Vita Nova - anno I - n. 9 - settembre 1925

' .. I I I I \ • I Bi ... I . . \ - .. ... 14- · r:; I\, . . " ,. I \ canica e industriale, l'archivio o museo dél mondo. Pochi Stati di nùova formazione, 1 nel XIX secolo, hanno perciò incontrato tante .e così diverse contrarietà: paese di tutti, campo di battaglia di tutti, zona di influenza o. colonia• di tutti. Ma quegli stessi interessi ad un ordine politico capace di sottrarre Ja penisola al predominio dell'u.na p dell''altra grande potenza, che noi abbiamo vist'o ·affiorare in. Europa già nel XVI secolo, n·on sono scom- , parsi. Anzi sono cresciuti con il crescer stesso della consi~tenza del ·popolo italiano e con il crescer déll'importanza del Mediterraneo come . . l_uogodi transito. Si vede già negli ultimi anni della lotta contro Napoleone, quando Inghilterra I ed· Austria provocarono ad insurrezione gli· . . Italiani in nome -della indipendenza. Nei con- • , sessi di Vienna, il Re di Sardegna poté, ·da chi si preoccupavà dell'Austria e delle sue aspirazioni di immobilizzare il Piemonte, aver consenso ed aiuto per ottenere l'alto novarese I sttategicamente importante; e da chi si preoccupav~ della frrancia averlo per ottener finalmente, Genova. E più tardi, l'indipendenza del Piemonte e la sua forza militare furono caldeggiati, egualmente, da chi- lo voleva ben armato verso oves( (fronte francese) e ben armato verso est (fro·nte austriaco). La situa- ( zione generale di quella stessa 'Europa che, : nei singoli Stati, diffi_davao avversava, v~niva ,offrendo sempre più appigli, angoli morti o zone di protezione, soliclarietà momentanea di questo o quel governo. A Parigi, la Russia incoraggiò Camillo di Cavour a dare ·scacco matto ali' Austria, la grande. La tds~rrezione napoleonica in Francia ricreava qualcuna delle condizioni favorevoli all'Italia, che si erano verificate tutte le volte che- la• Francia aveva acc·ennato ad una politica di grande stile. Si aff0rzava all'interno della penisola il movimento nazionale, chiariva, e determinava le sue idee, risorgeva dopo ogni caduta più ricco di esperienze, lasciav_alungo la .strada gli uomini poco temprati alla lotta o troppo fuori della realtà, rimanendo solo un'aristocrazia di uomini d'azione; e si moltiplicavano all'estero · · le possibil~tà di ~a~ovra. Ciò ~• vide chiara- , .. .. ,. no me~te nel decennio finale. Il Piemonte e-gli Italiani fecero leva, essenzialmente, su Fra·ncia . e Inghilterra, cioè sul vecchio atitagonismo, giéi , franco-spagnolo e ora franco-austriaco per l'Italia e su l'antagonismo franco-inglese. In un primo momento,-giovò il primo: anche perchè Napo.leone III rappresentava,· oltrè la Francia di Francesco I, Ènrico IV, Richelieu, Luigi XV, anche un tenue iriqest"oitaliano sul gran tronco · della storia di Francia: E si ebbe l'alleanza e la marcia fino al Mincio. Poi Ja Francia venne, a mancare, ripresa anche della antica diffidenza verso un troppo forte Stato peninsulare. ' ' Niente annessioni, niente Roma. Allora entrò in funzione l'antagonismo franco-ingl~se. L'Inghilterra, che è in sopetto per questa rinn?vata , politica · del1a penisola ; che considera ormai più utile sè accettarla e, promuoverla, anzichè I contrariarla, più utile l'amicizia della giovane· Italia qnzichè della vecchia Austria; che infine non· può accampt\re pregiudiziali religiose o · pseudo religiose per Roma; l'Inghilterro lascia ·passare le camice rosse naviganti verso la Sicilia, · fa bu-on viso alle annessioni, nulla eccepisce alla ~oluzione italiana della questione romana. Poi il 1866 e il Regno d'Italia inseri la sua contesa con l'Austria nella contesa àustra-prussiana; venne il 1870, e inserì la contesa con -Roma e con la Francia nella contesa franco-prussiana. , , • L'Italia « creazione dell'Europa » ? Sì certo, .. se si intenàe che anche l'Italia ha tessuto la sua storia nell'ambito della storia degli altri. , L'Italia si giova della mutata situazione internazionale d.oP,oil 1815, del graduale rilassarsi della Santa All_eanza,degli antagonismi che • . divideva~o le potenze, del rientrar della politica di ogni St_atonei suoi -propri solchi fuor delle ideologie della restaurazione. M~ si capisce che a medificare tale situazione internazionale, a far dubitare della vitalita dell'Austria, a rend~re possibile gli interventi amichevoli e la c~operazione altr.ui, hanno molto influito li ltàliani ed il loro crescere. Dei quali ness · o • dirà, eh~ ricevessero dall'Europ~ gratuiti d . Si fermarono lottando con l'Europa, conformandosi all'Europa, giovandosi di essa. Du- • , .. I ,I ' I •

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==