Vita Nova - anno I - n. 6 - 15 giugno 1925

,. • osservando che i semi.nati risultino radi. Molte volte •sieseguisce in due tempi, e -si fa seguire da un.1 leggera cilindratura. Ai seminati si pratica un opportuno diradamento se risultassero troppo fitti ; si eseguiscono poi sarchiature e scerbature, per mantenere il terreno sempre mondo, areato, e sminuzzato. La raccolta si effettua o estirpando le piante intere allorquando cominciano ad ingialliré, (di solito ciò coincide colla fine di agosto-primi di settembre) o, molto meglio, raccogliendone la mattina per tempo le singole ombrelle, di mano in mano cominciano ad imbrunire. Le piante o le ombrelle vengono legate in mazzetti, seccate· per 3-4 giorni al sole, indi battute su piani· inclinati di guisa che i semi abbiano a separarsi dal resto della infiorescenza. La produzione di semi per ettaro può variare dai 600 agli 800 Kg., quella della paglia o delle loppe dai 7 50 agli 800 Kg. Certamente però coi vecchi metodi di coltivazione in uso nell'appennino romagnolo, alle produzioni predette mai si giungeva. Mentre la coltura dell'anice può dirsi scomparsa ·in romagna, ed è pochissima· attuata in altre regione d' italia, viene tenuta, in onore in Francia, Germania, Spagna, Grecia, Bulgaria, Messico, Giappone ecc. Molto pregiati nel commercio internazionale erano e sono i semi di nostra produzione che, con quelli di Spagna e di Malta, hanno rinomanza mondiale. L'uso principale dei semi è per la distillazione, dalla quale si ricava l'essenza, pregevolissime, quasi per -intero composta di aneto! che serve per la fabbricazione dei liquori. Il rendimento di essenza varia dal 2,50 al 5 per cento. I semi vengono anche usati in pasticceria e nella confezione della confettura. L'anice viene impiegato in medicina essendo uno stimolante carminativo. Pliuio lo ·consigliava quale rimedio sovrano contro il mal di testa in infusione coll'olio; entrava come costituente prinéip"'le nella farnosa- teriaca. Secondo il dottor Dubois, quale eccitante della funzione secretiva delle ghiandole mam1narie, è da consigliarsi, mischiato alla crusca, per · le vacche lattifere cui si vuole esaltare qu_esta loro funzione specifica. *** Tratteremo soltanto della coltivazione della mente peperita (Menta Peperita L.) la più importante fra tutte le altre specie e varietà coltivate o non, dal punto di vista della sua utilizzazione industriale,, potendosi appunto la menta considerare come vera e propria pianta agraria industriale. Appartiene alla famiglia delle labiate; è arbacea, vivace o perenne, possie<;le un apparato radicale abbondante; è stolonifera e presenta rizomi striscianti sul suolo. Il suo stelo -che è eretto, quadrangolare, pubescente, può giungere fino a m. 1,20 di altezza ; porta fo~ie ovate oblunghe seghettate .. 1- fiori con corolla porporina sono riuniti in glomeruli si da costituire delle specie di spighe terminali, semplici o ramificate. Dalla intera pianta emana un forte odore aromatico. Tanto la sua coltivazione, quanto l'industria dell' estrazione dell'olio ·essenziale, rimonta ad epoca remota nella Cina e nel Giappone. Attualmente viene largamente coltivata in America che, dopo la Cina ed il Giappone, occupa il primo posto fra i paesi che la coltivano, ed in Europa (Inghilterra, Francia, Germania, Spagna ecc.). In Italia, o-ve pure viene coltivata, hanno ilnporianza le colture di Pancalieri presso Torino, quelle di Toscana e quelle di Giara bassa presse Padova. É pianta caratteristica delle zone temperate ; non teme le gelate e le brinale tardive, ma è esigentissima in fatto di umidità, tanto è vero che I' esito della coltura può dirsi correlativo alla quantità d'umidità della quale può disporre specialmente durante la stagione BibliotecaGino Bianco I estiva. È esigente in fatt,->di. terr~~i, predil~gend<_>i ~ili ce o calcari~argillosi, pianeggianti. 