, Industria e Commercio nelr anno 1903 : Medaglia d' Oro istituita per i Benemeriti della Previdenza Espoeizione·Opere Sociali, Gand 1924: Due Medaglie d• Oro . . . iblioteca Girio Bianco . , ,. 1, Il 1,

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• ' . ,- Q\.SSA N ZIONAm . D'ASSILVRAZIONE PERGLINfòRTvNI ~ ù\.VORO stl)f, -CfNTRAW lN RQ\\A Fondata con legge 8 luglio 1883, autorizzata ad operare col privilegio della esclusività in Tripolitania, Cirenaica. Trentino . ed Alto Adige e nella Venezia Giulia. SEDE CENTRALE IN ROMA Direzione Generale : ROMA (33) Piazza Cavour N. 3 Operazioni dell' Istituto : 1.) Assicurazionceontrogli infortunideglioperaisul lavoro 2.) Assicurazionceontrogli infortuni n agricoltura 3.) Assicurazionme alattieprofessionali. Per lo svolgimentoin tutto il Regnodelleoperazioni della Cassa Nazionale Infortuni, funzionano 42 Compartimenti di Assicurazioni 62 Sedi, 21 O Agenzie principali, 657 Agenzie, 864 Uffici di Corrispondenza, 113 Ambulatori Medici. La Cassa Nazionale Infortuni è Istituto pubblico ed organo ufficiale delle assicurazioni per gli infortuni sul lavoro.. L' Istituto non ha scopo di lucro. A cura delta Cassa Nazionale viene pubblicata la Rassegna della Vrevidenza Sociale ANNOXli - 1925 - Abbonamentoannuo L. 40 - Estero L. 75 Direz. ed Amm. - ROMA (33 l Piazza Cavour N. 3 Prima di ass/curare operai" cqntro g·lZ: z"n/01/titnz· sul lavoro chz"edete. sempre le co1zd-izi'o1ii"e tari_f_fe al SINDACATO EMI LI.ANO INFORTUNI Sede Centrale: BOLOGNA Via Artieri, 2 - Telefono 6-37 Costituito a Rogito Suzzi il 16 agosto 1909 ed auto• rizzato con Decreto Ministeriale 20 ottobre 1909. POLIZZE EMESSE rr8oo Presz·dente: Cav. Uff. GIORDANI RINALDO Di-rettore Generale: Comm. VINCENZO DE ROSA GODRETE TUTTE LE FACILITAZIONI CONSENTIBILI UFFICI ED AMBULATORI IN TUTTI I CAPOLUOGHI DELLA REGIONE Biblio eca Gi anca I ,, :. I , ,- LE ASSI~CURAZIODN'I TALIA ,, DIREZIONE GENERALE: ROMA Rami gestiti: Incendio - Grandine - Infortuni - Responsabilità Civili - Furti -· Trasporti Agente generale per la Provincia di Bologna: Ing. AURELIO MANARESI Via Pignattari,1 (Palazzodei Notai) ,Telefono 32-21 LE ASSICURAZIONI D'ITALIA è il grande Ente Nazionale creato dallo stato attraverso l'istituto Nazionale deJle Assicurazioni per disciplinare e normalizzare il campo della pt evidenza. BANCOAELL' APPENNINO Soc. An. - Capitale emesso e versato L. 750.000 Sede sociale Riola di Vergato - Direzione in Bagni della Porretta Succursalein BOLOGN(pAalazzoproprio) Corrispondente della Banca d' Italia, del Banco di Napoli e dei principali Istituti di C~edito STABILIMENTI: Bagni deila Porretta- Camugnano -Gaggio Mo~tano - Lizzano in Belvedere - Pavana - Riola di Vergato Vergato - RECAPITI: Prada - S. Maria Viliana · Esercente le esattorie : Camugnano e Lizzano in Belvedere. Valore nominale delle azioni L. 30 - Prezzo corrente L. 48 I I , MO·NDTEIBOL06NB SEZIONE CASSA DI RISPARMIO , I Via Indipendenza Il,, telef. 562-1049 SITUAZIO~E: patrimonio L. 2.145.858 - Va- ' . lori di proprietà L~ 15.203.334,62 - Operaz. attive : L. 33.317.266,32 - Depos. fiduc. L. 45.266.879,19. I PRINCIPALI OPERAZIONI COMPIUTE: Depositi fruttiferi in denaro a risparmio libero e 1 vincolato - Depositi a scadenza fissa - Depositi in conto corrente - Mutui ipotecari - Sconto ed incasso di effetti - Aperture di credito garantite da valori, da merci e da cambiali - Credito agrario - Depositi a custodia - Servizi di cassa-· Locazione di cassette di sicurezza. SEZIONE MAGAZZINI GENERALI RACCORDATI Viale Angelo Masini 24,, telef. 2920 SITUAZIONE: Merci depositate - Nazionali Q.Ii 33.385- Estere Q.li 1.913- Totale Q.li 35298. P~INCIPALI OPERAZIONI COMPIUTE: Deposito di merci nazionali ed estere - Sezione doganale - Sylos per cereali - Sovvenzioni su fedi di· doposito a sconto di Wari:ants. SEZIONE MONTE DI PIETA' Via del Monte I Pr_est!ti su pegno di oggetti preziosi e non prez1os1. • . I i i ' I I I • ... ' • •

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• ANNO I. Numero 1O OlTOBRE 1925 Conto corrente con la posta Pubblicazionemensileillustratadell'UniversitàFascistadi Bologna ABBONAMENTO ANNUO LIRE 60 ·blioteca . \ . FONDATORE: LEANDRO ARPINA TI DIREZIONE E AMMINISTR. - CASA DEL FASCIO BOLOGNA - VIA MANZONI, 4 - TELEF. 4-52 . ' . EDITA A Cl:JRADELLA CASA DEL FASCIO ./ DI BOLOGNA tM VIA MANZONI, num. 4 NUMERO SEPARATO LIRE 6,- •

