Vita Nova - anno I - n. 7 - luglio 1925

/ I I I - 49 . .; ·questo pomo di discordie .pos~a cessàre di essere tale. _Non possiamo -dirlo. Accenniamo soltanto ~ tutte queste questioni, per mostrare come questa sistemazione di oggi in paesi cosi prossimi a noi è così ,poco stabile che potrebbe, malgrado la solennità di tanti trattati, durare un· tempo assai breve. E' in ogni ~ modo una situazione tale che a noi italiani impone 1qna vigilanza continua e non permette. quella' quiete dell'anima peF cui si posS>" dire, che l'Europa in questa parte in cui abbiamo interessi così . immediati abbia· con-· seguito una pace di cui ci si possa fidare per ' lungo tempo. · . . Ora se voi pensate a tutto questo, e se pensate poi che questa situazione cosi insicu- • ra della penìsola Balcanica si lega con que.Ila pur- cosi problematica dei paesi danubiani, se pensate al .Danubio che è . spartito in tante porzioni diverse, fra tanti .popoli diversi, - se pensate alla Ceco-Slovacchia tracciata in quel modo così singolare e comprendenti popolazioni diverse e antagoniste fra loro, - se pensate ali'Austria, ridotta a un territorio piccolissimo con una capitale enorme che ~ spinta dalle sue \necessità stesse a cer'care di riafferrare il potere di un tempo, - ,se pensate • all'Ungheria, che anch'essa dalle tradizioni glorìose e bellicose del suo stato è ridotta a . urr piccolo stato dominato da una capitale • .piena éli sogni ~ di splendori che sembrano oggi irreparabilmente offusçati, se _pensatealla -Jugoslavia che deve' tenere insieme con nuovissimo sforzo e fondere in una tre nazioni fino a ieri armate l'uno contro l'altra, - voi vedete. quale folla di problemi. di incertissima risoluzione si racchiuda nella sistemazione geografico-politica uscita dalla grande guerra e· sancita con cosi ricco corredo di trattati e di protocolli per tutto l'oriente danubiano e balcanico al confine orientale d'Italia e di là ·dal. breve spazio del nostro amaro Adriatico. Continuiamo ora il nostro giro per l' Bu- .ropa. Resta da dire della Rumenia : di questo paese non ho parlato insieme con gli altri -balcanici. perchè si tratta di un paese di tra~ passo, tra la penisola Balcanica e la regione russa. Siamo d'altronde meno vicini noi alla Rtil11eniae 'quindi ir suo assetto tocca meno ' · direttamente noi,_e le sue questioni preoccupano meno direttamente il nostro avvenire, benchè essa non cessi tuttavia di essere un paese per noi interessante e degnissimo di attenzione. .Anche qui siamo d_ifronte a un complesso politico che è · uscito dalla· guerra in un modo completamente diverso da quello che • • .. .. era prima. I,,a· sua superfice é raddoppiata con l'annessione di una quantità di popolazioni che sono rumene di linguaggio, ma insieme a queste e inclusi fra queste sono grossi nuclei di Ungheresi, di Sassoni, e d'altra gente\ che fanno si che anche questo stato rumeno sia oggi un pò una veste /di Arlecchino. Tutt'altro che essere una nazionalità perfettamente fusa, vi sono masse abbastanza grandi di popolaziodi di altra stirpe. · Per di più questo raddoppiamento del territorio dello Stato ha spostato il suo centro di gravità: ha fatto dell'antico stata frumen~ tario uno stato ricco -di produzioni agricole varie con una vasta regione di foreste e con una produzione mineraria molto cospicua : ha parzialmente mutato il tipo economico dello Statò e, sia per l'aumentata superficie, sia per l'aumento di popolazione, -sia per _lo sposta- ' · mentq economico, ha imposto ex novo ed ha aggravato una folla di questioni che rendono · difficile al paese il suo momento attuale. E' ( quasi una digestione che deve fare la· Rumenia di tutti questi ele111entci he si sono fusi col nucleo della popolazione primitiva e di tutto questo enorme complesso di territoric che si è aggiunto all'antico. Ma mi preme ora di passare al maggiore argomento, che è quello russo. Noi ci troviamo qul, di fronte aHa Russia, comè sbalestrati dalla considerazione di una folla di piccoli Stati alla considerazione di una delle entità più enormi della superficie terrestre. Noi che abbiamo parlato finora soltanto di questi staterelli balcanici, ci troviamo di fronte a una enorme potenza della superfice terrestre,. la cui schiacciante preponderanza di fronte a \ ' quasi twtti gli altri Stati è dimostrata non soltanto dal fatt9 che la Russia occupa da ~ sola mezza Europa, ma che possiede poi tutta ~ i , quella gigantesca porzione d'Asia che si aggiun~e alla porzione eur0pea. Per noi, grazie a un abito scolastico ac- , quisito, e perchè siamo· europei, e per il fatto .. che il centro di gravita della Russia è in Europa, la considerazione di quel che. é la Russia eùropea passa talmente innanzi alla considerazione del rimanente chè è di fuor del centro • I ,. ·della vita russa e più lontano da noi, che finiamo col vedere spesso la Russia troppo più piccola di quell'ente, colossale ch'essa è in realtà. Rammentiamoci questo: che la Russia è un tutto unico che incomincia quasi all'orlo della Germania e va a --finireal Giappone, e che in questo tutto enorme l'Italia può esc;ere contenuta una sessantina di..v. olte. t t r • t ' ., . • - ' ' .

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