NOI E GLI ALTRI SPUNTI POLEMICI Massone ria e f ascismio Che faccia tosta ha il signor Torrigiani, oggetto di sberleffi nella natìa Firenze, se non sente ancora il pudore di tacere di fronte alle accuse preçise e grossissime che si muovono da ogni parte alla Massoneria ! E' vero : gl' Itali ani dimenticano troppo facilmente, ma questa volta hanno molto interesse a ricordare, perchè è in gioco l'interesse più alto che è quello ,della grandezza d'Italia, il favoritismo e il protezionismo più impudente e più scandaloso che il massonismo esercitava allegramente nella vita italiana. Quanti abbiamo vissuto più immediatamente la vita politica abbiamo sperimentato la pro,fonda corruzione che negli organi più vitali dello Stato era riuscito a promuovere il massonismo. La mentalità massonica è perfettamente identica colla mentalità clericale : l'una e l'altra si fondano sopra ideologie astratte, che, in definitiva~ si risolvono nella cura del proprio tornac~nto, <? dell'egoismo più feroce. Gli effet~1 .disastrosi provenienti da un tale abito mentale sono stati, come è noto, grandissimi ; nè su di essi_ giova soffer.marsi. La cosa pubblica era continuamente controllata, governata da un potere occul~o, di cui si conoscevano le manifestazioni ma no,n i fini reconditi : lo stat~ vero in Italia era rappresentato, 1nsom.- ma dalla Massoneria, a cui natural~ente correvano tutti i bricconi, che avevano da farsi perdonare le loro malefatte e tutti i mediocrissi- , . . mi, che non potevano c1~entar~1 nella gara coi valenti, cogli onesti: La conseguenza di questo stato d1 cose era a tutti visibile {tra!lne, s'intende, ai massoni): la vita italiana era divenuta profondamen_te bacata, artificiale, settaria. C.he meraviglia, quindi, se il Fascismo ha scorto subito nel massonismo il nemico più insidioso e più pericoloso all'attuazione ,del concetto di stato moralizzatore e rinnovatore, a cui esso tende con tutte le sue forze? Noi vogliamo poggiare i nostri piedi sopra un terreno solido e sicuro, e abbiamo bisogno d'aria ossigenata. L'uno e l'altro non possiamo ottenere se non abbattiamo il massonismo in tutte le sue forme. Quando ci saremo liberati di esso occorre che il Fascismo, senza tendere l'orecchio alle lusinghe, abbatta 'i' altro cancro rodi tore della vita italiana: il clericalismo. Croce e Pistelli La polemicc;1tra Croce e Pistelli mi ha divertito molto: due canizie consumate si sono scagliate le insolenze più eleganti. Croce che come ,una qualsias,i donna ister.i•ca scaglia le sue ingiurie al Fascismo e ai Fascisti, a corto ,di sodi argomenti filosofici, se la prende cogli aereoplani, colle automobili ecc. ecc. P. Pistelli esalta invece tutti gli esercizi sportivi per affermare il suo odio a,ntifilosofico. Ma non sarebbe ora che Croce lasciasse in pace l<? sport, che non è per lui e di cui, quindi non può i,ntendersi, e che P ~ Pastelli continuasse, a rallegrarci colle sue Pistole d'Omero anzichè colle sue leziosaggini· {un po' beceresche, diciamolo entre nous) contro la filosofia ? Poveri filosofi ! Essi attraversano un brutto quarto d'ora : punzecchiati di qua e punzecchiati di iblioteca Gino Bianco là. Ma il responsabile vero di questo rinato odio contro i filosofi è proprio B. Croce, che .insolentisce contro· i Fascisti e poi con aria mo,desta si lamenta se gli altri lo ripagano della stessa moneta. O che ! Il fi~oso·of partenopeo crede sul serio che sia lecito a lui ,dire le ingiurie più atroci e fare nelle coulisses le maldicenze più feroci senza che gli altri reagiscano? ' Curi~so co,desto padreterno della cultura italiana ! Ha la fissazione di essere un illuminato, un per(etto, e quindi pretende che dinanzi alle sue scudisciate noi, ma soltanto noi, seguiamo il famoso precetto evangelico di porgere ... l'altra •guancia. Il che è veramente troppo. Rinascimento e Risorgim'ento L'amico Ciarlantini ha perduto la bussola : di fronte a Croce èhe ! 'accusava di avere scam1 biato jl Rinascimento col Risorgimento si è scusato col dire che l'errore non è imputabile a lui, ma al .... maledetto Proto, che fa, certamente, spesso dei tiri birboni. l\tla, caro Ciarlantini, sei ~tato po~o avveduto, perchè ti sei las:iato sfuggire una buona occasione per dare una lezione al dotto, all 'erudito Croce. linfatti i nostri buoni scrittori usano la parola Risorgimento per indicare proprio quel periodo che noi per chiarità maggi~re chiamiamo Rinaséimento. 1\/la forse Croce non ha tanta dimestic·hezza con quelli scrittori mostri : egli, si sa, preferisce i tedeschi... agli italiani, e però nessuna meraviglia se di tanto in tanto la sua grande memoria... lo tradisce. RusT1cus
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==