r I • , SOMM~RIO VITA -NOVA - Per il terzo Anniversario della .~arcia su Roma G1ov ANNI A. CESAREO - La poesia del Fascismo . UMBERTO TOSCHI - Italia e Rumenia GIUSEPPE MAGGIORE - Stile di Governo DANTE MANETTI - Come si redime una regione: la grande VINCENZO SAPORITO GHERARDO CASINI PINIS ARMANDO LODOLINI ' ~ASSEGNE: Politica Estera Politica Interna Politica Coloniale Politica Scolastica Cultura /ascista Filosofia Letteratura Arte Moderna nECENSIONI: ~ bonifica del /errarese - ~reni; anni di vita parlamentare - Il Fascismo in Europa - La regata veneziana - (}iuseppe Mazzini corrispondente e~lero - WIDAR CESARINI SFORZA - CARLO CURCIO - UGO BASSI - GIUSEPPE SAITT A - GIAN· LUIGI MERCURI ' - ARMANDO CARLINI - BINO . BINAZZI . - ARTURO LANCELLOTTI GIOACCHINO VOLPE - Momenti di storia italiana (Giuseppe Saitta) PERICLE DUCA TI - Etruria antica (Guido Santini) QUESTIONI DEL GIOnNo: I L'originalità della Rivoluzione Fascista - Una generazione politica .. L'influenza della Rii,oluzione/rancese - Italia eterna (A. LODOLINI) ~O/ E GLI .J/ L TRI: Spuntipolemici: Cattolici e Fascisti - Colui che riceve gli schiaffi ovverosia Adriano Tilgher - fl Cartello delle Sinistre in Francia (RUSTICUS) FRA LIBnI E nIVISTE Note bibliografiche di GIORGIO PINI ?)OCUMENTI <JJELLASTORIA DEL FASCISMO: Il discorso del <JJucedel Fascismo. alla Scala di Milano LEZIONI 1JELL'UNIVEnSITA FASCISTA: Prof. ERRERA - <;;eografia - Prof. SORBELLI - Storia i I lioteca Gino Bìanco · ... ,.

Per il terzo Anniversario della Marcia su Roma, -------------------------------'----------' La celebrazione del terzo anniversario della marcia su Roma, che il Fascismo ha voluto fare, è stata una vera e propria consacrazione della nuova e possente coscienza italiana che è sorta .dal grande fatto storico della Rivoluzione fascista. Il formidabile discorso di Benito Mussolini alla Scala di Milano ha dimostrato che in Italia vive ormai di una vita feconda ed incoercibile il nuovo Stato che i nostri martiri e i nostri pensatori avevano vagheggiato, ma non potuto attuare. Lo Stato fascista che è lo Stato come potenza è la realtà originale, il frutto più squisito della tradizione nostra, la coscienza più viva di quella libertà, che è una sola cosa collo spirito del nostro popolo. Quella parvenza di Stato che era rappresentato dallo stato socialdemocratico non è più che cenere sparsa, da cui il ·sentimento italiano, maturatosi attraverso la guerra e le lotte epiche del fascismo in questi ·tre ultimi anni di passione tormentosa e di slancio indomito, s'allontana con nell'anima il disgusto profondo. L'Italia ha ritrovato finalmente se stessa e sente pulsare e fremere nel suo corpo i germi d'una vita feconda e d' un avverire luminoso. L'Italia si rinnova davvero giorno per giorno in tutte le sue forme politiche : essa va divenendo sempre più fascista, perchè ha compreso che il Fascismò lungi dall'essere un fenomeno transitorio è, invece, la sostanza vitale della nostra stirpe che nel ricordo sempre vivo del suo passato che è costituito dalla grandezza romana e dalla magnifica storia del Rinascimento e del Risorgimento, sa esaltarsi così da produrre un più alto destino a sè stess~. Giacchè il concetto che avvolge di sè tutta l' anima italiana, in • iblioteca Gino s·.anco ' questo momento storico, consiste appunto nella coscienza vivace e gagliarda di essere essa sola l'artefice del suo destino. In questo concetto profondamente innovatore, che è idea chiara - negli uomini di pensiero, intuito istintivo nella gran massa degli italiani, sta racchiusa la vita novissima del nostro popolo, che mediante sforzi rinnovati per tradurre in atto le sue migliori idealità sente di creare una nazione più degna e più alta. Ciò ha espresso con un'audacia che ha del leggendario il Fascismo, il quale impadronendosi di t11tte le idee e gli interessi della vita italiana ha chiaramente dimostrato che l' Italia deve essere· qual' è divenuta una forza intima e poderosa, una volontà sola, capace in ogni momento di ritrovare in sè le ragioni del suo sviluppo. Ecco perchè il Fascismo si definisce da sè il realizzatore dello Stato nazionale, e non è più lecito parlare del Fascismo come d' .un qualsiasi partito. Esso, se mai, è il parti~o che è nazione, il partito che è lo stesso popolo italiano. La