Vita Nova - anno I - n. 5 - 1 giugno 1925

• - 23 - ·Giulia come era prima della caduta della monarchia. In base al censimento del 1901 l'ho ri- ·fatta io stesso a colori per veder questa di- .stribuzione diversa delle nazionalità. Ora quando noi vediamo questa carta, e vediamo come ·sono distribuite le lingue esprimenti le singole nazionalità, vediamo risultare un mosaico di colori cosi singolarmente intarsiato che, se si ·fosse voluto dividere politicamente questo territorio in base alla linea di nazionalità, attribuendo all'I t.alia le terre di lingua italiana, --e lasciando ad altri stati tutti i luoghi di lingua diversa, ne sarebbe venuto fuori un confine divisorio così spezzato, cosi contorto, che avrebbe persino separato i sobborghi di una città dalla città stessa. ·· Ora, era possibile fare una divisione politica di questo genere? Ci fu chi Jo credette, -chi volle crederlo possibile, e furono i nostri alleati. I nostri alleati contrariamente al trattato di Londra, cot quale essi si erano accordati con noi. Voi lo sapete: l'Italia aveva pattuito cogli alleati prima di entrare in guerra, -che un certo numero di territori, precisamente · sp.ecificati, sarebbero stati assegnati all'Italia -come prezzo delJa Vittoria. Questi territori erano si indicati nel patto di Londra in un modo bestiale: si era cioè fatto un lungo elenco di nomi e di territori, indicati con una ~serie continua di spropositi, •- grazie alla miseranda ignoranza dei nostri stipulatori, - ma comunque era ben chiaro nel trattato che l'intero territorio della Venezia Giulia doveva spettare all'Italia. Ma voi sapete che, quando Wilson entrò. nel1a guerra, dichiarò che egli non si riteneva vincolato da !1essun trattato ·segreto, poichè la diplomazia doveva fare le cose senza segreti, all'aria aperta; la diplomazia am~ricana non conosceva queste gesuiterie, la democrazia americana entrando in :guerra non voleva favorire gli imperialismi di una nazione. a danno di un'altra. Quindi quando furono trattati i 14 punti · -di Wilson, coi quali egli stabilì _quei 14 capisaldi eh~ avrebbero formato la base ameri- •Cana per la pace, egli sentenziò che i -confini -dell'Italia sarebbero stati stabiliti « secondo le linee di demarcazione delle nazionalità chia- · .• .ramente definite », mentre ,per gli stati balcani'ci i 14 punti stessi stabilivano che i confini sarebbero stati definiti « secondo le linee storiche». Questa delle linee di nazionalità « chiaramente definite·» era dunque una clausola che Wilson aveva introdotto unicamente per ·imbarazzare l'Italia sotto l'influenza, alla quale ,egli. era decisamente favorevole, degli Jugoslavi. a e • Questa divisione insomma, secondo le linee di nazionalita definite, voleva dire: l'Italia dovrà arrivare fin dove arrivano i parlanti italiano, non un palmo più in là; dove cominciano gli sloveni ed i croati si segneranno i confini degli sloveni e dei croati. Nei trattati di Versailles, Wilson trovò molto facile il modo di farsi vincere su parecchi punti, ma su questo che riguardava l'Italia no. E gli altri alleati si guardarono bene dal sostenere contro di lui, l'Italia, colla \quale essi avevano pure stabilito il confine nel momento in cui essi avevano bisogno che il nostro paese entrasse in guerra insieme con loro. 1 Di discussione in discussione sulle tavole dei plenipotenziari adunati a manipolare i trattati, fini col venire fuori una cosidetta linea di W11sonche, stron_cando la Venezia Giulia, tentava di tagliare il male a metà; e a tale scopo formulava un confine che, per non essere troppo spezzato e contorto e quindi insostenibile per gli stati . che sarebbero stati co11:finantis,i avvicinasse a una linea retta la quale scontentasse il meno possibile gli sloveni ed i croati e qualche cosa desse pure all'Italia, lasciando però Trieste liberata a un· tiro di cannone da questa 1 nuova frontiera nemica! Da questa linea proposta, quanti cambiamenti furono fatti prima di addivenire al trattato di· pace ! Io non vi richiamo alla lacrimevole storia di tutta questa gente che cercava con una infinità- di espedienti di non dare all'Italia quel che nell'ora del bisogno le si era promesso, compresi gli espedienti famosi dello stato cuscinetto : uno stato cuscinetto che comprendesse Fiume per non farne un aperto dono alla Croazia, _einsieme comprendesse anche due o tre delle isole vicine. Mille contestazioni insomma, delle quali si potrebbe fare una vera antologia, e sempre per impedire all'Italia di arrivare là dove . le si era- riconosciuto il pieno diritto di porre i suoi termini estremi. Voi sapete che, cosi battagliando, siamo pur arrivati in conclusione alla linea definitiva dataci dal trattato di Rapallo, che da questa parte fece ragione ai diritti d'Italia. E' ben vero, che a peso di statistica, nelle parti più interne del territorio, realmente la maggioranza poteva essere di non italiani, di quelli che é venuto di moda chiamare gli allogeni; ma se voi pensate che in questa Venezia Giulia la parte italiana era tutta la zona marittima, ,la zona in cui son ·tutti centri maggiori, in cui vive tutta la civiltà, tutto ciò che è arte, e , , ' •

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