Vita Nova - anno I - n. 8 - agosto 1925

r movimenti a carattere ondulatorio che si ripetono molte volte entro la durata di una generazione di uomini cioè entro il tempo in cui permane il medesimo ordinamento giuridico e politico, la medesima atmosfera morale, il medesimo sistema di organizzazione economica, il medesimo armamentario tecnico. Sono le cosidette crisi economiche periodiche, intorno alle quali tanto si è scritto, dando spesso libero sfogo alla più accesa fantasia (un grande economista, il J EVONS,le attribuì, sembra incredibile, alle macchie solari e non mancò in Italia more solito chi fece eco alla « geniale » trovata) ; il PANTALEONIle definisce con perfetta esattezza scientifica « le vibrazioni elastiche delle forze costituenti l' equilibrio economico ». Vengono infine quegli eventi accidentali, concernenti uno o più rami d' industria e dovuti a qualche fatto straordinario e imprevisto di natura fisica, economica o giuridica (siccità, pioggia, mutamento di voci di tariffe doganali, apertura o chiusura di mercati alle merci o ai lavoratori, grandi o frequenti scioperi ed altro), ossia ad evidenti turbamenti occasionali dell' equilibrio economico, che ordinariamente non hanno che vedere con le crisi periodiche. La semiotica economica, scrive il PANTALEONI,riesce senz' altro anche allo stato attuale della scienza, a fare delle autopsie sicurissime nella determinazione cicli dei secolari, delle variazioni periodiche e degli sconvolgimenti momentanei. Ma è tutt'altra cosa quando si tratta delle diagnosi, cioè dei giudizi che danno sulla situazione coloro che si trovano in mezzo ali' evento : « Le risorse diagnostiche di cui dispongono sono già notevolmente minori e dipendono in gran parte, da un lato, dal genere di fenomeno che si tratta di diagnosticare, dall'altro, dalla fase dell'evento in cui essi si trovano, se cioè al primo iniziarsi della variazione periodica o nel bel mezzo di essa o verso là sua fine. Servono poco i sintomi di altre crisi quando non si tratta di una dissertazione sulle crisi, ma di una diagnosi dell' attuale e a scopo normativo del1' azione. Veramente non può esserci dubbio che la diagnosi di una situazione attuale è ben altra cosa dallA diagnosi di una situazione passata. E non si mescolano forse in una situazione attuale, in un modo per il momento inestricabile, o difficilmente estricabile, l'azione di cause costanti, di cause variabili e di cause occasionali ~ » Insegnamento che vale non soltanto per le crisi di qualunque specie, ma Biblio ca G·ino • 1 . ne VITA NOV~ per tutte quante le manifestazioni della vita economica. Così si spiega come certe diagnosi, che si leggono nei giornali quotidiani sugli avvenimenti ~conomici del momento, vengono rapidamente smentite dai fatti e costringano i loro autori ai più strani ripieghi per non confessare l' errore compiuto. Uno dei fenomeni più importanti che il PANTALEONI lumeggia con rigorosa analisi statistica, ma senza ricorrere ai raffinatissimi metodi della statistica supermatematica, che tanto spesso allontanano dalla realtà e dalla verità, è l' asincronismo dei fenomeni che accompagnano ogni crisi.« Il corso delle azioni fornisce una curva, che non combacia con quella del corso delle obbligazioni ed entrambe non combaciano col momento del tono del sconto e tutte e tre non combaciano .. con la serie dei perni di singole categorie di merci e questa serie è a sua volta diversa dalla curva che è fornita dalla serie generale dei prezzi. Sono diversi i momenti in cui si mettono in moto questi diversi sintomi ed è diversa l' ampiezza dei movimenti in su e in giù che essi fanno ed è diverso il numero dei movimenti che ciascuno di essi fa nella stessa unità di tempo». L'asincronismo dei fenomeni rende difficilissima la prognosi delle crisi e in generale