forza è divenuta consenso, il braccio del fascista è divenuto il braccio d'ogni italiano. Il terzo anniversario della marcia su Roma ha avuto questa grande significazione. Ed è per ciò che noi di Vita Nova, attorno a cui si raccoglie il fascismo bolognese . con passione e con fede, mandiamo un saluto a Benito Mussolini, il più grande artefice dell'Italia rinnovata. Ma il nome di lui ci sia lecito congiungere con quello di Leandro Arpinati, il creatore puro, silenzioso e rr1irabile del fasci-- smo eroico di Bologna, dove più - che altrove si sentono le vibrazioni intense di tutto il Fascismo, che si traducono in opere stupende d'italianità. VITA NOVA I •

L·A-POE.SIA DEL FA.SCISMO \ Sono più anni, e segnatamente questi tre ultimi dopo la perentoria marcia su Roma, che · le riviste, i libri, i giornali del partito liberale - il partito che, come si sa, s' ingorgiava a promotore e tutore della coltura in Italia - lamentano con larghi gesti e amarissime la,., grime la morte della poesia. Dopo la generazione venuta su fra_il 1860 e il 1880, ahi! non un solo poeta nè grande, nè piccolo, è apparso a raddolcire col canto gli spiriti esacerbati delle nuove · generazioni. Partiti di questo secolo i due o tre superstiti della vecchia guardia, il silenzio del deserto si stenderà su l' intera penisola, e l'Italia non avrà più alcuna voce canora, merlo, rosignolo o cuculo, che ne attesti la gloria nel,., l'uccelliera delle nazioni. Se non che le vecchie prefiche della poesia hanno dimenticato alcuni piccoli fatti, che dovrebbero frenare alquanto il profluvio della loro tendenziosa amarezza. E prima di tutto, che i suoi critici appunto, sia per invidiosa malafede, sia per inguaribile ottusità del senso estetico, hanno cercato di svalutare quasi tutta la grande arte degli ùltimi cinquant'anni, fin anco quella del Pascoli, un poeta fra i più origi,.., nali e penetranti d' Europa, il quale fu deriso come un mestierante inesperto. In oltre, gli uomini di quel partito non hanno mai fatto nulla per promovere una r:niglior conoscenza della nostra letteratura in Italia non che ne' paesi d 'oltr 'A\pe, scrollando scetticamente le spalle a' tentativi degli altri, col pretesto che la coltura non si esporta come una merce. Quasi che, per citare due soli esempi, l'immensa diffusione della poesia e dell'arte italiana in Francia tra il Cinquecento e il Seicento non fosse anche dovuta a Caterina e Maria de' Me,., dici, che popolarono la loro corte d 'artisti italiani, e l' introduzione del romanticismo te,., desco in Francia, massimamente ad un libro di madama di Stael, l'Alemagna. Finalmente, dov'è oggi il paese che abbia un grande, un vero poeta? Romanzieri e comBibli teca Gino • 1anco mediografi ce n' ha forse qualcuno, più bizzarro che geniale, a un dipresso come tra noi; ma il poeta dov'è? La Francia, per ricordare il paese più prossimo a noi e quello a cui la nostra poesia ha chiesto lume ed esempii nella seconda metà del secolo XIX, è costretta a bruciare tutti i suoi incensi sotto il naso di Paul Valéry, un artificioso ed oscuro compie,., ciatore di logogrifi· in rima, del quale ha fatto giustizia un critico fiero e sincero, eh' è anche .. un ardente poeta della patria, Alfredo Droin, l'autore del C répe étoilé, il più commovente poema ispirato dalla guerra delle nazioni .. Ciò tutto vuol dire che la ragione di questa scarsità della grande poesia va ricercata non già semplicisticamente nel fervore sportivo di cui sembra accesa la gioventù del dopoguerra, ma in antecedenti spirituali molto piu serii e complessi. Lo spirito umano è sempre, per sua natura, lo stesso, con tutte le sue attività e tutte le sue funzioni, pensiero, atto, fantasia. Non c'è filosofo, per quanto astratto, che non sia anèhe uomo pratico: lo stesso Socrate d'Aristofane smette di contemplare le nuvole e fugge, quando Strepsiade gli mette a fuoco la casa. Non c'è uomo d'azione, per qu~nto temprato, che sia sordo del tutto alla poesia: Napoleone amava, d'udire i versi recitati da T alma. • *** Ciò non ostante, così negli individui come nelle 11azioni accade che a ;,olta a volta, per cause di differente natura, una facoltà si po-- tenzii con energia di gran lunga superiore alle altre: d 'onde la distinzione, sia pure empirica, ma vecchia come il mondo, di poeti ed artisti, filosofi e scienziati, statisti, agitatori, guerrieri, esploratori, uomini d'azione, e così via seguitando; d 'onde la. varia rinomanza fatta a certe nazioni e a certi periodi storici, per cui si suol diré che la Germania è dotta e l'America è pra-

