VITA NOVA . che a malincuore si erano rassegnati (oh santa pazienza dei · liberali!) ad attendere la caduta dei fascisti per tornare .ai tempi beati; ma ora si minaccia addirittura una ricostituzione ab imis dell' organismo statale, e i liberali cominciano a pensare che non basterà più la caduta del ministero per tornare aJla vecchia gazzarra. Ecco perchè tanto ·chiasso e· tanto disprezzo per i Soloni. Ecco perchè ·1' odio più feroce dei liberali è riserbato alla persona di Giovanni Gentile. *** ' I liberali, naturalmente, non potevano valersi di questi argomenti per combattere la riforma dello Statuto: e sono andati in cerca di ragioni giuridiche e storiche. Afferrata a volo una bella · formula, ce la· vanno servendo in tutte le salse: « la volontà delle riforme dimostra una mentalità • • • • ant1stor1c1st1ca ». Le riforme, essi dicono, non possono imporsi ad una nazione dall' esterno: non si può mutare d' un tratto la vita di un popolo mutando arbitrariamente la direzione del suo cammino. Una nazione si svolge dall' intimo; e il suo processo effettivo è quello che risponde alle conquiste lungamente ~aturate e spontaneamente attuate. L' opera del legislatore non deve consistere nell' imporre riforme da lui ideate e elaborate secondo astratti schemi teorici, ma solo nel prendere atto della volontà della nazione e fissare in termini di legge quelle riforme praticamente già in qualche modo attuate dalla nazione, nonostante la vecchia legislazione o in margine di essa. Le riforme che sono espressione del solo pensiero del legislatore, quando anche riuscissero le più meravigliose costru~ zioni giuridiche, e rispondessero ai più alti. ideali umani e ai più grandiosi fini della vita di una nazione, sarebbero fatalmente destinate - al peggiòre degli insuccessi e alla più desolante sterilità. Non solo: ma riforme non sentite dalla nazione, e perciò non capaci di entrare utilmente nella sua vita, finiscono necessariamente per dar -luogo ali' opposto di quello eh' esse vogliono realizzare, e diventano strumenti di speculazione in mano dei malvagi, che convertono così un ipotetico bene in un male effettivo. Le belle costruzioni, alle quali tanta cura e tanta fede hanno consacrato i · filosofi nella Biblioteca Gino ■ 1an o quiete di una speculazione astratta dalla tumultuosa vita sociale, finiscono se~pre per sfasciarsi appena a contatto col mondo eh' esse pur dovrebbero disciplinare, ·e che in realtà sfugge loro ineluttabilmente come cosa viva da cosa morta. Così, presso a poco, ragionano i liberali dell' opposizione. E ragionano bene. Tanto bene che coincidono in questo piena-- mente col pensiero del Gentile, da cui, del resto, tali. cose direttamente o indirettamente hanno appresè, per quanto mal digerite e perciò usate a sproposito. Già il solo fatto che queste argomentazioni costituiscano uno dei capisaldi di quella concezione della storia insegnataci dal Gentile, dovrebbe mett_ere un po' in guardia i facili novissimi critici che si atteggiano a paladini della storicità. Ma non va tanto per il sottile ·chi ha ben altre preoccupazioni che non sia110 quelle storicistiche o antistoricistiche, e di penne non proprie è costretto a coprirsi per far valere dietro una cultura d • accatto interessi non confessabili. D'accordo, dunque; nel giudizio del rifar-· mismo astratto e puramente teorico. Ma la ... questione, per il fatto stesso di tale accordo, diviene sostanzialmente un' altra e deve essere posta in termini diversi. E chiaro che ogni obiezione in linea di massima contro i Soloni non può aver più valore, e solo si tratta di · vedere ·se in concreto le · ri/orme proposte dcii diciottoabbianoo nolt abbianocaratteredi estrinsecità rispetto ali' attuale stadio della vita della nazione. Problema, questo, che può essere risolto soltanto guardando alle reali condizioni del paese negli ultimi anni e negli ultimi decenni; esaminando se le nostre istituzioni poli-- tiche hanno risposto ai ·1or0 fini o hanno comunque potuto funzionare in modo valido; considerando, infìrie, se nuove esigenze sociali e politiche si siano fatto strada reclamando una · nuova sistemazione giuridica. Ora è un fatto - e non può essere revocato in dubbio da nessuno che parli in buona fede - che in Italia il Parlamento era nella assoluta incapacità di funzionare men che disastrosamente, e che il potere esecutivo era irretito e soffocato dal parlamentarismo. E un fatto che l' Italia quando. ha voluto agire seriamente e prendere gravi •
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