Vita Nova - anno I - n. 9 - settembre 1925

f. I .,,/ I ,. • • I, , ' ' t • , • , I -8- , , . ,,,, I li, ora, bisogna trattare. Quelle terre non sono ' più un conglomerato di feudi e citta, attraverso cui tutti quanti possano passare senza troppo sforzo e senza neppure chieder licenza. Emanuele Filiberto ne ha fatto un organismo. Ha legato le popolaz49ni alla sua Casa, comunicato spirito guerriero a pacifici contadini e montanari, disciplinato ai fini dello Stato la turbolenta nobiltà, costretto con rude mano un paese ,arretrato a rqettersi su la via dei progressi economici. Nelle mani ·del suo successore, Carlo Emanuele, lo strumento, già efficiente, comincia ad operare. Per cui, quando . . Enrico IV riprende i pia~i italiani di Francescò I, cerca e trova in Carlo Emanuele il necessario alleato, il Re del futuro Regno del~ l'Alta Italia, custode della penisola contro gli 4'" Asburgo, primo fra i sjgnori indipendenti del paese. La morte violenta di Enrico IV troncò prima 'ancora dell'inizio l'impresa, ma non tolse al Duca sabaudo di sfruttare ai suoi fini l'antagonismo fra le due Potenze nelle guerre , - che seguirono pe1 il Monferrato.e la Valtellina. Milano e Gen.ova sono le· due mete a cui agogna ed a cui d'ora in poi é subordinata , tutta la politica dei Savoia. Sono terre di dominio o di protezìone spagnuola : e ciò permette di far marciare quelle 9mbizioni sotto una bandiera : Italia, liberta d'Italia, onore dell'Italia. Le mete· non v-engono raggiunte_. Ma il credito italiano ed europeo della picco-. . . la Casa cresce. Molti occhi, preoccupati o fiduciosi, cominciano, da Napoli, da Roma, da · Venezia, a fissarsi su di essa. I tratti italian·i d·el suo volto e del su-opaese si sono accentuatL Quella specie di primizia· su gli Stati della penisola che ·era, in od.io a _Spagnau, no dei fini della politica francese é stata effetti~ vamente raggiunta. Fatto di capitale importan-, za .che segna quasi il fallimento ?!elle direttive spagnuole in Italia, intese a non P,ermettere che nessun Principe divenisse ritaggiore degli altri. Si ebbe l'impressione che l'Italia, · , già acefala, ·avesse, cosi acquistato un· capo, un vero capo, che realizza l'idea genuina ed originaria di Re : condottiero del suo popolo in armi, Il tutore della « libertà d'Italia » c·he no ano, . ' i __ ___::__ __ ~------+-..-----------r ... ,I' nel '500 era visto Qra· nel Papà, ora nella R~- pubblica di Venezia, ora nel Granduca di Toscana, é visto nel Duca sabaudo che mai non quieta ed h*a pensièri 'certo più grandi delle sue forze materiali, ma non sproporzionati alle pos~ibilità ·future che già. qualche poeta, f fra cortigiano e presago, intravede e annuncia, al tempo di Carlo Emanuele I. Andava pèrdendo ogni nerbo e coesione, nel '600, lo Sta- ~ , to della Cniesa; Venezia, rinserrata quasi da · ogni lato da domini asburgic;, cercava sai- • vezza non nel fare ma nel non fare, sàlvo le ,,.. · sue onorevoli ma sfottunate prove_in Orientt;; . il Granduca di Toscana si làsciava tutto per~ 1 mrare di pacifismo e nell'Italia del '6-700 rappresentava quasi l' Antipiemonte. Invece, nell'angolo nord-ovest dèlla penis.ola.un~_Stato cresceva. Era rotto così quell'equilibrio che nel • xy secolo aveva arrestato ogni progresso di · unità territoriale nella penisola. Tutte cose · ' nuove, che sono frutto della nuova situazione italiana ed europea e ripercussione del più stretto rapporto fra Italia ed Eur~pa. In virtu del quale, si riattiva il processo di se1ezione I ' j fra gli Sta·t; della penisola, si svalùt~no sempre più i minuscoli Stati incapaci di ogni a-. zione, si accelera il decadere o l'ascende're. I contemporanei ebbero,.una vaga coscienza -èli queste novità. 1 / ' . Il ravvicinamento fra Borb_oni e Asburgo, .... .a mezzo il XVII secoio, segnò un arresto a questa opera della storia che valorizzava -uno , degli Stati della penisola, il· più forzato ma , ~ an~he il più voglioso e. il più attrezzato per navigare nella tempesta. Esso quasi viveva della guerra degli altri e la pace gli legava le mani. ,P.eggioancora : si senti addosso, senza contrappeso, la Francia di Luigi .XIV e1 di Louvois che si preparavano non già a straJlr pare- alla Spagna le sue provincie italiane e fiamminghe, ma ad annettersi addirittura ,a Spagna intera. La Corte ·di Torino si dibatte nella stretta e cerca.più lontano altri punti di appoggi(?. Annoda rapporf ·con il Portogallo . e pensa ad un'unione tra le due Corone ; più ancora, coltiva l'amicizia, dell'Inghilterra che ora1 con Cromwel, sta rapidaniente entrando \ - I • • I • • • I •

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