,,. VITA NOVA 5 tica, che il popolo greco fu un popolo artista e il romano un popolo conquistatore. Questo, · naturalmente, non è .da pigliare alla lettera: un grande poeta può esser anche, se bene in-grado minore, un uon10 di pensiero e d'azione, e ali' inverso; la dotta Germania fu capace di vincere la guerra del 1870, e la pratica America ebbe filosofi come l' Emerson e poeti come il Poe e il Whitman. · Ma accade sopra tutto - ed è quasi necessario che accada - che una nazione, per i suoi bisogni di vita, sia costretta, in certi momenti della sua storia, a irrigidire tutta la propria spiritualità verso un fine supremo, in uno sforzo concentrato e esclusivo per la difesa , della sua libertà, della sua ricchezza, della sua tradizione, della sua coltura. E in que' periodi sembra che le attività della razza siano ridotte a una sola, e che le altre si dileguino e muoiano. Tutte le volte che un popolo s'è dovuto preparare a una grande guerra o a una grande rivoluzione per conquistare, riconquistare e difendere i proprii diritti politici, la sua attività creatrice s'è improvvisamente oscurata. Du- . rante le guerre persiane, la Grecia non ebbe quasi arte; la quale in vece rifiorì meravigliosamente alla fine di quelle, con Pindaro, Saffo *** L'attuale generazione de' giovani, quella che ha fatto e condotto a termine gloriosamente la più grande· guerra che l'Italia abbia affrontata dopo il tempo di Roma, era nata a un dipresso nell'ultimo ventennio del secolo XIX, e già dalle nuove correnti della nostra coltura era stata sed0tta a gustare, più che l'elegante preziosismo d'una poesia complicata e sensuale, senza la luce interiore ·d'un alto interesse umano, gl' insegnamenti più austeri della scienza e della fìlosofìa. Anche prima della guerra, i giovani d' intelletto più sveglio, in luogo di sgomitolare sonetti e ballate, come al tempo del romanticismo, preferivano l'esercizio dell'erudizione o della critica psicologica; cominciavano a interrogare se stessi circa i problemi religiosi e morali; trascuravano la fantasia come una funzione in-feriore dello spirito; nell'opera d'arte non la bellezza cercavano, ma il valore di vita, non la forma, ·ma il conten·uto; erano torbidi, amari, disgustati, perplessi: non trovavano la loro via. Tali la guerra li colse, e li trasportò nel suo .vortice di fuoco e di sangue. La guerra! Prima di tutto quei giovani, o laureati di fresco o studenti, ebbero l' improvvisa coscienza d'una terribile responsabilità che l'ingrandiva a' loro stessi occhi, ma li faceva tremare. Pensieri che sino a quel giorno s'erano alzati e dissipati come fumacchi di nebbia nella loro coscienza, il dovere, la morte, Dio, acquistavano a un tratto la consistenza tangibile d'una realtà minacciosa e presente, davanti a cui bisognava risolversi. Occorreva non pensare più a madri, a spose, a sorelle, recidere le radici del sentimento, diventare ostinati, pazienti . e crudeli; non sillogizzare nè sognare, ma . agire: perchè così soltanto il combattente poteva, oltre che compiere e contemplare le orri&ili · cose che sono la guerra, sopportare principal- • ed i· tragici, Fidia e gli altri artisti minori. I Romani non pensarono a avere una letteratura che al tempo di Cesare, dopo aver conquistato il bacino del Mediterraneo. Dopo il periodo classico della letteratura tedesca, quando la Germania, stimolata da' prof etici insegnamenti del Fichte e consapevole de' nuovi destini, entrò nella vigilia spirituale della sua giusta guerra per l'unità, non ebbe più alcun poeta degno di considerazione, e non l'ebbe più nè pur dopo, mentre l'anima sua era tutta tésa al sogno della conquista mondiale. La Francia della rivoluzione e del primo Impero violento . ed eroico, non ebbe artisti, i quali vennero dopo, sotto i governi borghesi di Carlo X e di Luigi Filippo. L' Italia potè avere una magnifica primavera di bellezza nel Trecento e nel Cinquecento, mentre nessun serio interesse nazionale premeva gli spiriti; in vece la sua arte e la sua poesia non furon mai tanto bolse e triviali quanto dal 1840 al 1860, durante le guerre dell'lndipendenzà. - mente le lunghe ore di tedio esasperato nella trincea, spesso con l'acqua fino al collo, talora in mezzo a cadaveri rimasti insepolti. • Biblioteca Gino Bianco In tali condizioni era inevitabile che que' giovani, ripensando ali' attività culturale de' loro padri e de' loro maestri, la considerassero con un sogghigno d'atroce ironia. L'arte! la scienza! Ma avevan forse potuto impedire questo formidabile crollo di tutte le illusioni, di tutti i valori, •

