Vita Nova - anno I - n. 7 - luglio 1925

.. , ,.. ... • I ' ,, , • , \ . .. ~ROF. CARLO ERRERA . . I I •• • \ I - ' I ., • ,, . ' T. ,, o DAI BALCAN·AI LLA RUSSIA ·, ' I . .. I ,, SERA DEL 18 FEBBRAIO 1925 NON è fuori di luogo che io vi parli oggi, . Nrima di proseguire, della pedina che noi italiani ci troviamò a possedere in questo tragico gioco delle relazioni greco-turche, che dura tanto tempo, di rado in forma mite e con svolgimento pacifico, più spesso con conflitti aperti e non di rado ferocemente accaniti ; con un conflitto questa volta tale co.me non si verificava da secoli, perchè da secoli non avveniva un fatto così clamoroso e così ricco di conseguenze, che cioè la vittoria dell~lemento turco sull'elemento greco, su quello che maggiormente rappresenta la cristianità raso al suolo da ·un immane incendio : non restano che dei ruderi e in mezzo alle pareti cadenti è annidato quel che rimane dei fon- I F , nel vicino levante, fosse così risolutiva da culminare nella espulsione totale dall'Asia Minore di una popolazione greca che vi aveva radici da 2000 anni e più. ,Ora in questa situazione il trovarsi l'Ttalia padrona di Rodi e delle isole circostanti rappresenta una condizione specialissima di · fortuna. Infatti i Greci rappresentavanQ su la · costa dell'Asia Minore e in tutte le città prin◄ cipali della regione costiera .un elemento indispensabile alla vita del paese. Eran essi che avevano in mano il commercio di tutte le derrate, il movimento ·bancario, l' artigianato · che rappresentava tutta la funzione economica di questi paesi nel lato suo · più necessario. Ora questo elemento è stato espulso completamente, e i Turchi si sono accontentati di .disseminare la rovina dove i Greci erano padroni e di lasciare queste rovine, nulla facendo per ricostrufre, una nuova wta economica al posto di quella distrutta. - Voi sapete che ciò' che era Smirne è stato ' • Bi neo daci, dei negozietti greci, delle agenzie marit- , • time che mantengono vivo come possono qu~ sto resta , di una prosperita econornica che ~. fu potentissitpa. Ora in una condizione come questa il trovarsi una potenza europea addossata alle coste dell'Asia Minore con la padronanza di una grande isola e sopra.tutto del porto di Rodi, che è stato per molti secoli in passato un emporio prezioso che ha mantenu- · to il commercio dei paesi più occidentali coli' Asia Minore, è certo un fatto di grandissimo valore. Tutte le mire del governo nostro ten- · dono quindi a dar valore a questo possesso · · italiano di Rodi per, non, dico sostituire Smirne che aveva una funzione troppo difficilmente sostituibile, ma per dare allo sviluppo di Rodi tutto ciò di cui esso può essere capace. Un porto di primo ordine piantato di fronte alla costa ·dell'Asia Minore, a una distanza · minima, di fronte a una costa che da Smirne fino a Adalia · è priva quasi completamente di . porti .accessibili, un ·porto, diciamo, in una situazione così favorevole, aiutato dalle circostanze nautiche migliori possibili, rappresenta per l'I_talia un valore grandissimo.. . Benchè la popolazione dell'Isola sia composta di Greci per due terzi e per ua terzo di Ebrei e non sia dunq1:1eitaliana, già gli italiani eominciano a stabilirvisi in numero non trascurabile e il governo aiuta quanto più può to·sviluppo ecenomico dell'isola, e l' organizzazione di essa in forma quanto più è possibile civile. ..... ' • I ' .. •

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