Vita Nova - anno I - n. 8 - agosto 1925

I • , . I .... ., ... ,: e >&<i"Plt e sca!Ilbio, il do ut ies, nè esso può essere so- curato è una celebrazione estrinseca, formatilo naturale, perchè allora l'uomo non sarebbe stica ; la v:era celebrazione è quella ché si dissimile dalle besti.e.Non per nulla noi di- realizza o si attua nell' aninio nostro, o nello ciamo che il matrimonio si celebra. La cele- spirito nostro, cioè nello spirito dei due Conbrazione del matrimonio che cosa importa? traenti, se contraenti si possono chiamare colmporta la consapevolezzache di due voleri loro che celebrano il matrimonio. se -ne fa uno solo. . , Questa celebrazione che ~ tutta intima, Dunque se c'è questa consapevolezza, il' che è tutta spirituale, non si fa una volta matrimonio non può chiamarsi nè un rappor- . sola, ma si fa per .tutta la v.ita, perchè noi di · to naturale e neppure un rapporto giuridico, volta in volta rinnoviamo il nodo coniugale. bensi una vera unità morale. C'è, in altri termini, in questa coscienza di · Infatti se si rompe questa unità morale unirci ad un altro essere, qualche cosa di perci saranno certamente i coniugi, ma non ci petuo che non può essere nel _tempoe quindi sarà più nessuna unità morale, e allora il deve essere extra-temporale. · nodo che si .stabilisce nel matrimonio non è Ma direte voi :· come possiamo concepire più qualche cosa di temporale, cioè di acci- una realtà morale che si attua nel matrimonio dentale, m_aesso è perpetuo. come fuori del tempo ? Basterà pensare che Questo ultimo concetto che noi qui po- l'unione di. _due anime non è accidentale, ma ..niamo nettamente, può trovare seri contrasti. è sostanziale. Quando un essere si trasferisce Perchè, si dice : se il matrimonio è fondato in 'un altro essere perde addirittura la ·sua sull'a-more, e l'amore è qualche cooa di fragi- particolarità, e attua qualche cosa di superiole, o un sentimento, noi nori possiamo più re, vale a dire, l' universalità che è in noi. parlare del matrimonio come di -un nodo per- Perchè noi cerchiamo di contrarre amicipetuo, bensi di· un nodo che si scioglie o si zia con gli altri esseri ? Perchè noi sentiamo può sciogliere. Ed è qui precisamente il torto la particolarità del ·nostro essere : QOiavverdei cosidetti divorzisti, i quali si fermano sol- . tiamo che ~oi da soli non bastiamo, cioè non tanto al lato soggettivo del matrimonio, ma siamo sufficenti a noi stessi, e quindi noi cernon si curano del lato che noi possiamo ch_ia-. chiamo d'inserire la nostra par.ticolarità .nella / m~re oggettivo, universale. - particolarità di un altro. Ora in questa inserAltri dicono che l'amore come fondamen- zione che è abbàndono della propria particoto della famiglia o del matrimonio ~ sì pas- colarità nella particolarità di un altro noi troseggero, ma noi mediante la nostra ragione viamo la realizzazione di qualche cosa di vepossiamo rendere stabile ciò che per sua na- ramente nuovò, cioè dire, -troviamo la realiztura è cadu o o transitorio. Il che, evidente- zazione dell'universalità. Difatti l'unione è posmente, non è un buo~t argomento, perchè la sibile in quanto c,iascunonega la propria parragione non è l'identico, il fisso, il perman'en- ticolarità o la propria· individualità., · te : essa, almeno, come noi la concepiamo, è In questa negazione della propria particoun divenire, un fluire continuo, e però non larità e della propria individualità,.-noi abbiamo possiamo più parlare d'una ragione che fissa la manifestazione o, chiamatela pure, la celeil sentimento. Sicchè dobbiamo ricercare il brazione della realtà morale, dell' universalità. fondamento della perpetuità del matrimonio Ecco perchè il matrimonio a noi appariper altra via, cioè dire~ noi dobbiamo vedere sce sotto un'altra luce, e quindi esso non è se la celebrazione in cui consiste . l'essenza più un'unione soltanto fisica, ma è principalstessa del matrimonio è stabile e dinamica mente una unione morale e appunto perchè è nel tempo stesso. Certo è che il matrimonio . unione morale, la famiglia si può considerare si celebra una volta sola, ma la celebrazione come la prima cellula dello Stato. Se cosi non che si fa o dinnanzi ~I 'sindaco o dinnanzi al fosse noi non potremmo più parlare·~ di un • • 1no 1 neo

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==