\ 6 VITA. NOVA ' di tutte le ideologie? E che importanza aveva codesto al paragone· di ciò che i combattenti facevano, strappare co' denti e con I'unghie la vittoria al nemico, tutelare e allargare i sacri confini della patria, ridere in faccia alla morte, aprire i battenti della nuova storia? Poesia, scienza, meditazione: baie! La realtà non era il pensiero, era l'atto; il suo ritmo non era la persuasione, era la forza. Appunto per questo coloro che hanno fatto la guerra si sentono così staccati, quasi divelti da Aoi; covano un sordo rancore, direi quasi un disdegno contro la poesia; e non hanno imparato a farne e non ne vogliono fare; pref eriscono quegli esercizi che sono celebrazione di forza, di vqlontà, di tenacia, di dominazione. Stiamone certi : oggi un uomo fra i venti e i trentacinque anni è persuaso in cor suo che il volo di De Pinedo valga assai più delle Odi barbare, e che al confronto della vittoria automobilistica· di Brilli Peri, la _FilosofidaelloSpirito di Croce non sia che il farnetico d'un.vecchio barbogio .. I frequenti scatti fascist;, e dello stesso Mussolini, sopra tutto contro la· filo- . . ' .. r sofia e i filosofi, il dispregio de' combattenti verso la poesia che non leggono, la loro quoti~ diana esaltazione delle virtù podistiche, automobilistiche, aviatorie, sono indizi manifesti di quello stato d'animo. E questa è la poesia del fascismo : una poesia che non ha ancòra prodotto manifestazioni scritte, ma che le produrrà certamente. Oggi lo spirito della nazione, della nazione rinnovellata da' giovani, si potenzia tutto nella volontà, nell'azione, ·nella forza, nella séte di potenza e d'impero. E, come accade sempre in questi casi, lo spirito, ch'è uno e totale, non distingue più, e nello slancio della propria energia fisica anche vanta lo splendore d'una sua arte e d'una sua filosofia. . Giorno verrà - e non è forse lontano - in cui lo stesso spirito, tutto grondante di questa passione della fedeltà e della conquista, si potenzierà come fantasia; e traendo da sè, dalla sua intimità fresca. ed ardita, la nuova ispirazione, creerà la sua poesia scritta, che sarà per l'appunto la superba poesia dell'uomo libero, sano e dominatore. G.A. CESAREO r Qualunque valore di popolo è nel presente, nella sua vita attuale, nella forza animatrice della quale dispone, e che mantenendo il presente fa rivi1'ereil passato ; soltanto in questo modo le antiche civiltà si perpetuano nei inonumen.ti,:nelle lingue, nei costumi, nelle istituzioni. ~ . ALFREDO OR/ANI (La Rivolta Ideale) \. s·b ioteca Gino Bianco ,

ITALIA E· RUMENIA . . La cronaca ci ha informati che per alcune giornate di questo magnifico agosto è stata ospite di Venezia la coppia reale di Romania e che, ad incontrarla e salutarla in nome del Re d'Italia, si è recato colà il Duca d'Aosta. Dopo una guerra combattuta in tanto significativa comunanza di motivi e di casi, è stato questo il primo incontro ufficiale, la prima « presa di contatti » fra le due Case regnanti nella loro funzione appunto di personificazione dell'Autorità dei due Stati. Salutiamo quindi con lieto cuore i Sovrani della Tara Romaneasca, . finalmente unita in un saldo unico complesso quale la Dacia Felix, che fu di Decebalo geta e di Traiano; ospiti essi finalmente del suolo redento, donde le aquile della loro stessa civiltà si dipartirono sedici secoli or sono. Sono stati così - almeno per un momento - portati alla ribalta dell'attualità i nostri rapporti con la minore sorella latina : minore per quantità demografica e per cronologia d'eventi, ma non certo per ricchezza di possibilità avvenire, quali le provengono dalla natura del suolo sulla quale è insediata, come dalla missione storica che le è affidata. t • r • Siamo grati ai comunicati ufficiali, che ci permett(?nO di dare un senso di importanza politica, oltre quello di un atto di alta cortesia, ali' incontro di Venezia. Esso è