10 v1c1n~11zad1 corsi d a~qua od irrigabili, ricchi di matena organica_ e _bene esposti: Il pìantamento delle tale€ o del!e p1~nt1ne, der1vant1 da talee radicate in vivaio, si effettua 1n primavera su ter,reno accuratamente lavorato e co_nci~ato. con let~me ali atto delle lavorazioni fondamentali d 1mp1anto e d1 9uelle_ successive preparatorie con perfosta~o, clor~ro potass!co, n1t~ato ·sodico e gesso, nelle quantità d1 volta 1~ volta r1~onos_c1ute necessarie e sufficienti. Si dispongono 1n file d1stant1 3040 centimetri ed intervellate ·sulle file di I O centimetri. Per favorirne l'attecchimento e lo accestimento, pei primi tempi si innaffiano. Successivamente vi si praticano le solite sarchiature e scerbature. La raccolta si effettua allorquando le spighe cominciano quasi ~d essicare . ve~so la ~ase ; quando cioè la ma,ggior par~e d1 esse sono 1n piena fior1t~r:i. Si recidono allora le piante rasente terra e prefer1b1lmen~e di mattina e si formano 1nazzetti del diametro di 20 o 30 centimetri legandoli con filacce o con giunchi. Dall' epoca della r~ccolta dipende · la quantità e la qualità dell'essenza ricavabile, essendo la .fioritura eccessivamente progredita, correlativa ad una minor quantità e peggior qualità delle essenza stessa. ~ Mediamente se ne ricavano 200 grammi per quintali di parti verdi. La menta, appena raccolta deve essere passata alla distilleria. Un buon prodotto medio per ettaro è quello di 12 mila chilogrammi di piante allo stato fresco e di 7 mila allo stato secco, che in annate e condizioni eccezionalmente favorevol_i,può notevolmente essere superato. V a soggetta però a rapida degenerazione, ·quanto mai pregiudizievole per la qualità e quantità della essenza. Recentemente il pastore protestante Anelli riuscì ad ottenerne una varietà che sembra non soggetta a questo naturale processo. degenerativo e caratterizzata altresì da una maggior resa 1n essenza. · La menta viene quasi esclusivamente usata per la estrazione del!' olio essenziale e questo mercè un semplicissimo processo di distillazione al quale si assoggettano le parti delle piante raccolte nel modo indicato ed ulteriormente preparato. · Vale a ~ire dopo di averne mozzato con un colpo di scure un tratto di I O o 12 centimetri delle porzioni terminali degli steli (fino alla prima biforcazione ali' incirca) per ragioni di spazio e quindi di economia di distillazione. La distillazione si effetua entro appositi apparecchi detti lambicchi nei quali, in sintesi, su fascetti disposti su di una apposita griglia, si fa agire il vapor d'acqua bollente e l'alta temperatura mantenuta nel recipiente. In questo modo si rende volativa l' e.ssenza contenuta . nella mente che a_s!ie,me_al v.apor ~• acqua, vit?ne.così trasportata per' appo: s1t1tubi ref~1geranh _ne~ quali ritorna allo stato liquido e come tale s1 raccoglie 1n collettori ove immediatamente si separa dall'acqua, essendo di questa più leggera. L'essenza c<?sÌottenut~ è di colore giallo, molto liquida e scorrevole, d1 odore piccante, ma non è p~ra. Vuol essere ancora come suol dirsi, rettificata, cioè si deve assoggettare ad un é4ltro processo di distillazione. Il prezz~ delle .es~enza di menta per quanto instabile attua_lmente e ~levallss1mo. Serve nelle industrie dei liquori, sp~c1almente d1 quello de.Ila menta glaciale, ovunque conosciuta, delle caramelle, 1n profumeria, per la confezione delle paste e polveri dentifricie, ecc. In farmacia viene U5ata p~r la estra~io~e del mentolo; per mascherare odori e sapori sg~ad~vola d1 altri medicinali, come anestetico ecc. 1--Jafame d1 stimolante, digestivo, carminativò e sudorifero· s~m_b~a accelerare il polso ed attivare le contrazioni inte: st1nah. Bologna, IO giugno 1925. ZAPPI RECORDATI 46 - •

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