tutte le previsioni economiche. Verso la fine del 1906 e il principio dal 1907 la situazione del mercato monetario indicava una crisi di depressione e di liquidazione a non remota scadenza, mentre la situazione del mercato industriale registrava ancora sintomi di rialzo. Precipitavano i corsi delle azioni e delle obbligazioni, ma cresceva il saggio dello sconto, crescevano i prezzi delle materie prime, crescevano i salari, diminuiva la disoccupazione. Era imminente la crisi, cioè quando i fattori essenziali avrebbero esercitato una influenza decisiva su l' insieme della vita economica ? La difficoltà delle previsioni economiche, ~ necessario aggiungere, è aggravata dalla grande influenza che la volontà collettiva esercità sull' andamento dei fenomeni, assai più di quello che gli economisti sogliono riconoscere nel loro esagerato determinismo mec- . can1co. Piacemi segnalare un' osservazione incidentale del PANTALEONI, in questo s_aggio, sulle differenze fra gli eventi economici e quelli astronomici e meteorologici (op. cit. pag. 347) : « Gli eventi economici si differenziano dagli eventi astronomici e meteorologici anche in questo, che mentre questi ultimi non cambiano qualunque sieno le pre .. visioni che gli uomini facciano, ~ primi vengono invece spesso alterati dalle istesse previsioni che si fanno rispetto al loro futuro svolgimento ... Se tutti o i più des~ero in t~~p~ ret!a ~Ile pr~- visioni d1 una cr1s1, sia d1 rialzo sia di ribasso, la crisi prevista o non avverrebbe più o sarebbe molto attenuata, se invece, viene segnalata tardivam~nte, e la segnalazione viene accolta, la crisi può attenuarsi, ma a~che può aggravarsi ». Ed è vero, ma l' influenza della volontà sui .fatti economici non si limita agli incerti effetti di una più . . . ' . . ' o meno giusta prev1;1one, e assai p1u generale ed intensa, tanto da ridurre entro limiti molto più ristretti di quelli già stabiliti da vecchi economisti e mantenuti da molti di quelli attuali, l' impero delle così dette leggi economiche naturali e universali. L' osservazione spassi onata dei fatti, l' espe- · rienza quotidiana conferma no sempre di più che la volontà creatrice dei popoli e dei governi ha una parte preminente così nella produzione come nella distruzione della ricchezza e ne domina potentemente le agitate vicende. 2. - Negli stessi «Annali » del1' Università Commerciale Bocconi, hanno visto la luce altri scritti notevoli di economisti italiani. L-eperipezie monetariede, dopoguerra d' ACHILLE LoRIA~sebbene risalgano al maggio del 1923, sono ancora oggi di viva attualità.L'autore combatte decisamente le proposte e i progetti di devalutazione monetaria ài cui rischiammo di rimanere vittime e contro i quali più di una volta mi parve doveroso d' insorgere (vedi ad esempio il mio scritto [.a ri/orma monetaria ed il suo pro/eta in « Gerarchia » contro gli insidiosi consigli di svalutazione e stabilizza.., zione legale che il Keynes rivolse ripetutamente all' Italia e alla Francia). Anche il LoRIA osserva che i dise .. gni di devalutazione hanno un carattere egoistico che << basterebbe a svelare quanto vi abbia in esso di capzioso e di equivoco». Secondo l'autore la ragione vera per cui gli St~ti a moneta sana vorrebbero o avrebbero voluto imporre agli altri la devalutazione della moneta consisterebbe « nel premio di esportazione di cui fruiscono le industrie dei paesi a moneta avariata appena la loro carta subisca un disaggio superiore al deprezzamento. Non c'è dubbio : appena il disaggio della carta rispetto ali' oro superi il suo deprez7.amento rispetto ai prodotti nazionali, il nuovo prezzo cartaceo di questi equivale ad un loro prezzo aureo scemato, che ne promuove l' esportazione ai paesi a valuta d'oro». Ma e' è forse • ..

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