tale, che soddisfa anche le nostre invincibili nostalgie estetiche: un Re d'antico lignaggio, liberamente chiamato da un popolo rinnovato, vittorioso dopo la più tragica vicenda; una Regina magnifica per venustà di forme come per nobiltà d'intelletto e intuito politico; e, di fronte a Loro, la persona augusta di Colui · che legò il nome della dinastia d'Italia a quello dell'armata invitta. Con particolar soddisfazione noi vediamo questo primo approccio dopo qualche anno di incresciosa tensione (fondata su più materiali motivi d'interessi immediati e la cui storia si dovrà un giorno scrivere), noi che, dalla nostra modesta posizione e con la tem-- peratezza resa necessaria dalla contemporaneità di quei motivi, abbiamo condotta una battaglia, la quale non è rimasta senza echi, in pro dell'accostamento fra Italia e Romania. I Biblioteca Gino Bianco Esso, più che nei fati retorici della comune stirpe, riposa nel reciproco studio e nella reciproca comprensione, al quale e alla quale la vigile volontà dei concorrenti interessi dovrà pure portare in un giorno non lontano. La Romania per noi rappresenta una pedina da giocare nella politica dell'Europa Orientale, un mercato troppo trascurato per il nostro ineluttabile tribùto alla deficienza di grano e di petrolio e alla sovrabbondanza di braccia. L'Italia per la Romania rappresenta un concorrente da porre di fronte DONNE RUMENE ALLA FONTE agli altri paesi europei, che tentano --accaparrarsi il monopolio della· sua potenza politica- ed economica. E un concorrente, che per parecchie buone ragioni, se Bucarest vuol bene considerare, è meno pericoloso degli altri : diciamo, per mettere i punti sugli i, Francia, Inghilterra, Germania. E non ci stancheremo di ripeterlo, non solo per avere un giorno la peregrina soddisfazione di esser detti profeti, ma per affrettare con tutte le forze di - cui possiamo disporre l'avviamento a questa meta.- Ciò è per noi semplicemente un dovere, come è un dovere per lo scopritore di una verità il bandirla e l' illuminarla. . . Non ci nascondiamo i motivi fondamentali di questa reciproca attitudine di indifferenza, che si è trascinata per troppo tempo nel dopoguerra fra i due governi. Essi si concludono nei due, che qui riassu- . . m1amo. Il primo è rappresentato dalla politica finanziaria l •

.... "" 8 VITA NOVA ,, romena, di governo e di privati, e dagli strascichi lasciati. Abbiamo letto le dichiarazioni del mini_stro plenipotenziario Lahovary alla Gazzetta di Venezia in occasione della recente visita e sorvoliamo su quel che ha detto e su quel che ha taciuto nel conversare con una certa diffusione su questo argomento. Pas ... siamo oltre appunto perchè è nostro scopo non soffer ... marci su quel che è stato, ma saggiare le vie di un IL RE FERDINANDO .. avvenire migliore, stroncando di volontà ogni intimo conato di recriminazione o di diffidenza. Alla bell'e meglio il momento critico della questione è passato, gli· strascichi politici si appianano: da noi ci si deve ormai poter rimettere a studiare migliori garanzie da chiedersi àl mercato rumeno, il quale a sua volta potrà· convincersi della convenienza di concederle a noi negli affari di domani, innanzi tutto appunto per sfuggire alla tutela e alla monopolizzazione (passi la parola) di quelli che furono ieri i creditori privile- • • g1ati. Il secondo motivo è invece esclusivamente di· natur~ politica, delicato al punto che una indagine • Biblioteca ino Bi neo . e una trattazione diffusa, oggi, con la serietà imposta una buona volta in Italia dal nuovo regime agli stu ... diosi di politica internazionale, J?UÒ 9ui non _essere concessa. Gli elementi, complessi ed innumeri nella loro interezza, sono e restano in mano a chi è capac~ e responsabile delle iniziative e degli atteggiamenti pubblici. . . . . È possibile tuttavia oggettivamente schizzare anche questo secondo elemento, _diremo c_o~ì,perturba!ore dell'evoluzione naturale dei rapporti 1talo-rumen1 1n individua reciproca libertà. Esso è determinato dallo stato anormale delle relazioni della Romania con la confinante Russia, il quale~ di fatto, informa tuttora lo stesso stato giuridico della sua costituzione territoriale. Com 'è noto, fa parte della nuova Romania la Bessa ... rabia, annessa per il voto di un'Assemblea locale, che il governo di Mosca si è sempre rifiutato di