Vita Nova - anno I - n. 8 - agosto 1925

PROF. VINCENZO MASI • • I ORGANIZZAZIOSNCEIENTIFICEAPRODUZIONE SERA DEL 26 GENNAIO 1925 L ' . ORGANIZZAZIONE del lavoro basata su gli ordinamenti comuni, come si è precedentemente rilevato, presenta difetti non lievi : sopra ogni altro è grave ivi il lasciare agli operatori la facoltà di ordinare il lavoro nei modi da essi ritenuti più opportuni. I lavora- . tori, infatti, applicano i metodi che nel yolger del tempo parvero più adatti a compiere un determinato lavoro e furono trasmessi da generazione a· generazione. Ne deriva che per uno stesso lavoro esistono rnolti processi per svolgerlo : ciò che reca inconvenienti non piccoli nella valutazione del rendimento gìornaliero di ciascun operatore. In tale ordinamen- , to la direzione ignora, nel più dei casi, i procedimenti di lavoro nei minuti particolari, t_antoc· he, ad esempio, nelle imprese industriali, Ì\ur i più abili capi, sono costretti ad affidare a1 loro operai la risoluzione di compiere il miglior lavoro al minor costo. La funzione dei - · capi è solo quella di incitare, favorire, spin- ~ré i lavoratori a conseguire il massimo risultato con· la loro ingegnosità, volontà, operosità, resistenza. E' stato osservato però che iJJ una orga- . nizzazione·del tipo di cui abbiamo fatto pa- ·rola, l'operatore non produce, in generale, con la massima alacrità ; anzi, tenderà a produrre poco, lasciando credere che produce molto ; in tal· caso chi presiede al lavoro degli operai si vale di espedienti vari per ottenere un I più alto rendimento. . In altre parole i sistemi del tipo di quello suddescritto presentano questi difetti : a) difficoltà di poter fruir~ pressochè completamente della "iniziativa degli operai ; b) impossibilita nei Direttori di incontrare le conoscenze dei vari operatori ed agenti ; anzi, spesso, assoluta ignoranza di esse, ciò che li mette in condizione di inferiorità, giac- • I ibliot e Gino Bianco _chè non pub dirigersi bene se non ciò che si conosce bene ; c) inconveniente della scelta che il lavora-· tore fa del proprio la.voro allenandosi come meglio può ; • . · d) _pluralità dei metodi anche per un medesimo lavoro, i quali vengono da operatore ad operatore. trasmessi .a viva voce ; e) compito spesso grave - in particolare nelle imprese industriali - per l'operatore che è· costretto a risolvere da solo difficili proble-· mi di produzione, o, in genere, ai lavoro, ed a cui si aggiunge la difficoltà della .scelta dei mezzi e degli strumenti -più acconci.. Queste critiche furono, nella loro ~ostanza, rilévate la prima volta da Federico Taylor; ' che è stat~ 1itenuto, a ragione, come il· più grande riorganizzatore del lavoro nelle imprese industriali su basi veràmente scientifiche. Il suo merito fondamentale sta infatti nell'aver gettato le basi scientifiche dell'arte dell'organizzazione del lavoro, di quell'arte cioè che sembrava nelle sue più alte manifestazioni virtù eccellente di poche creature elette. Federico Taylor fu un combattente . stre:. nuo della scienza applicata all'umano lavoro,. uno studioso, un sagace ed infaticabile sperimentatore, un osservatore potente e - sottile, un innovatore ardito e geniale, uno scienziato : il primo dell'organizzazione del lavoro. Per comprendere la sua opera come in-~ novatore nel campo inesplorato dell' organizzazione dell'umano lavoro, sarà bene che io mi indugi brevemente a ricordarne la vita. Nacque il 20 Marze 1856 a Oerman Town. • Pa, in Pensilvania; ebbe per padre un valente giurista, per madre Emilia Winslow, donna .. ,I ' ., - .. l • t , I t •

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