Vita Nova - anno I - n. 6 - 15 giugno 1925

CRONAC.A. INTERNAZIONALE Dopo lunghi mesi di complicate vicende diplomatiche, la Francia ha risposto alla nota tedesca del 9 febbraio per la garanzia: era necessario un accordo preliminare con l'Inghilterra e raggiuntolo fra Briand e Chamberlain a Ginevra (dove si è riunito ai primi di giugno il Consiglio della Società delle Nazioni) il Quai d' Orsay. ha potuto compilare un documento che pur non avendo un carattere definitivo, costituisce qualcosa. di più d'una semplice pedina d'apertura. Contemporaneamente si conosce anche il testo della nota tedesca del 9 febbraio ed è opportuno riassumere il testo dei due ··documenti, per avere una chiara visione del problema della garanzia. La nota tedesca, in molte sue parti, è ispirata a principi già contenuti nelle proposte fatte da cancelliere Cuno nel dicembre 1922: per esempio, la Germania si dichiara disposta a partecipar.e ad un patto, comprendente anche l'Inghilterra, la Francia e l' Italia, il quale sancisca, sotto a garanzia degli Stati Uniti, che per un certo periodo di tempo nessuno dei contraenti possa dichiararsi guerra. In aggiunta, si contempla la possibilità di un patto arbitrale con la Francia e con quegli altri stati che desiderassero di stipularlo. La Germania riconosce lo stato quo del Reno, con garanzia reciproca: anche l'adempimento delle convenzioni per la smilitarizzazione delle zone renane sarebbe compreso in simile accordo, che verrebbe a conferma re gli · obblighi assunti dalla Germania secondo gli articoli 42 e 43 del trattato di Pace. Circa il progetto specifico di un ~ patto di sicurezza ~ la Germania non è contraria a studiare una formula, che· « servisse a preparare una convenzione mondiale abbracciante tutti i patti del genere del· protocoilt>per il regolamento pacifico delle questoni internazionali, preparato alla Società delle Nazioni. In questo caso il patto di sicurezza potrebbe essere compreso in un protocollo mondiale di questo genere ». · La risposta francese, dopo aver rilevato le· tendenze pacifiche espresse dal Governo tedesco, pone una serie di questioni rivolte a chiarire i futuri negoziati: I) il memoriale tedesco accenna solo di sfuggita alla Società delle Nazioni, di cui fanno parte gli Alleati. Per giungere ad un accordo è anzitutto necessario che la Germania entri nella Lega alle condizioni · precisate nella lettera del Consiglio delle Nazioni in data 13 marzo 1925 ; 2) le garanzie di sicurezza e le convenzioni relative· non debbono comunque i_mplicare un mutamento dei trattali di pace esistenti e quindi un .mutamènto delle condizioni fissate per l'applicazione di determinati ·obblighi tontrattuali ; 3) circa gli accordi per lo stato quo del Reno e per un impegno rivolto a garantire la pace per un certo limite di tempo, il governo francese ne riconosce l'alto valore paci6co, 1na non crede sia il caso di stabilire un qualsiasi - 47 , ■ 1n an , limite di tempo. E ritiene poi che da tali accordi non sia da escludersi il Belgio. Inoltre il patto da concludere non dovrebbe toccare nè le condizioni deUa convenzione sull'occupazione del territorio renano, nè l'adempimento, delle condizioni precisate dalla convenzione renana, ciò che del resto anche il memorandum tec;lescomostra di ammettere ; 4) la Francia è del parere che i trattati di arbitrato del genere di quelli che la Germania propone dovrebbero costituire un completamento naturale del patto renano. Un tale trattato tra la F ran<:iae la Germania dovrebbe avere efficacia per tutti i conffitti, e misure di rigore dovrebbero essere possibili soltanto se tali misure fossero previste dalle condizioni dei trattàti esistenti, o dal patto renano, o dal patto di garanzia. Un trattato di arbitrato ·identico fra la Germania e il Belgio sarebbe pure necessario. Per dare a questi due trattati piena efficacia,. la loro adempienza dovrebbe venire assicurata dalle garanzie comuni e particolari stipulate fra quèlle potenze che partecipano anche alle garanzie territoriali accettate ner patto renano. L'effetto di queste garanzie dovrebbe essere immediato se una delle parti rifiutasse di sottoporre ad un procedimento di arbitrato un caso di conffitto o di eseguire il giudizio del T ribunale di arbitrato ricorrendo alla forza. Se Uil contraente · senza ricorrere alla forza si rifiuterà di fare onore ai pror · prii impegni, il Consiglio della Società delle Nazioni proporrà delle misure per far rispettare i trattati ; 5) Gli Alleafi prendono atto con viva soddisfazione dei propositi espressi dalla Germania circa la p·ossibilità di concludere altri patti arbitrali. La nota di risposta infine conclude augurandosi che l'America non rimanga assente da queste convenzioni ed afferma che è necessario conoscere il pensiero del Governo tedesco su tutti i quesiti ad esso posti. La chiarezza delle due note, ci dispensa dal farne commenti : i quali del resto, possono compendiarsi nella risposta inviata dal nostro governo a Parigi, risposta sulla qual.e, a suo tempo, venne diramato il seguente comunicato ufficiale: ~ A Ila comunicazione con la quale il. Governo francese ha chiesto l'assenso dell'Italia àl progetto di nota da - inviare a Berlino circa il patto di sicurezza, il Governo italiano ha risposto confermando anzitutto le dichiarazioni da esso /atte quando 11ennepresentata la proposi~ contenuta nel memorandum tedesco, nel senso cioè favorevole di massima ad un patto a cinque di carattere generale quale mezzo più sicuro per dare una solida base alla pacificazione dell' Europa. Ha aggiunto sperare che esso possa in definitii,a concludersi in -modo da assumere tale significato e tale portata. Dacchè però dallo S\)olgersi delle trattative e dagli eventi intercorsi non ~ppare ora perjettamente chiaro come il patto possa raggiungere tali finalità, il Governo italiano si riserl>ala determinazione delle sue particolari deaisioni - .. - > • •

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