riconoscere valido. La frontiera è così tuttora il corso del Dniester, fino alla congiunzione col confine polacco~ ma senza che alcuna relazione diplomatica o di qual ... siasi altra natura intercorra fra i due governi e i loro . . rappresentanti. L'unico serio tentativo di approccio fra i due governi, che ebbe luogo in Vienna nel '23, fallì mise ... ram~nte dopo due sole sedute. D'altra parte le Potenze non hanno dato un riconoscimento dell'annessione, se non in forma ambigua~ durante la Conferenza di Parigi. La relativa decisione è ratificata, cioè perfetta, solo per pochi stati, fra i quali l'Italia non è compresa. Ma questa a sua volta ha tenuto finalmente ad iniziare una sua propria politica di larghe vedute nei riguardi della Russia, politica che tutto indica come destinata a segnare uno dei più notevoli successi dell'attività internazionale di Mussolini. Di conseguenza l'Italia non ha voluto fare, a proposito della Bessarabia, alcun atto avverso alla Russia e mantiene quindi una ·stretta neutralità nel latente conflitto. T aie neutralità non dovrebbe però essere stimata in Romania come contegno non amichevole e pare persino che lo si stia comprendendo malgrado la naturale soggettività dei giudizì in una vertenza, che è tanta parte dell'attuale passione nazionale romena. Ma anche dal canto nostro, tutto ciò debita ... mente considerato, bisogna pure incuorarci a proseguire su una strada che ci accosti a Bucarest. Non ci stancheremo di ripetere che non si deve dimenticare che la Romania rappresenta storicamente, insieme con l'Ungheria, il solo nucleo non slavo che tien scissa la massa slava dell' Europa Orientale: il pode ... roso contrappeso, che può imp~dire il ritorno di gravitazione centripeta intorno ali 'asse danubiano. Ma non si deve neppur dimenticare che a Bu... cares!, ~ differenza che a Budapest, si fa la politica del vincitore, non quella del vinto· nè dobbiamo illuderci che l' Ungheria non sarebbe per piantarci in a~s~ per ent~a~~nel~apartita il giorno in cui una quals1as1 probab1hta d1 fortuna arridesse a una politica centripeta danubiana. · ..

VITA NOVA 9 Non solo, ma dal lato economico, se la geografia non mente e per quanto la politica finanziaria più sballata intorbidi le acque, la Romania rappresenta o rappresenterà un giorno non lontano infallibilmente per noi un mercato di prim'ordine e a poca distanza per comperare grano e petrolio in concorrenza con l'America e i trusts, per esitare mano d'opera qualificata e, con prudenza, anche capitali ; e infine, quando il tenor di vita vi si sarà un po' più generalizzato a un livello di mediocre elevazione - come oggi ancora non è - anche i prodotti più ricercati della nostra esportazione (automobili, sete, ecc.). E la struttura economica potenziale del paese romeno ci fa facilmente presumere una rapida ascesa dei bisogni del con- . ' sumo, 1n quanto essa e semplicemente formidabile e meravigliosa nella sua organica completezza, che ne fa in tutto il mondo uno dei più ricchi degli elementi primi neces..- sari od utili alla vita : grano, petrolio, carbone bianco e nero, boschi, una via naturale imponente come il Danubio, lo sbocco al mare, ecc. Dove troviamo a così poca distanza da noi un simile sbocco per la nostra espansione economica? D'accordo che tutto questo complesso organismo è per oggi ancora informe, in un travaglio di organamento particolarmente torbido e difficile, il quale non sarà terminato, nè indicherà i suoi lineamenti e indirizzi risolutivi in date prossime: ma non prepa..- rarsi per il suo giorno e, più, non inserirsi sin d'ora in questo stesso travaglio sarebbe un errore, che vanamente rimpiangeremmo domani. Ecco, in un pallido riassunto di cose, i motivi per i quali tanto cordiale e lieto è mosso il nostro saluto ai Sovrani di Romania, che sono scesi nell'antica dominante adriatica e si sono aggirati per le nostre provincie, le· quali, nel dialetto e nel nome stesso, tanto ricordano la loro terra. Pallido riassunto di ' cose, ma sott esse, per chi non è sordo alla vita viva, che urge e sangui- ' . na, urge e s aggira una poesia di destini, gesta e miti che si ritrovano, si rinnovano e s' infuturano fra i bagliori di tradizioni · secolari. Ecco in qual modo . esso può sostanziare il sentimento, con il quale e per il · quale ci auguriamo il giorno non lon..- tano in cui, concordi gli spiriti e le opere delle due Nazioni, il Re d'lta..- lia possa stringere al suo petto finalmente il Re dei Romani di Oriente entro le mura dell' Eterna Madre. . . UMBERTO - TOSCHI. LA REGINA MARIA NEL 1917 • Biblioteca Gino Bianco •

r .- ) STILE DI GOVERNO ' I Una frase che accade di notare sovente, in aspro rilievo, nei discorsi di Mussolini, è « stile di governo». Siccome Mussolini .- l'antirètore _per eccellenza, tra ttitti i politici antichi e .moderni - non è uomo da invanire della frase rotonda, çonviene dare a questa u11valore più che letterario•. Almeno, s~ per letteratura s' intenda lo studio della forma ornata e della locuzione strombettante. Certo, anche la locuzione mussoliniana, battuta a martello nella fucina dell'azione, e non colante, viscida bava, dalle accademie democratiche, deve imporsi alla considerazione de' letterati. Quella prosa scarna e ossuta, tutta cose e idee, che pur zampilla a volte in un ascendente lirismo e ricade in una spruzzaglia di ironici motti, quella prosa che non è ambiziosa di nulla (ambitiosa recidit ornamenta) salvo che. di energia, passerà ai posteri come modello di prosa politica. Ma non è un'energia verbale, sì bene una reale energia, quella che rompe dalla personalità del Duce: qui bisogna cercare il segreto del cosidetto « stil~ di governo ». L'energia è elemento essenziale della politica; anzi, più ancòra, tutta la politica. Solo chi ignora la• sostanza ideale dello Stato, può credére vi sia altra forma di governare fuori del1' energia e della forza. Lo Stato è volontà, lo Stato è potenza: possiamo dir-meglio, volontà di potenza. Un uomo, una famiglia, un ceto, una classe, vuole, con la forza, predominare su altri uomini e ceti, sulle altre classi -e famiglie: su tutti. E da questi non esige consensi, ma obbedienza, non convinzioni ma soggezione. La volontà della maggioranza o di tutti, la cosidetta sovranità popolare è un mito che non ha neppure il pregio della bellezza. Lo Stato è creato·, all'opposto, contro la volontà del popolo. Nato, il più delle volte dalla guerra o dalle rivo- . luzioni, è la volontà di una minoranza che s' impone alla totalità dei consociati. Tutte le altre teorie che si formulano, per spiegare l 'esistenza dello Stato (compresa quella democratica , Bibliot ca Gino Bianco della sovranità popolare e del contratto sociale) sono travestimenti dell 't1nica teoria ver.a, che è quella della forza. Le dottrine, che sembrano così squisitamente umanitarie, di Rousseau, non fanno che spostare il centro di gravità della forza politica dal re al popolo, non fanno_ che sostituire l'assolutismo del demo ali' assolu_- tismo del monarca di diritto divino. La Rivoluzione non fece che mandare ad effetto, di un sol colpo, il programma che la monarchia realizza va progressivamente: la cen-- tralizzazione del potere. Essa soppresse il Parlamento, il clero, la corporazioni, la nobiltà, per non lasciare sussistere se non il potere centrale di fronte alle massa degli individui ridotti. allo stesso livello dall'eguaglianza politica. Ma, in fondo, quale differenza tra la Convenzione e un qualunque monarca asso,., luto, si chiami Luigi XVI o Federico I I o Napoleone I? Non continuò la Convenzione le tradizioni dell'assolutismo, giustificando, per via della ragion di Stato, l'esecuzione di Luigi XVI e le crudeltà del Terrore? . Che lo Stato sia essenzialmente potenza non è dunque una scoperta del Fascismo; è una verità vecchia da quanto la storia; èhe la politica sia uno spiegamento di forze, e non una serenata di amore, sotto la finestra delle nazioni, non è una trovata del nuovo regime, ma una lezione che ci dà la storia da quando esistono forme, siano pure le più rudimentali, di ~eggimento politico. La differenza tra il fascismo e le altre dottrine politiche, che più gli dissomigliano è nella concezione della forza e della potenza. Secondo la concezione democratica la forza è, rispetto allo Stato un fattore . ' contingente: ossia non consustanziale e necessario allo Stato, ma venuto dopo a cementare Hn contrasto liberamente stipulato dai consoc~ati..Nec~ssario, ~ioè, solo. nel caso che questi ric~s1no d1 adempiere gli obblighi contrattuali, e ~1 ?ebbano essere astretti loro malgrado. Per noi, invece, la forza è originaria e immanente;

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